Fontana ora zucchero e miele per Moratti (spingendola a Roma da Giorgia Meloni)
Dopo la tempesta di fine settembre è disgelo tra il governatore e la sua vice. Con un occhio alla guida della Regione e un altro a Palazzo Chigi.
Il rapporto è ormai incrinato. Anzi, no. "Stiamo lavorando benissimo". Dopo la tempesta di fine settembre, con l'autunno è tornato, anzi è "scoppiato" il sereno tra il governatore della Lombardia Attilio Fontana e la sua vice, l'assessore al Welfare Letizia Moratti.
Già l'altra settimana c'era stato il disgelo tra i due immortalati a lungo a chiacchierare fianco a fianco in Consiglio regionale.
Fontana, dopo la tempesta zucchero e miele per Moratti
E ieri, martedì 18 ottobre 2022, la scena non solo si è ripetuta, ma addirittura davanti ai microfoni di giornali, Tv e agenzie di stampa, il governatore si è lasciato a commenti all'insegna della distensione verso la sua vice "rivale".
Fontana ha infatti osservato di fronte alle ennesime domande sulla corsa alle Regionali e sulle ambizioni della sua vice e a una sua eventuale candidatura. Ma soprattutto sull'ipotesi del ritiro delle deleghe che si era profilata a fine settembre:
"Non c'è mai stata alcuna tensione, stiamo lavorando insieme benissimo".
E ancora:
"I nostri rapporti sono buoni nel senso che lavoriamo insieme, affrontiamo tanti problemi e li risolviamo per i nostri cittadini. È chiaro che non incidono minimamente sull'attività amministrativa che deve essere svolta per tutti i cittadini".
A fianco a fianco in Aula
Le parole del governatore sono arrivate pochi istanti prima della seduta di Consiglio di ieri pomeriggio dedicata alla campagna di prevenzione del tumore al seno "Ottobre Rosa" e all'ormai tradizionale momento di confronto in Aula con le associazioni.
Fontana e Moratti erano seduti fianco a fianco, hanno colloquiato a lungo. Lo stesso presidente ha poi applaudito convintamente l'intervento della Moratti che ha illustrato la "fotografia" dei tumori alla mammella in Lombardia e ha evidenziato le azioni di prevenzione e cura dell'assessorato al Welfare.
Pochi istanti prima i due avevano posato insieme in una foto ricordo proprio con le rappresentanti delle associazioni.
Roma-Milano, telefono "caldo" tra Moratti e Meloni
In verità, il disgelo del governatore potrebbe essere legato ai rumors che vedono Letizia Moratti come papabile a un posto nel Governo guidato da Giorgia Meloni.
In questo senso, nelle scorse sono infatti trapelati indiscrezioni di una serie di contatti telefonici tra l'attuale assessore al Welfare della Regione e il "presidente del Consiglio in pectore" del prossimo Governo.
Per la Moratti si è fatta l'ipotesi della Sanità e della Ricerca, ma non sono da escludere altre possibilità.
Il tifo leghista per Letizia a Roma e la fuga in avanti di Silvio
Almeno al Pirellone, Moratti al Governo metterebbe (quasi) tutti d'accordo. Non è un mistero che Fontana e la Lega (anche se non tutta compattamente) "facciano il tifo" per questa soluzione.
Ad aiutarli in questo scenario potrebbe giocare un ruolo rilevante anche la "fuga in avanti" di ieri di Silvio Berlusconi che ha annunciato "urbi et orbi" i ministeri che verranno assegnati a Forza Italia.
Tanto che tutto potrebbe essere rimesso in discussione. Addirittura qualcuno parla di "banco che potrebbe saltare", con Forza Italia che darebbe un appoggio esterno al Governo e Meloni impegnata a trovare una "mini squadra" di ministri "tecnici".
Fontana-Moratti, quando era scoppiata la tensione
Chiamata a gennaio 2021 per avviare e gestire la campagna vaccinale, Letizia Moratti ha poi proseguito il suo mandato assessorile con la "redazione" della riforma sanitaria regionale e i progetti sul recupero delle liste d'attesa.
Nel frattempo è iniziata a diventare "calda" e attuale la corsa verso le Regionali. Fontana, che non sembrava intenzionato a ricandidarsi, è "tornato in pista" e Moratti ha invece iniziato a rendere manifesti le sue ambizioni.
Fino alla puntata di fine settembre de La torre e il cavallo su Rai Tre dove parlò "del passaggio di testimone" che le avrebbe promesso proprio Fontana.
Una ricostruzione smentita dallo stesso Governatore che parlò di "rapporto incrinato" con l'ipotesi (stoppata fermamente da Roma) del ritiro delle deleghe.