botta e risposta

Usain Bolt fa lo splendido e Marcell Jacobs lo sfida... a rubabandiera

Il campione giamaicano ha fatto sapere che a Tokyo avrebbe potuto vincere l'oro andato a Jacobs. E così parte la sfida (benefica).

Usain Bolt fa lo splendido e Marcell Jacobs lo sfida... a rubabandiera
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Una sfida tra medaglie d'oro a... rubabandiera. Gli uomini più veloci del pianeta, Usain Bolt e il campione olimpico in carica nostrano Marcell Jacobs, si sono resi protagonisti di un botta e risposta a distanza con esito imprevisto. Tutto è nato dalla frase detta dall'otto volte olimpionico, a Dubai, quando gli è stato chiesto se avesse potuto vincere i 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo, dove invece si è imposto l'italiano Jacobs con il tempo di 9"80. E la risposta, con proposta (ironica), del neocampione non si è fatta attendere.

Jacobs sfida Bolt... a rubabandiera

"Tanto di cappello davanti a Jacobs, ma sì avrei vinto e lo sprint mi manca molto, perché vivo per quei momenti, è stato difficile per me guardare quella gara"

Questa la risposta di Bolt a chi gli chiedeva come sarebbe andata a Tokyo, se avesse partecipato.

"Quando mi sono ritirato il mio allenatore mi ha detto una cosa. I tuoi avversari non sono più veloci, sei tu che sei più lento. Non avevo mai considerato la cosa da questo punto di vista".

Ad agosto, pochi giorni dopo la vittoria di Jacobs, Bolt aveva fatto notare che

"Marcell ha dato tutto, il meglio di sé nei 100 metri che sono la corsa più importante e prestigiosa delle Olimpiadi. E questo è sicuramente un segno di grande classe, di talento. A lui e all'Italia vanno fatti i complimenti anche per la vittoria nella staffetta 4X100. Certo però che la pista di Tokyo è velocissima".

A stretto giro, su Instagram, è arrivata la risposta dell'olimpionico azzurro che al suo predecessore ha guardato sempre come a un idolo, oltre che fonte di ispirazione.

"Sei il mio eroe e ti ringrazio per il 'tanto' di cappello. Ma hai anche detto che avresti vinto tu, quindi sono pronto per la sfida. Che ne dici di un ruba-bandiera di beneficenza? Io porto il mio team, tu il tuo".

 

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La sfida è ufficialmente partita, non resta che attendere un eventuale segnale del giamaicano: raccoglierà il guanto lanciatogli dal suo successore?

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