IL PARADOSSO

Tutti i No vax diventati testimonial della campagna vaccinale (loro malgrado)

Tante storie diverse, che in questi mesi si sono conquistate la ribalta mediatica.

Tutti i No vax diventati testimonial della campagna vaccinale (loro malgrado)
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Tra gli ultimi c'è stato Mauro da Mantova, morto di Covid a Verona, di cui s'è molto parlato poiché era diventato a suo modo un personaggio radiofonico grazie ai suoi interventi alla Zanzara. Ma sono tantissimi i No vax diventati, in queste settimane, testimonial della campagna vaccinale. Naturalmente loro malgrado, nel senso che hanno trasformato involontariamente il loro poco virtuoso esempio in uno spot a favore della campagna vaccinale.

No vax testimonial involontari della campagna vaccinale

L'ultima in ordine di tempo arriva dal Veneto ed è la storia di un papà che ha rinunciato ai suoi tre figli, pur di non farsi intubare. Due ore dopo il ricovero, non è più riuscito a respirare ed è morto: nemmeno l'ultima telefonata in lacrime del figlio maggiore che gli chiedeva di affidarsi alle cure dei medici, è riuscita a convincerlo.

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E che dire delle sette mamme No vax che sono state costrette a sottoporsi a un parto cesareo d'urgenza per salvare i figli che tenevano in grembo. E' successo sempre in Veneto (dove una settimana prima era capitata la stessa cosa ad altre quattro donne incinte), questa volta però per fortuna c'è stato almeno un lieto fine.

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E poi in ordine di tempo, il caso di Mauro da Mantova. Nemmeno Giuseppe Cruciani è riuscito a fargli cambiare idea: quando è arrivato in ospedale la sua situazione era ormai compromessa.

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Ma nello stesso giorno, sempre dal Veneto, la notizia di due incolpevoli coniugi questa volta affatto contrari al vaccino: il loro dramma è stato unicamente quello di non essere riusciti ad arrivare alla agognata terza dose, purtroppo il Covid è arrivato prima con la sua implacabile letalità.

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Poco dopo Natale, mentre agli onori delle cronache balzava la notizia che in Germania il lockdown per vaccinati stava funzionando, con un sensibile calo dei contagi, ecco la dura presa di posizione dell'ex campione di pugilato Maurizio Stecca, guarito dal Covid, contro i No vax che occupavano posti preziosi nel suo stesso reparto.

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Tra i No vax finito sotto i riflettori, anche un ex senatore 5 Stelle, anche lui alla fine vinto in ospedale dalla malattia che aveva fino ad allora sempre cercato di negare.

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Ma nello stesso giorno a conquistare la ribalta era stata anche la surreale uscita di un prete No vax.

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Ci sono poi No vax e No vax: particolarmente azzeccata la campagna solidale della Coop, che ha girato un efficace spot per dire che nei Paesi meno fortunati, essere No vax non è una scelta (semplicemente perché lì mancano i vaccini).

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La vicenda della truffaldina infermiera di Palermo che faceva finta e iniettava il siero in un batuffolo di cotone è diventata una delle più emblematiche, con una inevitabile domanda di fondo: come si fa a pagare 450 euro per non farsi somministrare un vaccino gratis che può salvarti la vita?

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Virale poi un videoservizio girato nell'ospedale di Bergamo, con il primario Lorini tra malati No vax che sarebbero volentieri tornati indietro, rispetto alle loro scelte ("La malattia è 100 volte peggio della paura che avevo del vaccino").

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E se il Capo dello Stato Sergio Mattarella in un discorso ufficiale ha detto che probabilmente è stata data troppa importanza mediatica ai No Vax, nello stesso giorno proprio un anti vaccinista Vip, Paolo Brosio, diventava protagonista di un'uscita paradossale.

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Poco prima di Natale, un'intera famiglia toscana, tutti testimoni di Geova, era stata falcidiata dal Covid.

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Ancora dal Veneto una vicenda emblematica soprattutto sul fronte dell'utilizzo sconsiderato di cure alternative.

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E poi c'è la vicenda del leader No vax pentito Cosimo Franco: è diventato virale un suo accorato messaggio con il casco d'ossigeno in testa. L'assurdità è che i gli stessi ex commilitoni No vax sono arrivati a mettere in discussione il filmato, sostenendo che fosse stato ingaggiato un attore...

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In Piemonte, un'operatrice sanitaria No vax è morta di Covid. Diceva "Spero di prendere il virus".

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E poi c'è il dentista di Biella. Quello che si è presentato all'hub vaccinale con un braccio finto in silicone. La sua storia è stata annoverata fra le cinque più assurde del 2021 anche dai media internazionali.

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Altro leader No vax pentito, sempre dal Veneto.

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Un altro episodio balzato alla ribalta nazionale si era verificato a Novara, dove un gruppo di No vax si era reso protagonista di un'inaccettabile messa in scena, tutti travestiti da deportati nei campi di concentramento nazisti.

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Ad altri che volevano portare al mondo il "Vangelo" No vax era andata peggio...

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Da Bergamo a Padova, altri medici beccati a far finta di iniettare il vaccino: un fenomeno che ha anche fatto attivare diverse Procure in tutta Italia, dietro il sospetto in molti casi di una vera e  propria organizzazione.

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Cure alternative, e in questo caso anche la telemedicina, si sono rivelate fatali sin dall'inizio della quarta ondata: a Ferrara un pensionato aveva persino deciso di prendere un vermifugo, convinto che sconfiggesse il Covid.

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E finiamo con Sabrina Pattarello, la maestra trevigiana diventata forse il primo personaggio mediatico No Vax finito sotto i riflettori a livello nazionale. Era stata addirittura espulsa per via della propaganda che faceva in classe. Poi però s'è ammalata e, alla fine, s'è pentita.

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