Speranza: "Fino a Natale restano le regole in vigore oggi". Ma si pensa a un Green pass "rinforzato"
Ospite da Fazio il ministro della Salute spiega come l'Esecutivo intende muoversi ora che i contagi sono in rialzo. I medici vorrebbero una stretta più severa sul Green pass.
Fino a Natale non cambiano le regole, poi potrebbero arrivare le modifiche. Domenica 14 novembre 2021 il ministro della Salute Roberto Speranza - ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa - ha toccato diversi argomenti relativi alla situazione epidemiologica nostrana. Dai mezzi di trasporto alle frontiere, passando per la posizione del Governo sull'obbligo vaccinale. E su come saranno queste feste natalizie alle porte ha chiarito:
"Dipende soltanto da noi e dai comportamenti di buonsenso che sapremo adottare".
Speranza: "Prenotare il richiamo"
La situazione in molte zone d'Europa sta peggiorando. E per questo motivo il ministro punta forte sulla terza dose di vaccino, che a giorni aprirà anche ai quarantenni.
"I numeri dell'Italia sono più bassi di altri Paesi che stanno decidendo misure più robuste. Tutti devono alzare il livello di attenzione. C'è una parte che tocca alle istituzioni - come dare la possibilità di effettuare il richiamo vaccinale a 40enni e 50enni dal primo dicembre 2021 (che possono iniziare a prenotare) - ma anche le persone devono fare la loro parte. La differenza la fa il tasso di vaccinazione, basta guardare i numeri. L'italia ha superato l'80%, ottimo risultato, ma non dobbiamo ancora accontentarci".
Fazio ha sottolineato come alcuni Paesi a noi vicini - come Austria o Germania - versino in condizioni pandemiche preoccupanti: c'è dunque da ipotizzare restrizioni per coloro che arrivano da Stati in piena epidemia? Il ministro ha posto l'accento sul fatto che l'attuale Esecutivo abbia conservato importanti misure precauzionali e maggiore prudenze: rispetto, per esempio, al liberi tutti britannico o danese. Ciò ci consente - stando alle parole di Speranza - non soltanto di stare più tranquilli, ma anche di non porre veti (al momento) in termini di circolazione fra cittadini Ue considerate le misure in atto nel nostro territorio.
E con i No vax?
Sul tavolo gira da qualche tempo l'ipotesi di prendere in considerazione misure più stringenti per i No vax, magari seguendo il modello austriaco che impone lockdown mirati per chi non si è sottoposto all'inoculazione, considerando anche che queste persone rappresentano la maggioranza dei ricoverati in terapia intensiva. Per occuparsi di loro resta al palo (di nuovo) un nutrito gruppo di pazienti che necessita assistenza, oncologici compresi.
Secondo Speranza però il paragone con l'Austria non regge, in quanto abbiamo una situazione molto più tranquilla in termini di crescita di contagi, nonché sotto il fronte dei vaccinati. Certo è che le misure vengono sempre adeguate in base all'andamento della curva epidemiologica. Insomma, al momento nessuna stretta ulteriore nei confronti di chi non si vaccina:
"La nostra Costituzione ci dà un messaggio non negoziabile, il nostro è un sistema universalista. Se una persona sta male si cura, anche se non vaccinata. Sì alla persuasione ma no a forme coercitive".
E sul fatto che la terza dose va fatta entro sei mesi quando il Green pass ne dura dodici, il titolare del Ministero della Salute ha spiegato:
"L'indicazione del Cts ad agosto era una possibile estensione, si rivaluterà in base al quadro scientifico. La raccomandazione fondamentale è: dopo i 6 mesi andare a prendere il richiamo".
Altro punto che merita attenzione è senza dubbio quello dei mezzi pubblici urbani, in cui non è necessario il Green pass, sempre affollati. Al momento non vi sono cambiamenti all'orizzonte, si ribadisce piuttosto l'importanza di indossare la mascherina e... tenere le distanze (anche se pare un'impresa). Si ricorda che la mascherina è obbligatoria anche all'aperto quando c'è rischio di assembramenti:
"Usatela il più possibile, soprattutto in questo periodo di recrudescenza del virus".
"Natale dipende da noi"
Il Natale come sarà?
"Dipende da noi, niente è già deciso. I due fattori essenziali sono la campagna vaccinale e le precauzioni. Se insistiamo sui richiami e sulle prime dosi di coloro che si sono finalmente convinti anche in ritardo possiamo limitare il più possibile la circolazione del virus. Non è già scritto in cielo come sarà tra un mese", conclude Speranza.
Pregliasco: "ipotesi Green pass rinforzato"
E se il ministro della Salute invita a vaccinarsi e a prevenire, ipotizzando che le regole vigenti restino invariate, il coro di medici che accoglierebbe favorevolmente un Green pass rinforzato è sempre più ampio. Recentemente il professor Fabrizio Pregliasco si è detto favorevole all'ipotesi (al momento soltanto in valutazione) di un Green pass rafforzato, ovvero solo per vaccinati, oppure che limiti a massimo 24 ore la validità del tampone antigenico.
E non è la sola voce autorevole che manifesta dubbi sulla sicurezza del tampone come strumento di prevenzione: anche il virologo Roberto Burioni ha spesso comunicato il proprio disappunto circa l'affidabilità del tampone che non soltanto non protegge come il vaccino, ma fotografa un'istantanea che potrebbe dare false sicurezze quando è possibile contagiarsi un secondo dopo aver effettuato il test.