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Uccisa dal suo maremmano in giardino davanti al marito

La vittima, un'ottantenne, è stata improvvisamente morsa alla testa dal suo cane. Il sindaco: "Serve responsabilità con questi cani"

Uccisa dal suo maremmano in giardino davanti al marito
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Tragedia a Mercatino Conca, in provincia di Pesaro Urbino: un’anziana donna è stata sbranata dal suo cane, un pastore maremmano, sotto gli occhi attoniti del marito, che ha immediatamente chiamato i soccorsi tentando inutilmente di rianimarla.

Anziana sbranata e uccisa dal suo maremmano

Come racconta è Tv Marche (una delle televisioni del gruppo Netweek), una coppia di ottantenni, molto nota nel paesino marchigiano, è stata investita da una tragedia. Il marito, Italo Schiavi, era stato un imprenditore nel settore dell’abbigliamento che, dopo una vita di lavoro e successi, si era ritirato con la moglie in una bella casa con giardino nella campagna di Mercatino Conca. Insieme a loro l’amato cane, il maremmano che, nella giornata di giovedì 29 febbraio 2024, si è rivoltato contro la padrona, aggredendola a morte.

Maremmano

Secondo le prime ricostruzioni la vittima, Gianna Canova, si era affacciata sull’uscio di casa per fumare una sigaretta. Il cane di famiglia, che era libero nel grande giardino, le è saltato addosso gettandola a terra e mordendola alla testa. Il morso ha provocato alla signora un’emorragia cerebrale, che l’ha uccisa in pochi secondi.

Schiavi, è accorso provando a rianimare la moglie ma è stato inutile. Il cane intanto non si era mosso ed è rimasto lì, facendosi accompagnare nel recinto dal padrone. Subito dopo, il marito ha chiamato il 118.

All’arrivo dei sanitari per l’anziana non c’era nulla da fare, se non constare la morte, con successiva chiamata ai carabinieri per le indagini. Di lì a poco sono arrivati i militari che hanno fatto intervenire i veterinari dell’Ast per la presa in consegna del cane, che è stato sedato e trasferito in un centro, in attesa di capire quale sarà il suo destino.

Sconvolto l’imprenditore che ha seri problemi di salute: per lui il cane rappresentava una sicurezza ed era certo di poterlo gestire. Tanto che ieri, all’arrivo dei veterinari per requisirlo e portarlo nel canile in attesa delle decisioni della procura vista la pericolosità dell’animale, si è opposto. Inutilmente.

Oscure le ragioni

Il pastore maremmano, seppure di carattere indipendente e fiero, è riconosciuto per essere un animale particolarmente protettivo del territorio e, conseguentemente, della famiglia. Saranno le indagini a stabilire, laddove sarà possibile, quali possano essere state le ragioni che hanno determinato tale cortocircuito nel comportamento del cane.

Il sindaco: "Serve adeguato senso di responsabilità con certi cani"

Il sindaco di Mercatino Conca Omar Lavanna ha commentato:

“Sono esterrefatto da questa tragedia. E’ avvenuta mentre è in esecuzione a Piandicastello un’ordinanza con cui vengono sottratti sei cani di razza pitbull al proprietario rivelatosi incapace di gestirli adeguatamente. E ora, a Cà Nova una signora viene aggredita e uccisa dal suo stesso cane. Non si tratta di destino o coincidenze, certi animali sono potenzialmente un’arma e per questo servono adeguatezza e senso di responsabilità per custodirli. Non sono un gioco e non si scherza. Grazie al 118, ai carabinieri, ai vigili, ai veterinari per il pronto intervento. Abbiamo portato in totale 10 cani pitbull nei vari canili sottraendoli al proprietario e questo costa ogni anno 30mila euro alle casse del Comune. E non lo ritengo nemmeno giusto. I cani vanno tenuti al guinzaglio e quelli pericolosi non possono rimanere nelle case o liberi. Tragedie come quella di Cà Nova non devono più accadere".


La procura di Urbino ha affidato le indagini ai carabinieri del luogo.

I precedenti

Vi sono purtroppo altri casi di cronaca nera recenti che obbligano a una riflessione circa la custodia di cani dalla mole importante. Spesso, infatti, la capacità di educare queste razze è alla base di tutto.

Poche settimane fa, domenica 11 febbraio 2024, Paolo Pasqualini, 39 anni, è stato sbranato da tre rottweiler mentre faceva jogging nel parco cittadino di Manziana, alle porte di Roma.

Paolo Pasqualini

I proprietari degli animali, catturati e sedati dopo l'aggressione mortale, si difendono spiegando che i cani non avevano mai dato segnali di aggressività. I rottweiler sono riusciti ad uscire dalla proprietà privata - da chiarire come - e hanno aggredito Pasqualini.

Tragedia con medesimo esito ad Imperia, nella primavera del 2023. Stava dando da mangiare al cane del fratello, un rottweiler, che a un certo punto l'ha assalita e letteralmente sbranata, provocandole lesioni gravissime a testa, gambe, addome, spalle e braccia. Patrizia La Marca, 53 anni, è morta così, dopo una breve agonia, nonostante i disperati tentativi di salvarla dei soccorritori, ai quali aveva lanciato un disperato appello: "Aiutatemi, ho paura di morire".

Uccisa dal pitbull del vicino di casa

Nell'ottobre 2023, nella frazione Ghiaie di Corana, nell'Oltrepò Pavese, Enrica Bensi, anziana di 86 anni è stata aggredita in strada da un pitbull che l'ha sbranata fino ad ucciderla. Enrica stava passeggiando a pochi metri da casa, quando il cane, di proprietà di un vicino, è riuscito a sfuggire alla custodia e si è avventato sulla signora, senza lasciarle scampo.

Sempre un pitbull, il 18 febbraio 2024, a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, ha azzannato una bimba di 4 anni, che faceva parte della sua cerchia familiare. In questo caso, nonostante le gravi ferite, la piccola se l’è cavata.

Nonna sbranata da 5 lupi cecoslovacchi

Mariangela Zaffino, 74 anni, era stata sbranata in casa a Grugliasco, nell'hinterland torinese, dove risiedeva con la figlia, la 48enne Simona Spataro, dai 5 lupi cecoslovacchi che vivevano con loro. Una morte che aveva portato a un seguito giudiziario, dove Simona, accusata di omicidio colposo, è stata assolta, mentre l'accusa attraverso il Pubblico ministero aveva chiesto una condanna di otto anni.

Anziana sbranata dai 5 lupi cecoslovacchi della figlia assolta

La tragedia si era consumata nel dicembre 2020: la vittima viveva con gli animali. Una tragedia quindi non prevedibile secondo la difesa, una tesi difensiva che è stata poi evidentemente seguita anche dai giudici al momento della sentenza. Attualmente i cinque cani si trovano nelle Marche, in una struttura cinofila per la rieducazione di animali domestici con un trascorso difficile.

Serve consapevolezza nei proprietari

Si tratta di casi clamorosi, che vanno letti considerando anche la statistica; milioni di persone, in Italia e nel mondo, possiedono animali di queste razze che - per tutta la vita - sono docili e veri e propri componenti della famiglia.

Chiarito ciò, d’altro canto, bisogna sempre ricordare che si ha a che fare con animali potenzialmente letali e forse, una corretta educazione e consapevolezza che parte dai proprietari, potrebbe scongiurare determinate derive tragiche.

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