Tensione in maggioranza

Strappo Lega su scuola, quarantene e Green pass: primo avviso di sfratto al Governo?

Carroccio e Salvini davanti a un bivio: proseguire con la maggioranza "responsabile" rischiando il crollo del consenso o staccare la spina?

Strappo Lega su scuola, quarantene e Green pass: primo avviso di sfratto al Governo?
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A meno di una settimana dall'elezione tormentata del "nuovo" presidente della Repubblica, primo strappo della Lega rispetto alle azioni decise dal Governo.  I tre ministri leghisti, Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia ed Erika Stefani non hanno infatti partecipato, ieri, mercoledì 2 febbraio, al voto in Consiglio dei ministri (Cdm) sulle nuove regole su scuola e quarantene e sul green pass.

Lega non vota su scuola e green pass, primo "avviso" al Governo

Il non voto dei rappresentanti della Lega al Governo a quanto pare era già stato deciso collegialmente in una riunione tra una delegazione parlamentare, i tre rappresentanti dell'Esecutivo e il leader (nonché senatore), Matteo Salvini.

Anche se un po' di mistero è legato all'assenza in Cdm di Giancarlo Giorgetti. Il ministro allo Sviluppo Economico (notoriamente "legato" da stima reciproca alla figura del premier Mario Draghi e dato invece sempre in costante competizione con Salvini) inizialmente era stato annunciato come semplicemente in ritardo rispetto alla convocazione del Consiglio dei ministri a causa di un importante tavolo si lavoro proprio sullo sviluppo economico.

Poi però "avvistato" nei pressi della sala del Cdm a seduta iniziata, la decisione di non entrare, mentre da voci di corridoio pare che il ministro Garavaglia si sia espresso ufficialmente contro le nuove regole su scuola, quarantene e green pass stabilite dall'Esecutivo.

Lo strappo della Lega, i motivi legati all'azione del Governo

Il non voto della Lega è stato motivato dalla contrarietà a quella che il Carroccio ritiene "una discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati" in tema di scuole e quarantene.

Una mancata partecipazione al voto che si è concretizzata nonostante durante il dibattito proprio la Lega fosse riuscita ad ottenere dal resto dell'Esecutivo la previsione che "per chiudere una classe in didattica a distanza ci vogliano cinque bambini positivi, e non più soltanto due".

Un malcontento sulle strategie del Governo Draghi che a quanto pare si è manifestato sempre ieri anche attraverso un lungo (e pare acceso) confronto tra Salvini e il ministro all'Economia Daniele Franco sull'ormai sempre attuale tema del caro bollette.

I motivi politici

Quel che è certo è che il Centrodestra è uscito con le ossa rotte dalla tormentata settimana che ha portato alla rielezione del presidente Sergio Mattarella.

E ancor più con le ossa rotte (e a chiaro rischio di un immediato crollo dei consensi) ne è uscita la Lega, nonostante sulla vicenda Quirinale Salvini e i suoi abbiano sempre puntato il dito contro l'atteggiamento del Pd e del Centrosinistra.

Un clima rovente che ha però portato ai minimi storici il rapporto con gli alleati (delicatissimo è il rapporto con Fratelli d'Italia) e ha consigliato i vertici leghisti l'opportunità di convocare immediatamente il Congresso federale che si è svolto martedì pomeriggio.

Quadrato attorno a Salvini

Un Congresso dove Salvini, almeno a parole, ha strappato ancora la fiducia di tutti, ma la sensazione è di una "fiducia a termine" o di una ritrovata quiete che possa precedere la tempesta, nonostante tutti i fedelissimi del Capitano abbiano fatto quadrato attorno a lui. Di certo però gli stessi leghisti sono consapevoli che di mosse non se possono sbagliare più. La lista inizia a essere lunga di fronte al sentimento popolare, degli elettori.

Governo e altro, cosa ci aspetta

Il Governo gialloverde con il Movimento 5 Stelle, la fiducia e la partecipazione al Governo Draghi, il fallimento delle elezioni amministrative di Milano e Roma, la telenovela della corsa al Quirinale.

Il tutto davanti a un'erosione di voti che potrebbe accentuarsi ancora di più e all'ormai acclarato sorpasso di Fratelli d'Italia. E all'orizzonte ci sono altri appuntamenti elettorali, in primis quello che interesserà la Lombardia. Ecco perché negli ambienti Lega circola la voce che il tempo degli "sconti" al Governo e di strategie di "buon senso" sia finito. Che questo si possa tradurre nello staccare a breve la spina all'Esecutivo è però ancora tutto da vedere.

Nel frattempo, il Congresso di martedì non solo ha rinnovato la fiducia a Salvini, ma gli ha anche dato mandato per "rinnovare" e allargare alleanze. Lo stesso Salvini ha ipotizzato una soluzione sulla falsariga del Partito Repubblicano negli Stati Uniti. Un'idea che a molti pare abbia già fatto venire il mal di pancia...

 

 

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