Tutti i papabili

Elezioni capigruppo, vicepresidenti delle Camere e toto-ministri

Dopo gli ultimi aggiornamenti alle Camere, si passerà alla definizione del nuovo Governo.

Elezioni capigruppo, vicepresidenti delle Camere e toto-ministri
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Ultimi passaggi per arrivare al completo funzionamento delle Camere, step indispensabili anche dare il via alle consultazioni per la formazione del nuovo Governo.

Elezioni capigruppo e vicepresidenti

Ieri, martedì 18 ottobre 2022, i partiti hanno eletto i presidenti dei gruppi parlamentari, mentre oggi, mercoledì 19, Montecitorio e Palazzo Madama sceglieranno i loro vicepresidenti, i questori e i segretari per completare i rispettivi uffici di presidenza. Con i nuovi capigruppo, potranno iniziare gli incontri al Quirinale per discutere della formazione del prossimo esecutivo.

Qui di seguito i nomi dei nuovi capigruppo:

Senato:

  • Fdi Luca Ciriani
  • Lega Massimiliano Romeo
  • Fi Licia Ronzulli
  • Pd Simona Malpezzi
  • M5s Barbara Floridia
  • Azione-Iv Raffaella Paita
  • Autonomie Julia Unterberger
  • Misto Peppe De Cristofaro

Camera:

  • Fdi Francesco Lollobrigida
  • Lega Riccardo Molinari
  • Fi Alessandro Cattaneo
  • PD Debora Serracchiani
  • M5s Francesco Silvestri
  • Azione-Iv Matteo Richetti
  • Misto Manfred Schulian

Questo pomeriggio, invece, le Camere si riuniranno per la seconda volta nella loro nuova composizione per eleggere i vicepresidenti. E nell'opposizione questo è già un caso: dal Terzo polo, infatti, sono partite le accuse a Pd e 5 Stelle di essersi accordati con la maggioranza per i quattro vicepresidenti di Camera e Senato, tagliando fuori Azione e Italia Viva.

La "battaglia" sulle vicepresidenze

E' un aspetto politico non di poco conto, anche se obiettivamente con uno scarso appeal tra i comuni mortali.

Nonostante il calendario fittissimo di appuntamenti in agenda e le sedute spesso "fiume", alzi la mano chi si ricorda i nomi di tutti i vicepresidenti di Camera e Senato anche solo della passata legislatura.

Sta di fatto che, politicamente, la questione ha importanza. Eccome.

L'atteggiamento di Pd e M5S molto banalmente in questi giorni ha il sapore della "vendetta" per la stampella che sarebbe stata portata (ma i due hanno sempre negato da Matteo Renzi e Carlo Calenda) all'elezione (senza i voti di Forza Italia) di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato.

I papabili ministri del governo Meloni

Il 22, 23 e 24 ottobre  saranno i giorni necessari per sciogliere la riserva, concordare la lista dei ministri con Mattarella, varare il nuovo esecutivo. La deadline è fissata per il 25 ottobre quando potrebbe arrivare il giuramento al Quirinale, il passaggio della campanella con Draghi e il primo consiglio dei ministri del nuovo governo.

L’accordo per siglare la pace tra Meloni e Berlusconi prevede cinque ministeri, tanti quanti la Lega, che però alla fine ne conta uno in più,  i nomi indicati da Berlusconi, ma con i ruoli da assegnare in capo a Meloni.

La "divisione" dei Ministeri: chi va a chi

Secondo questa prospettiva quindi i ministri di Forza Italia saranno: Elisabetta Casellati (ministero delle Riforme), Alessandro Cattaneo (Pubblica Amministrazione), Anna Maria Bernini (Università e ricerca), Gilberto Pichetto Fratin (Transizione Ecologica) e Antonio Tajani (Esteri e vicepremier).

I ministri di Fratelli d’Italia saranno: Guido Crosetto (Sviluppo Economico), Adolfo Urso (Difesa), Carlo Nordio (Giustizia), Marina Elvira Calderone (Lavoro), Francesco Rocca (Salute), Raffaele Fitto (Affari Europei), Chiara Colosimo (Gioventù e Sport). Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Giovanbattista Fazzolari.

In quota Lega ci saranno i ministri: Matteo Salvini (Infrastrutture e vicepremier), Gian Marco Centinaio (Agricoltura), Roberto Calderoli (Affari Regionali), Simona Baldassarre (Disabilità), Giuseppe Valditara (Pubblica Istruzione). In più un esponente della Lega sarà al ministero dell’Economia e delle Finanze ma scelto come “tecnico” (Giancarlo Giorgetti) e Matteo Piantedosi, ex capo di gabinetto di Salvini, andrà al ministero dell’Interno.

Chiudono la lista Giordano Bruno Guerri, di area Fdi e dato come ministro della Cultura, e Maurizio Lupi del Centro che andrà ai Rapporti con il Parlamento. Per la Salute si fa il nome anche di Guido Bertolaso. Che in caso andrebbe tra i tecnici. Non sembra una decisione definitiva nemmeno quella sulla Cultura che al momento vede in pole position l'attuale curatore del Vittoriale.

Le anticipazioni di Berlusconi e cosa succede a Milano

Ma in tutto questo variegato scenario, c'è da vedere che impatto avrà lo "show" di ieri pomeriggio del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che ha di fatto "rubato" la scena a Giorgia Meloni annunciando "ufficiosamente" i ministri del nuovo Governo in quota agli azzurri.

Una cosa che non è stata presa bene dalla leader del partito più votato alle ultime elezioni.

Senza contare quanto sta avvenendo a Milano, tra Palazzo Lombardia e Pirellone, con le dinamiche che vedono protagonisti il governatore Attilio Fontana e la sua vice Letizia Moratti.

Almeno tra i suoi, Berlusconi la spunta: Ronzulli capogruppo al Senato

Intanto, seppur tra mugugni e proteste (addirittura si parlava di una fronda di un gruppo di senatori), il Cavaliere l'ha spuntata tra "i suoi" al Senato dove la sua fedelissima, Licia Ronzulli, dopo il secco ne di Giorgia Meloni a un sui ingresso nella squadra di Governo (si era parlato di Sanità, Istruzione o Turismo).

L'attuale coordinatrice di Forza Italia in Lombardia è stata acclamata capogruppo degli azzurri al Senato.

Con la benedizione di Berlusconi e tra qualche mal di pancia "sotterrato". Fino alla prossima puntata.

 

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