centrodestra al bivio

L'appuntamento mancato tra Salvini e Meloni. Matrimonio ai titoli di coda?

Un nuovo particolare spiega i tormentati giorni che hanno portato alla rielezione di Mattarella. Sarà la fine dell'alleanza?

L'appuntamento mancato tra Salvini e Meloni.  Matrimonio ai titoli di coda?
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Salvini-Meloni l'appuntamento saltato per il Quirinale. Matrimonio ai titoli di coda per i due leader e soprattutto per Lega e Fratelli d'Italia?  E' ancora difficile per dirlo, ma di sicuro nulla sarà più come prima. La (non) partita giocata dal Centrodestra (e in particolare dal segretario della Lega, Matteo Salvini) rischia di provocare un terremoto.

Salvini-Meloni, l'appuntamento saltato per il Quirinale

Di certo non aiuterà l'appuntamento "saltato"  tra lo stesso Salvini e Giorgia Meloni nella giornata di sabato. Quella decisiva, che ha visto indirizzarsi le scelte dei partiti (escluso come ormai noto Fratelli d'Italia) verso la candidatura ufficiale e l'elezione di Sergio Mattarella.

A confermare l'ennesimo corto circuito Lega-Fratelli d'Italia è stata la stessa Meloni davanti alle telecamere di Porta a Porta e alle domando incalzanti di Bruno Vespa in un'intervista registrata in esterna:

"Aspettavo Salvini nel mio ufficio, mi ha messaggiato dicendomi che stava salendo. Non l'ho più né visto, né sentito. Poi ho saputo della sua decisione su Mattarella attraverso le agenzie"

La replica del leghista

A cercare di spiegare l'accaduto è stato lo stesso leader della Lega presente invece in studio. Una spiegazione quasi surreale che non ha convinto praticamente nessuno.

"In effetti stavo salendo da Giorgia Meloni al suo ufficio al sesto, ma ero talmente arrabbiato dalla piega che avevano preso gli eventi che mi sono fermato al quinto. Sono tornato indietro e ho optato per chiedere un sacrificio a Mattarella".

Il precedente

Ricostruzione vera, fittizia, o di comodo fatto sta che non è la prima volta che tra il leader della Lega e la collega di FdI salta un appuntamento di carattere politico. Era già successo a fine settembre per la chiusura della tormentata (e nefasta nei risultati) campagna elettorale per le Amministrative di Milano.

In quell'occasione, Salvini non aveva aspettato la Meloni, in arrivo in ritardo da Roma per un doppio disguido aereo, per la foto di gruppo.

Un "qui pro quo" che aveva portato anche la reazione di Ignazio La Russa: "Una arriva, l'altro scappa, sono due pazzi, ma voglio bene a entrambi".

Da "siamo la coppia più bella del mondo" a "c'eravamo tanto amati"?

Quel che è certo è che il rapporto tra i due leader si sta facendo con il tempo sempre più ad alta tensione. In buona sostanza e non è certo mistero da quando Fratelli d'Italia è in costante ed esponenziale crescita di consensi dopo aver eroso voti non solo a Forza Italia e Movimento 5 Stelle, ma anche alla stessa Lega operando anche un ormai netto sorpasso nelle preferenze degli italiani.

Cosa accadrà ora? A livello parlamentare il Centrodestra non esiste più. Era una "fotografia" già di per sé singolare con FdI da sola all'opposizione, ma si era sempre pensato che la partita del Quirinale potesse restituire uno scenario più uniforme e omogeneo.

Di fatto, è accaduto esattamente il contrario. Il Centrodestra ne è uscito con le ossa rotta e la frattura Lega-FdI e Salvini-Meloni sembra insanabile.

Cosa accadrà ora?

La Lega quasi certamente starà al Governo e porterà a termine la Legislatura, FdI rimarrà come finora da sola all'opposizione. Ma bisogna vedere quale saranno le reazioni nelle Amministrazioni regionali (Lombardia e Veneto su tutte) e nelle Amministrazioni comunali. Per quanto concerne la loro tenuta e stabilità e per quanto concerne la strategia delle prossime campagne elettorali.

Dopo aver fallito la partito del Quirinale e "ciccato" clamorosamente le strategie sulle Comunali di Milano e Roma, Lega e FdI sono a un bivio.

Non solo Salvini-Meloni, c'è anche la battaglia interna alla Lega

Ma potrebbe tornare di attualità anche la battaglia interna alla Lega. Già nei mesi scorsi i venti di protesta si erano fatti sentire non poco. Tutto era stato riportato alla quasi normalità nonostante in molti nel popolo leghista chiedessero un avvicendamento tra Salvini e Giancarlo Giorgetti.

Tema che potrebbe tornare attuale. Specie dopo le rimostranze dei governatori regionali che hanno accusato (Zaia su tutti) Salvini di non averli praticamente coinvolti nella partita del Quirinale. Non è un mistero che lo stesso governatore del Veneto spingesse (guarda caso come Giorgetti) per la soluzione Draghi al Colle.

Una situazione dove molti all'interno della Lega tornano ora anche a parlare di Congresso. Il tutto mentre si stanno per affilare le armi per un'altra battaglia che per il Centrodestra è quasi la "madre" di tutte le partite: le elezioni per la Regione Lombardia.

 

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