Il bilancio dello Stato

Pensioni, Irpef, canone Rai, asili nido: cosa c'è nella Manovra del Governo Meloni

Incentivi alla natalità e per il lavoro e conferma del taglio del cuneo fiscale tra i provvedimenti più significativi

Pensioni, Irpef, canone Rai, asili nido: cosa c'è nella Manovra del Governo Meloni
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Già alla vigilia la situazione era stata messa nero su bianco: di risorse ce ne sono poche. E con quelle bisogna fare. La Manovra presentata lunedì 16 ottobre 2023 in Consiglio dei ministri è all'insegna della parsimonia, ma qualche provvedimento importante c'è. Sono 24 i miliardi di euro destinati al documento di bilancio, che deve ora passare al vaglio della Ue e poi in Parlamento.

Cosa c'è nella Manovra: confermato il taglio del cuneo fiscale

Partiamo dai lavoratori e da una delle priorità del Governo, come ha sempre sostenuto proprio Giorgia Meloni: il taglio del cuneo finale. Il provvedimento è stato confermato anche per il 2024 e varrà circa una decina di miliardi di euro, come ha sottolineato la stessa presidente del Consiglio. L'effetto concreto sarà la conferma di un aumento  in busta paga di circa 100 euro per 14 milioni di italiani (l'esonero - lo ricordiamo - è del 7% per chi guadagna fino a 25mila euro e del 6% per chi arriva a 35mila).

Sulle buste paga si vedrà un altro effetto della Manovra: gli scaglioni Irpef passano da quattro a tre, con l'accorpamento dei primi due con un'aliquota unica al 23%.

Il nuovo quadro delle aliquote sarà il seguente:

  • 23% fino a 28.000 euro
  • 35% fino a 50.000 euro
  • 43% oltre i 50.000 euro.

Si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area prevista per i redditi di lavoro dipendente, che viene parificata a quella già vigente a favore dei pensionati.

Le imprese

Novità anche per le imprese, che potranno beneficiare di una deduzione del 120% per chi assume a tempo indeterminato. L'agevolazione sale al 130% in caso di mamme, under 30 percettori di reddito di cittadinanza e invalidi. Il nuovo aiuto prende il posto della decontribuzione prevista per giovani e donne.

Novità anche per i fringe benefit, che diventano strutturali con modifiche per il 2024: il tetto arriva a 2.000 euro per i lavoratori con figli e a mille per tutti gli altri.

Le pensioni

Uno dei cavalli di battaglia del Governo di Centrodestra è poi la riforma delle pensioni, che anche quest'anno però non ci sarà. Previste però alcune modifiche:  Ape sociale e pensione donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita  e ci sarà una rivalutazione del 100% per le pensioni fino a quattro volte il minimo, del 90% tra 4 e 5 volte il minimo. Poi scatta un meccanismo di decalage.

opzione donna

Per il pensionamento anticipato torna Quota 104, al posto dell'attuale quota 103. Ma non è una Quota 104 "piena", come ha spiegato Giorgetti: è previsto anche un meccanismo di incentivi per rimanere al lavoro.

Incentivi alla natalità

Altro tema caro all'Esecutivo è quello degli incentivi alla natalità. Alle misure già in vigore si aggiungono tre provvedimenti:

  • un mese in più di congedo parentale utilizzabile da entrambi i genitori, retribuito al 60% e fruibile nei primi 6 mesi del bambino;
  • l'aumento del fondo per gli asili nido (saltata però l'ipotesi dell'iscrizione gratuita per il secondo figlio);
  • decontribuzione per le madri con due o più figli  (la quota rispettiva sarà pagata dallo Stato, fino ai 10 anni di età del 2° figlio e fino ai 18 anni in caso di 3° figlio).
Bimbo al nido

Il resto: Social Card, Canone rai e Ponte sullo Stretto

Tra gli altri provvedimenti ci sono poi la riduzione del Canone Rai, che passa da 90 a 70 euro, e la conferma della carta Dedicata a te, con un contributo per la spesa (e sulla quale sarà accreditato pure il bonus benzina).

Tra i punti che fanno maggiormente discutere c'è invece la richiesta di duemila euro all'anno per accedere al Sistema sanitario nazionale per gli extracomunitari.

Infine, ci sono i fondi per avviare i lavori del Ponte sullo Stretto di Messina.

"Dopo settimane di chiacchiere a vuoto e di ragionamenti di vari analisti, posso dire che c'è la copertura per il collegamento stabile dalla Sicilia, all'Italia e all'Europa", ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Commenti
Esti

È davvero imbarazzante essere governati da persone che pensano allo stretto di Messina come fosse un vagone trainante per l'economia nazionale (questa balla fatela bere ai polli nell'aia) quando Ancor più dietro le infrastrutture della rete stradale sono fatiscenti e la sanità è quasi (quasi) da terzo mondo...ma il gioco è sempre lo stesso, grandi appalti gran giro di soldoni, privatizzazioni. Povera Italia e "povera" classe politica...ma Ancor più povera è la gente che li vota!

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