Aveva voglia di bere un caffè in riva al lago, godendosi un po’ di tranquillità. Ma quella pausa gli è costata parecchio cara. L’auto infatti a un certo punto si è mossa ed è finita nel lago di Misurina.
Parcheggia l’auto e va a bere il caffè, la macchina finisce nel lago
Una vera e propria disdetta per un turista che si è fermato per una pausa davanti al lago di Misurina a Belluno e la cui auto è finita in acqua.
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Probabilmente l’uomo non ha inserito correttamente il freno a mano – oppure c’è stato un malfunzionamento dell’apparecchio – fatto sta che a un certo punto la macchina ha iniziato a muoversi, finendo dritta in acqua.
Al malcapitato non è rimasto altro da fare che lanciare l’allarme. I vigili del fuoco intervenuti da Cortina con personale SAF (Speleo Alpino Fluviale) hanno agganciato l’auto, che è stata recuperata e riportata in strada. Ma difficilmente funzionerà ancora…
Occhio al freno a mano
Purtroppo i precedenti simili sono tantissimi. Sicuramente a tutti quando succedono cose del genere non può non tornare in mente la tragedia del piccolo Tommaso di L’Aquila. Come purtroppo in molti ricorderanno, quella mattina – era il 18 maggio 2022 – Tommaso D’Agostino e i bambini dell’asilo che frequentava vennero travolti da un’auto mentre stavano giocando tranquillamente nel giardino.
A bordo della vettura c’era il figlio dodicenne di una delle mamme dei bimbi dell’asilo che ha toccato inavvertitamente il freno a mano, sganciandolo e facendo muovere l’auto, che era piombata come impazzita contro la recinzione, sfondandola e uccidendo il bambino di 4 anni.
Ma l’elenco è lunghissimo. L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa ed è costato la vita a un autista di bus di Aosta, schiacciato dal suo mezzo che a un certo punto si è mosso, uccidendolo.
Non si tratta di una situazione così inusuale. Ad Agnosine, nel Bresciano. Nella notte tra sabato 17 e domenica 18 settembre Claudia Pini, 51 anni, vigilante, si era fermata per un controllo in un cantiere che doveva monitorare. La sua auto all’improvviso si è mossa, schiacciandola. Purtroppo anche per lei non c’è stato nulla da fare.
Stessa sorte toccata pochi giorni dopo a una sessantenne valdostana, Monica Gazzola.
