Solo un adeguamento

Cosa significa (davvero) che gli extracomunitari pagheranno 2mila euro per curarsi in Italia

Il chiarimento del ministro Schillaci: "E' solo l’adeguamento economico di un contributo per l’iscrizione volontaria al Ssn che esiste dal 1998"

Cosa significa (davvero) che gli extracomunitari pagheranno 2mila euro per curarsi in Italia
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Una notizia che sta facendo discutere, tra entusiasmi e nasi arricciati, dopo che – fra le misure della recente Manovra – è emerso che i cittadini stranieri pagheranno 2mila euro per curarsi in Italia.

Ma cosa si intende per stranieri? Anche i turisti che passano di qui per 2 notti? Sono compresi i migranti? Facciamo ordine, per poi scoprire che, in soldoni, si tratta soltanto di un adeguamento fermo al 1998.

I cittadini stranieri pagheranno 2mila euro per curarsi in Italia

Andiamo per ordine, ricostruendo chiarimenti, polemiche e puntualizzazioni che si sono rincorsi da ieri sera, 16 novembre 2023, a seguito della diffusione di una nota del Mef:

“Per i residenti stranieri cittadini di Paesi non aderenti all’Unione europea si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del Ssn, versando un contributo di 2.000 euro annui. L’importo del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari”.

Immediate le polemiche e le proteste, fra cui quella della federazione dei medici:

“L’articolo 32 della Costituzione tutela gli individui, oltre che la collettività. E sottolinea che le cure debbono essere gratuite per i poveri. Se gli stranieri extracomunitari sono nullatenenti devono essere assistiti gratuitamente: non si parla di cittadini ma di individui. E a mio parere, quindi, il diritto alla salute deve essere garantito comunque a chi non può pagare” ha tuonato il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli.

Il presidente Filippo Anelli

A stretto giro è arrivato un chiarimento da parte del ministro della sanità Schillaci:

“Il contributo di 2mila euro che dovranno pagare i cittadini extracomunitari intenzionati a iscriversi al Servizio sanitario nazionale è solo l’adeguamento economico di un contributo per l’iscrizione volontaria al Ssn che esiste dal 1998 e che non veniva più aggiornato, mentre la spesa sanitaria pubblica pro-capite è arrivata a essere di 2.100 euro. Non riguarda i lavoratori stranieri per cui vengono corrisposti i contributi obbligatori come per i lavoratori italiani, ma quelle categorie di stranieri, come gli studenti, temporaneamente residenti”.

E ancora:

“La norma contenuta nella manovra finanziaria 2024 si riferisce a specifiche categorie, non aventi diritto all’iscrizione obbligatoria, che possono iscriversi volontariamente al Servizio sanitario nazionale attraverso il pagamento di un contributo forfettario annuale come disciplinato dal Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 attualmente vigente. La norma si limita ad aggiornare l’ammontare del contributo forfettario previsto. Sul sito del ministero della Salute sono presenti tutte le informazioni relative all’assistenza sanitaria ai cittadini dei Paesi extra Ue in Italia”.

Un adeguamento, quindi, alla resa dei fatti.

Il ministro della Salute Schillaci

La situazione attuale

Al momento gli stranieri che soggiornano regolarmente in Italia, per un periodo superiore a tre mesi, che non hanno diritto all’iscrizione obbligatoria, sono tenuti ad assicurarsi contro il rischio di malattia, di infortunio e per maternità, mediante la stipula di una polizza assicurativa privata, ovvero, con iscrizione volontaria al SSN attraverso il pagamento di un contributo forfettario annuale. Questo contributo varia in base al reddito dichiarato.

Attualmente l’iscrizione al SSN è obbligatoria o volontaria e tocca categorie particolari per esempio personale religioso, dipendenti stranieri di organizzazioni internazionali operanti in Italia, personale diplomatico o coloro che sono titolari di permesso di soggiorno per residenza elettiva e non svolgono alcuna attività lavorativa.

Hanno diritto invece all’iscrizione obbligatoria al Sevizio Sanitario Nazionale (SSN) tutti i cittadini stranieri che soggiornano regolarmente in Italia e abbiano in corso regolari attività di lavoro subordinato o autonomo o siano iscritti nelle liste delle persone in cerca di occupazione presso i Centri per l’Impiego; quelli che soggiornano regolarmente e abbiano richiesto il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato o autonomo, motivi familiari, per asilo, per protezione sussidiaria, per casi speciali, per protezione speciale, per cure mediche/gravidanza (articolo 19, comma 2, lettera d-bis del T.U.286/98), per richiesta di asilo, per attesa adozione, per affidamento, per acquisto della cittadinanza; quelli che siano in attesa del primo rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato o per motivi familiari.

I minori stranieri non accompagnati, anche nelle more del rilascio del permesso di soggiorno, a seguito delle segnalazioni di legge dopo il loro ritrovamento nel territorio nazionale e comunque tutti i minori indipendentemente dallo stato di regolarità del soggiorno, con conseguente diritto al pediatra di base da 0 a 14 anni e al medico di medicina generale da 14 a 18 anni. L’iscrizione al Ssn obbligatoria è gratuita e si effettua presso il presidio Asl competente per la zona di domicilio o residenza.

Il valore della sanità pubblica

Chiarita la questione specifica, ne resta aperta un'altra: ben più pesante.

Quanto sarà ancora sostenibile un sistema che permette ai cittadini italiani - tutti, indistintamente da reddito, residenza e posizione sociale - di usufruire del diritto alla salute?

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