Nuovo crollo sulla Marmolada, frana a Cima Uomo
Subito la protezione civile ha eseguito un sopralluogo per verificare l'entità del crollo: "Nessuna persona coinvolta".
Ad un mese e mezzo dal tragico crollo del ghiacciaio, è ancora grande paura sulla Marmolada. Nel pomeriggio di ieri, martedì 16 agosto 2022, si è verificata una frana di grosse dimensioni a Cima Uomo, a circa 3.010 metri di altezza, sul versante della Val di Fassa. Subito è partito il sopralluogo da parte della Protezione civile di Trento per valutare l'entità del crollo e verificare se ci fossero state persone coinvolte.
Nuovo crollo sulla Marmolada: grossa frana a Cima Uomo
IL LUOGO DELLA FRANA:
In loco si sono precipitate le squadre del Soccorso alpino, quelle dei vigili del fuoco volontari e il Saf. Il primo check ha riguardano le condizioni della parete dove si è verificata la frana, al fine di comprendere se potessero avvenire nuovamente fenomeni simili. Una volta accertato l'evento, si è passata in rassegna la zona per capire se eventuali escursionisti fossero stati bloccati. Qui la buona notizia:
"Non ci sono state persone coinvolte".
L'entità della frana
In ultima istanza è arrivato il rapporto degli esperti del Servizio geologico: la frana si è verificata verso le 17,30 di ieri, martedì 16 agosto 2022, a 3.010 metri sulla Cima Uomo, nel massiccio della Marmolada, con un volume compreso tra i 100 e i 200 metri cubi. Il materiale crollato non ha interessato sentieri particolarmente frequentati, i quali si trovano più a nord e salgono verso la cresta che porta in Val Contrin.
L'evento franoso è avvenuto a circa 100 metri di distanza dalla vetta e, a quanto si apprende, ci sarebbe ancora roccia fratturata, motivo per cui sarà interdetto con un’ordinanza il passaggio nelle immediate vicinanze. In generale, tuttavia, la situazione non è particolarmente problematica dal punto di vista geologico, anche se gli esperti avvisano che nei prossimi giorni potrebbero verificarsi altri crolli.
Le cause del crollo sono ancora da definire con chiarezza: di recente non ci sono stati forti sbalzi di temperatura, soprattutto nella fascia oltre i 2.800 metri, zona in cui le rocce sono soggette a severe escursioni termiche.
"È normale - secondo un esperto del Servizio geologico della Provincia - che le fratture tendano ad allargarsi e raccogliere materiale. Si tratta - ha proseguito - della tipica evoluzione delle Dolomiti, che si sono formate proprio attraverso questi processi, magari più frequenti negli ultimi periodi, ma che geologicamente e storicamente sono sempre esistiti".
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E' ancora paura sulla Marmolada
Fortunatamente, a seguito della frana avvenuta su Cima Uomo, non ci sono stati feriti o decessi. Nonostante ciò la Marmolada torna a fare paura, soprattutto se si considera la terribile tragedia avvenuta circa un mese e mezzo fa, quando il crollo del ghiacciaio ha causato la morte di ben 11 escursionisti.
Il dramma è avvenuto domenica 3 luglio 2022: mentre due diverse cordate di alpinisti stavano raggiungendo la cima, una che saliva dal Trentino e l'altra dal Vicentino, si è improvvisamente staccato un blocco del ghiacciaio che ha innescato una frana, travolgendo tutto ciò si trovasse sul suo inesorabile passaggio, escursionisti compresi. Tra vittime e feriti ci sono stati anche superstiti, miracolosamente sfuggiti al fronte franoso:
"Sono incredula. Io ero lì - afferma Alicia Chiodi, appassionata di montagna che il giorno della tragedia aveva percorso la via normale della Marmolada - Mi sento molto, molto fortunata: tempi diversi, scelte diverse avrebbero sicuramente prodotto esiti diversi. In montagna ci vuole sempre un po' di fatalismo, perché puoi valutare i rischi ma alcune cose sono imponderabili".
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Undici, in totale, gli alpinisti che hanno perso la vita: tra loro Tommaso Carollo, 48 anni, e Paolo Dani, 52 anni, entrambi guide alpine di Vicenza. Poi Filippo Bari, 27enne di Isola Vicentina, Liliana Bertoldi, 58enne di Levico Terme e i coniugi Davide Miotti, 51 anni, ed Erica Campagnaro.
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