Le multe per i No vax over 50 non saranno annullate (per ora)
L'emendamento annunciato da Meloni non figura nel pacchetto del ddl Aiuti ter.
Semplicemente non c'è. Dopo averlo annunciato - tema del quale avevano ampiamente discusso la premier Giorgia Meloni e il neo ministro alla Salute Orazio Schillaci durante la prima conferenza stampa ufficiale - il congelamento delle multe per i No vax non figura nel pacchetto di emendamenti al dl aiuti ter in discussione in commissione speciale alla Camera.
Dl aiuti ter: salta sospensione multe per non vaccinati
Nel documento è possibile trovare quattro proposte di modifica, che vanno dalle accise sul carburante ai mutui per la casa per i giovani under 36, ma il "grande assente" è l'annunciato emendamento riguardante il congelamento delle multe per chi non è in regola con gli adempimenti vaccinali. Sulla proposta di modifica c'era stato, nei giorni scorsi, l'ok del Mef ma - secondo quanto viene riferito da fonti parlamentari - non è escluso che il tema sia trattato in un provvedimento successivo che riguardi tutta la materia.
Pressing della Lega
A premere perché le sanzioni di 100 euro per gli over 50 che non risultavano in regola con gli obblighi vaccinali anti-Covid è la Lega. Ma il 27 ottobre scorso, Luca Ciriani, neoministro meloniano per i rapporti con il Parlamento, aveva confermato che qualsiasi provvedimento del governo sarebbe stato verso un rinvio della scadenza delle multe e non verso una cancellazione.
Sono poco meno di due milioni gli over 50 che tra aprile e agosto di quest’anno hanno ricevuto le Comunicazioni di avvio del procedimento sanzionatorio (il cui acronimo è Caps) da parete del ministero della Salute, tramite l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Per la loro "amnistia vaccinale" ci sarà ancora da attendere.
Nonostante paresse ormai cosa fatta.
Ma le decisioni dell'Esecutivo sul tema vaccinale avevano già spaccato il Paese, scatenando l'ira di molti presidenti di Regione rispetto al reintegro dei medici No vax voluto da FdI. Sulla questione, il Presidente della Puglia Raffaele Emiliano, per esempio, era stato tranciante:
"In Puglia non cambierà nulla perché esiste una legge regionale che obbliga tutti i sanitari alla vaccinazione, non solo per il covid ma anche per l’influenza. Nessuno è stato cacciato via, ma i non vaccinati, irresponsabili, non sono a contatto con i pazienti e non torneranno in contatto con loro”.
La questione ha generato sgomento non soltanto fra le opposizioni, ma anche in seno alla maggioranza, con il duro attacco della capogruppo di Forza Italia al Senato Licia Ronzulli.
Doppia retromarcia
E non si tratta dell'unica retromarcia che il governo Meloni ha inserito nei suoi primi giorni di vita.
Il decreto rave verrà già modificato. Dopo le polemiche seguenti l'intervento del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e lo sgombero della festa di Modena, il Governo dovrà già rimettere mano al provvedimento, che così formulato rischia infatti di essere "troppo interpretativo".