Tragedia asilo L'Aquila: parla l'avvocato della proprietaria dell'auto
Il figlio della donna rimasto nell'abitacolo ha anche provato invano a lanciarsi dalla vettura lanciata nella sua folle corsa: le indagini si concentreranno sul freno a mano elettrico.
Una tragedia nella tragedia.
Quando successo mercoledì 18 maggio 2022 all'asilo Primo Maggio de L'Aquila ha sconvolto non solo la comunità abruzzese, ma tutta Italia. E oltre al dramma di chi ha perso un figlio e di chi ha i propri bambini in ospedale feriti, c'è anche quello della donna la cui auto ha originato la tragedia e del ragazzino che era a bordo.
Tragedia asilo L'Aquila: parla l'avvocato della proprietaria dell'auto
Un gesto normale, fatto chissà quante volte. E' scesa dall'auto per andare a prendere i figli all'asilo, ha lasciato in macchina il fratello maggiore e si è diretta al cancello. Questione di pochi minuti. Un'azione che milioni di genitori fanno ogni giorno quando vanno a ritirare i figli a scuola. Senza pensare che possa originare un dramma.
Tra le vittime di quanto è accaduto c'è anche lei, la donna che ha parcheggiato l'auto. E' una 38enne bulgara, casalinga, madre di tre figli e moglie di un operaio. Una famiglia perfettamente integrata nel tessuto cittadino e che oggi sta vivendo un dramma. Come ha testimoniato l'avvocato che la sta seguendo, Francesco Valentini del foro de L'Aquila.
"E' sconvolta. Non si capacita di cosa possa essere successo. Un'azione che fa tutti i giorni. Davvero non riesce a darsi una spiegazione".
Il figlio a bordo
A bordo della vettura c'era il figlio maggiore, di dieci anni, che è stato sentito dagli inquirenti e da uno psicologo, che è sotto shock.
"Non ricorda molto. Ha battuto anche un paio di volte la testa mente l'auto correva sulla discesa e ha provato a saltare fuori. E' molto provato da quanto è successo. Ha parlato con gli psicologi e gli inquirenti raccontando quello che ricorda dell'accaduto".
Il "giallo" del freno a mano
Venerdì 20 maggio 2022 inizieranno gli accertamenti sull'auto, concentrati soprattutto sul freno a mano. La Procura, guidata da Stefano Gallo, ha disposto il sequestro dell'auto e della scuola materna per lo svolgimento delle indagini. Resta da capire se si sia trattato di un guasto meccanico o del gesto involontario del ragazzino a bordo.
Il freno a mano della Volkswagen Passat che ha originato la tragedia, infatti, è di tipo elettrico. Un pulsante, che a volte basta toccare appena (magari senza accorgersi) per sbloccare, o che si disinserisce quando si toccano freno o acceleratore, partendo, se ci si è dimenticati. Ma, trattandosi di un'apparecchiatura elettronica, potrebbe anche essere stata colta da un guasto, che avrebbe originato la partenza della vettura.
Domande a cui dovranno rispondere gli inquirenti. Intanto la 38enne è indagata per omicidio stradale, ma - come ha confermato il legale - per la particolarità dell'accaduto non sarà disposto l'arresto (cosa invece prevista per il reato in questione).