Aggredita dal pitbull di famiglia in casa, bambina di 2 anni grave
L'ennesimo episodio è avvenuto lunedì 13 maggio 2024 a Sesto San Giovanni (Milano). La zia ha provato a salvare la piccola e la gemellina rifugiandosi in bagno
Una bambina di due anni e mezzo è stata aggredita in casa dal pitbull di famiglia. E' successo nella mattinata di lunedì 13 maggio 2024 a Sesto San Giovanni (Milano). La piccola, per sfuggire all'animale si è rinchiusa in bagno, mentre la zia che ha cercato di difenderla è rimasta a sua volta ferita.
Bimba azzannata in casa da un pitbull: è grave
L'episodio, come racconta il nostro portale di zona Prima La Martesana, è avvenuto nell'abitazione della famiglia della piccola, di origine sudamericana in via Picardi 124.
In casa in quel momento c'erano la bambina, la sorella gemella e la zia, che stava curando le piccole. All'improvviso, mentre le gemelline stavano giocando, il pitbull di famiglia ha azzannato una delle due bimbe, che ha riportato vari traumi e ferite sul viso e agli arti.
Le sue condizioni sembravano inizialmente gravissime, ma la piccola aggredita non sarebbe comunque in pericolo di vita. E' stata stabilizzata sul posto dai sanitari, mentre a casa sono subito rientrati il papà e la mamma.
La fuga in bagno
Quando la furia del cane si è scatenata contro di loro, la zia ha tentato di rifugiarsi in bagno con le bimbe, ma purtroppo una di loro è finita nelle grinfie dell'animale fuori controllo. L'altra gemellina invece non ha riportato contusioni. La stessa parente, invece, nel tentativo di sottrarre le nipotine dall'aggressione del cane, ha riportato ferite profonde ed è stata trasferita in codice giallo al Niguarda
La piccola azzannata è stata portata in codice rosso con l'elisoccorso a Bergamo e resta sotto stretta osservazione. Il cane è stato poi recuperato con l'accalappiacani e si trova adesso rinchiuso in un canale in attesa delle decisioni delle autorità competenti.
"Un forte abbraccio a questa bambina che sta lottando tra la vita e la morte: forza piccola, tutta Sesto è con te", il commento del sindaco Roberto Di Stefano.
Il bimbo di 13 mesi ucciso da due pitbull
L'argomento è purtroppo di strettissima attualità, anche perché è ancora viva nella memoria di tutti la morte del piccolo Francesco Pio D'Amaro, 13 mesi, di Eboli. Il 22 aprile 2024 il bambino era stato aggredito da due pitbull di un'amica della mamma, che da qualche tempo vivevano con la famiglia. Nei giorni scorsi è arrivata la decisione della Procura di Salerno: niente abbattimento, ma un percorso riabilitativo per i due cani.
La decisione della Procura campana è stata accolta con grande favore dall’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che auspica che questo indirizzo faccia scuola e che sia un modello da seguire in casi analoghi dove cani “impegnativi” siano protagonisti di episodi di aggressione più o meno gravi.
I precedenti
Ma la lista di precedenti è purtroppo lunghissima. A fine marzo una bambina di 5 anni era stata azzannata alla testa, al viso e agli arti dal cane di famiglia - un pitbull- mentre dormiva in casa a Cutrofiano, nel Salento, in provincia di Lecce.
. Il pitbull sarebbe entrato in casa approfittando del fatto che la porta era stata, accidentalmente, lasciata aperta. L’animale ha morso la piccola, che stava dormendo, oltre che alla testa anche a un polpaccio. I genitori della bambina, sentite le urla, sono immediatamente intervenuti in suo soccorso trasportandola in ospedale a Tricase. Qui la minore è stata sottoposta a un intervento chirurgico per le gravi ferite riportate. A quanto si apprende sarebbe in condizioni stabili ma è intubata nella terapia intensiva pediatrica dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. E le sue condizioni restano gravi.
L'animale era di proprietà della famiglia.
Un evento fotocopia si era verificato soltanto poche settimane fa: una bimba di 4 anni di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, è stata azzannata da un pitbull di proprietà della sua famiglia, nella giornata di domenica 18 febbraio 2024.
L'animale l'ha morsa alla testa, alle braccia e ai glutei provocando ferite profonde: la bimba è stata trasportata in gravi condizioni al pronto soccorso, dove è stata sedata e sottoposta a intervento chirurgico. E' sopravvissuta.
Runner ucciso da 3 rottweiler
Domenica 11 febbraio 2024, Paolo Pasqualini, 39 anni, è stato sbranato da tre rottweiler mentre faceva jogging nel parco cittadino di Manziana, alle porte di Roma.
I proprietari degli animali, catturati e sedati dopo l'aggressione mortale, si difendono spiegando che i cani non avevano mai dato segnali di aggressività. I rottweiler sono riusciti ad uscire dalla proprietà privata - da chiarire come - e hanno aggredito Pasqualini.
Sbranata dal rottweiler di famiglia
Tragedia con medesimo esito ad Imperia, nella primavera del 2023. Stava dando da mangiare al cane del fratello, un rottweiler, che a un certo punto l'ha assalita e letteralmente sbranata, provocandole lesioni gravissime a testa, gambe, addome, spalle e braccia.
Patrizia La Marca, 53 anni, è morta così, dopo una breve agonia, nonostante i disperati tentativi di salvarla dei soccorritori, ai quali aveva lanciato un disperato appello: "Aiutatemi, ho paura di morire".
Uccisa dal pitbull del vicino di casa
Nell'ottobre 2023, nella frazione Ghiaie di Corana, nell'Oltrepò Pavese, Enrica Bensi, anziana di 86 anni è stata aggredita in strada da un pitbull che l'ha sbranata fino ad ucciderla. Enrica stava passeggiando a pochi metri da casa, quando il cane, di proprietà di un vicino, è riuscito a sfuggire alla custodia e si è avventato sulla signora, senza lasciarle scampo.
Nonna sbranata da 5 lupi cecoslovacchi
Mariangela Zaffino, 74 anni, era stata sbranata in casa a Grugliasco, nell'hinterland torinese, dove risiedeva con la figlia, la 48enne Simona Spataro, dai 5 lupi cecoslovacchi che vivevano con loro.
Una morte che aveva portato a un seguito giudiziario, dove Simona, accusata di omicidio colposo, è stata assolta, mentre l'accusa attraverso il Pubblico ministero aveva chiesto una condanna di otto anni.
La tragedia si era consumata nel dicembre 2020: la vittima viveva con gli animali. Una tragedia quindi non prevedibile secondo la difesa, una tesi difensiva che è stata poi evidentemente seguita anche dai giudici al momento della sentenza. Attualmente i cinque cani si trovano nelle Marche, in una struttura cinofila per la rieducazione di animali domestici con un trascorso difficile.