Prima Padova

Neonato sbranato dai pitbull: 5 indagati fra cui sua madre. Anziana aggredita a Padova: ipotesi allevamento clandestino

Due casi emblematici di cani fuori controllo e di (ipotizzato) malgoverno degli stessi che sfocia in tragedia

Neonato sbranato dai pitbull: 5 indagati fra cui sua madre. Anziana aggredita a Padova: ipotesi allevamento clandestino
Pubblicato:
Aggiornato:

Un fascicolo di indagine dove la procura di Salerno, avrebbe già ipotizzato un titolo di reato, omicidio colposo per omessa custodia. Cinque gli indagati per la morte di Francesco Pio D'Amaro, il bambino di 13 mesi sbranato da due pitbull in località Campolongo a Eboli. Tra questi, anche la mamma del piccolo, Paola, che è rimasta ferita nel tentativo di salvarlo. Risultano poi iscritti nel registro degli indagati i due padroni dei cani, che aveva lasciato gli animali in custodia ai loro amici, e gli zii del bambino.

Ingresso alla casa ad Eboli

Bambino sbranato dai pitbull: 5 indagati, fra cui la madre

L'accusa è di omicidio colposo per omessa custodia degli animali. Questo in base alle prime ipotesi avanzate dalla Procura di Salerno (procuratore Giuseppe Borrelli, sostituto Alessandro De Vico). Nelle prossime ore dovrebbe essere eseguito l'esame autoptico sul corpicino, a seguire la salma sarà restituita ai familiari per i funerali. Esequie e tumulazione, come già reso noto, saranno a carico del Comune che proclamerà il lutto cittadino. Nel frattempo, gli inquirenti stanno cercando di chiarire una serie di aspetti sulla terribile tragedia.

Neonato sbranato a Eboli, il destino dei due pitbull e le testimonianze: "Avevano già ucciso un cane"
La situazione dopo l'aggressione mortale

La dinamica

La dinamica, ricostruita attraverso le dichiarazioni dei testimoni, è quella di una aggressione improvvisa, verificatasi mentre il bimbo è in braccio ai familiari nel cortile, lo zio e la madre. Uno dei due cani scatta contro il piccolo, e a questo punto anche l'altro pitbull si scatena. La mamma interviene e rimane ferita, lo zio nella concitazione cade e si fa male a un ginocchio. L'attacco dura poco, le lesioni riportate dal bambino appaiono subito gravi: viene chiamata una ambulanza, il cui equipaggio però può solo constatare il decesso della vittima. La madre invece viene medicata sul posto, per lei non si rende necessario il ricovero in ospedale.

La tragedia si è consumata anche davanti agli occhi del nonno Francesco, papà della mamma, che gestisce un bar poco distante e che ha assistito alla terribile scena.

"Il cancello era chiuso – ha raccontato a La Repubblica – e non sono riuscito a entrare. Ho assistito alla tragedia senza poter fare nulla, guardando tra le sbarre del cancello. I miei figli hanno provato a fermare i cani bastonandoli alla testa ma non c’è stato nulla da fare. Mio figlio, quello che aveva il bambino in mano, quando ha visto i cani agitati, ha alzato il piccolo per sottrarlo ai pitbull ma uno di loro ha tirato la coperta del bambino e mio figlio è caduto ed è caduta anche mia figlia che si è ferita a una gamba".

Il luogo della tragedia

Una zia della piccola vittima azzarda un'ipotesi:

"I cani non conoscevano il piccolo perché venivano chiusi in una stanza quando c'era lui. Forse sono scappati dalla stanza quando lo hanno visto e, non conoscendolo, lo hanno attaccato. Noi conoscevamo i cani che non hanno mai avuto reazioni strane incontrandoci. Mia sorella è venuta qui solo ieri con il bimbo, hanno dormito qui. E stamattina è successo l'impensabile".

Il mistero del temperamento dei cani

Gli stessi componenti della famiglia non sanno spiegarsi in alcun modo l'aggressione. I pitbull, portati via dal servizio veterinario della Asl di Salerno e chiusi in un canile di Caserta, non avrebbero mai manifestato segni di aggressività. Questa la versione tenuta dalla famiglia.

Ma lo zio avrebbe rilasciato una dichiarazione che contrasta con questa linea:

"Abbiamo colpito i pitbull con dei bastoni – ha spiegato lo zio Giuseppe – e dopo un po’ sono riuscito a chiudere uno dei due cani in una stanza, ma l’altro era completamente impazzito. Questi due cani sono fratelli e un po’ di tempo fa uccisero il loro padre. La zampa di quello più grande è grossa come la mia mano".

Pitbull

Il caso padovano: anziana azzannata da amstaff, ipotesi allevamento clandestino

E c'è un'altra vicenda, spostandoci in Veneto, precisamente a Padova, che fa riflettere circa il tema della responsabilità nella gestione di queste razze. Pochi giorni fa, un'anziana di 83 anni è stata attaccata violentemente da cinque degli otto cani - tutti di razza amstaff e american bully - con cui viveva.

Il videoservizio di Tv7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:

A dare l'allarme, nel primo pomeriggio di giovedì, era stata la postina. In pochi minuti è arrivata sul posto una pattuglia dei carabinieri della stazione di Prato della Valle: sentendo le urla, i due militari hanno bussato alla porta dell'83enne, ma dall'interno le grida si facevano sempre più deboli fino a fermarsi. Forzata la porta, un militare è entrato ma è stato aggredito da cinque cani inferociti ma è riuscito a proteggersi dai cani con un'asse da stiro trovata sul balcone: spaventandoli, è riuscito a rinchiuderli in una stanza e ha aperto la porta al collega e ai soccorsi. La donna, incosciente, era nel corridoio in una pozza di sangue: aveva cercato di trascinarsi verso la porta per aprirla e scappare.

Il sequestro dei cani

La signora è stata ricoverata dopo aver subito l'amputazione di un braccio e di un avambraccio. Sul caso si è aperta una nuova pista, ovvero quella che riguarda un allevamento abusivo di cani: sotto indagine la figlia dell'83enne, la procura ipotizza mal governo di cani e lesioni colpose gravissime. I Carabinieri di Padova hanno effettuato un sopralluogo nell'abitazione di Mortise, teatro dell'aggressione. Pare che i cani vivessero in condizioni non congrue a favorire uno sviluppo psicofisico sano. A questo si aggiunge il fatto che, secondo tante testimonianze di vicini, pare vi fossero già state segnalazioni circa la precarietà della situazione, nonché della mancanza di cura dei proprietari verso gli animali.

La madre denuncerà la figlia?

Il reato di lesioni colpose gravissime è perseguibile solo a seguito di querela: tradotto, dovrebbe essere la signora 83enne, una volta uscita dalla terapia intensiva dell'ospedale di Padova, a denunciare la figlia. I carabinieri che seguono il caso, ai quali abbiamo chiesto se tale scenario potrebbe concretizzarsi, ci fanno sapere che sulle indagini vige il massimo riserbo.

A Pavia i proprietari di un pitbull condannati a risarcire dopo un'aggressione

Arriva proprio nelle scorse ore, dalla provincia di Pavia, una sentenza inerente la responsabilità davanti alla legge dei proprietari di cani. Una donna di 48 anni ha ottenuto un risarcimento di 50mila euro dagli amici proprietari di un pitbull che, durante una cena, risalente al 2020, si è avventato su di lei azzannandola ad un braccio.

La giudice ha chiarito che la responsabilità dei proprietari dell'animale non si basa sulla colpa, ma sul rapporto di fatto con l'animale, rendendo quindi il proprietario responsabile per i danni causati a terzi, a meno che non dimostri il caso fortuito, ossia un evento imprevedibile.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali