Il Governo pensa all'obbligo vaccinale per alcune categorie: ecco quali
Il sottosegretario alla Salute Costa: "Pensiamo a ultra 50enni e 60enni e anche ad alcune categorie a stretto contatto con il pubblico".
Il Green pass ha dato una buona spinta, ma l'effetto sulle vaccinazioni sembra in esaurimento. E così il Governo pensa all'obbligo vaccinale per alcune categorie di cittadini, oltre a quelle già previste. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che ha anche parlato della possibilità di avviare la campagna di immunizzazione per i cinquantenni entro la fine del 2021.
Costa: "Obbligo vaccinale per alcune categorie, si può fare"
La dichiarazione rilasciata dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ai microfoni di 'Restart 264' su Cusano Italia Tv, non lascia spazio alle interpretazioni:
"L'obbligo vaccinale anti-Covid per alcune categorie non è assolutamente un tabù e siamo pronti a prenderlo in considerazione. Ora affrontiamo queste settimane, vediamo quali saranno i dati delle vaccinazioni, dopodiché ci auguriamo che vi sia un senso di responsabilità che prevalga".
"Il Governo ha deciso di avviare un percorso basato sul rapporto di fiducia con i cittadini e mi pare che questo rapporto oggi abbia prodotto risultati importanti. Credo che in questa fase convenga continuare su questo percorso, però è chiaro che siamo pronti a valutare ogni iniziativa perché l'obiettivo è quello di proteggere i cittadini italiani".
Come a dire: se non riusciamo a convincere ancora gli ultimi "irriducibili" allora imporremo la somministrazione del siero.
A chi si rivolge
Ma a chi si rivolgeva Costa quando parlava di "alcune categorie"? Non ci sarà (nel caso) un solo criterio, ma potrebbero valere anagrafica e tipologia di impiego.
"I dati dimostrano che ci sono alcune fasce d'età più rigide, come gli ultra 50enni e 60enni in cui ci sono ancora molti non vaccinati. E pensiamo anche ad alcune categorie a stretto contatto con il pubblico".
In alternativa non ha escluso la possibilità di misure restrittive differenziate tra vaccinati e non vaccinati, sul modello dell'Austria. Un'ipotesi che circola già da qualche giorno.
Ma Costa ha anche parlato della possibilità di eliminare il Green pass se la campagna vaccinale raggiungerà quota 90%.
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Obbligo vaccinale: la situazione odierna
In Italia l'obbligo del vaccino è in vigore da aprile 2021 per i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario (chi rifiuta la somministrazione incorre nella sospensione dal lavoro, demansionamento e decurtazione dello stipendio). Dal 10 ottobre lo stesso provvedimento è stato esteso ai dipendenti delle Rsa.
Nelle scuole e sui luoghi di lavoro, invece, non c'è obbligo di vaccinazione, ma di presentazione del Green pass, certificato che viene dato in automatico ai vaccinati, mentre chi preferisce non sottoporsi all'inoculazione deve presentare un tampone negativo ogni 48 ore.
A chi potrà essere esteso
Quali sono le categorie che potrebbero essere interessate?
Come detto, Costa non è entrato proprio nello specifico, soprattutto parlando dei lavoratori. Ma è facile provare a tracciare un identikit di coloro che sono "a contatto col pubblico". Possibile che il provvedimento si rivolga ai dipendenti delle Pubbliche amministrazioni (per i quali se ne era in realtà già parlato) e in particolare a coloro che lavorano agli sportelli, ma anche ad alcune categorie maggiormente esposte al contatto diretto: cassiere e operatori dei supermercati ad esempio, ma anche il personale scolastico, del quale fanno parte alcuni "irriducibili".
E poi ancora, controllori di volo e personale del trasporto pubblico (treni, metropolitane e autobus).
E i professionisti che vanno a casa delle persone? Possibile anche che la questione valga per idraulici, elettricisti e tecnici del gas, che nel corso della giornata frequentano decine di appartamenti entrando in contatto con moltissime persone. Insomma, la lista è davvero molto lunga...