A Monza

Ricette false dal medico agli spacciatori, ma il farmacista scopre tutto

Arrestati in dodici: in quattro anni di attività hanno procurato un danno al servizio pubblico pari a 2,5 milioni di euro.

Ricette false dal medico agli spacciatori, ma il farmacista scopre tutto
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I sospetti del farmacista, alla fine, hanno consentito di smantellare un'organizzazione criminale che operava indisturbata da diversi anni. Una serie di ordini di farmaci oppiacei da parte di un cittadino egiziano avevano allarmato il titolare della farmacia che si è subito rivolto ai carabinieri. I militari dell'Arma hanno così arrestato dodici spacciatori, facendo luce su un medico complice che prescriveva loro ricette false per acquistare la "merce".

Spacciatori di oppiacei incastrati da un farmacista

A fare chiarezza su una complessa indagine di spaccio ci ha pensato la segnalazione da parte di un farmacista, titolare di un'attività in via Borgazzi, a Monza, insospettito dalla particolare richiesta di un cittadino egiziano che voleva acquistare una serie di farmaci oppiacei, una decina di confezioni per un totale di oltre un centinaio di pasticche di antidolorifici, dietro la prescrizione di un medico.

Dalla sua denuncia, quindi, i carabinieri della compagnia di Monza sono riusciti a incastrare definitivamente un'organizzazione criminale dedita ad un traffico illecito di medicinali e composta da undici spacciatori egiziani e un medico compiacente. L'ultimo arresto è arrivato al termine di un'indagine durata due anni dal 2019 al 2021.

Il gruppo di spacciatori aveva agito indisturbato per ben quattro anni, riuscendo a recuperare e poi spacciare, in questo lungo lasso di tempo, un totale di 28mila confezioni di oppiacei acquistate illecitamente, di cui 15mila scatole di ossicodone e 13mila di tramadolo.

I tempi d'oro dell'associazione criminale sono terminati dal primo arresto di un ragazzo che è stato beccato ad avere con sé 12mila pastiglie di oppiacei e 40mila euro in contanti. A quel punto si è scoperto del gruppo di spaccio organizzato che era attivo in tutta la Lombardia.

Medico complice prescriveva ricette false

Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, coordinati dal pm brianzolo Marco Santini, la scelta dell’ignaro paziente a cui intestare le ricette da parte del medico, già arrestato a Milano nel 2021 per lo stesso reato, non era immediata: oltre a valutare il quadro clinico dell’inconsapevole intestatario, veniva passato al vaglio anche il cognome dello stesso (si cercavano quelli con assonanze arabe) e il luogo di residenza (che non doveva essere troppo distante), così da non far sorgere sospetti nei farmacisti.

La centrale acquisti della Regione Lombardia ha poi rivelato che le ricette di ossicodone nel territorio sono quasi 7mila ed è straordinariamente risultato che addirittura il 30% erano nelle mani dello stesso cittadino egiziano pari a 2.100 ricette. Inoltre 940 ricette di quelle erano emesse dallo stesso medico milanese.

Danno al servizio pubblico di 2,5 milioni di euro

In quattro anni di attività, la banda criminale di oppiacei ha generato un danno al servizio pubblico veramente consistente: stiamo parlando di un buco nelle casse dello Stato di circa 2,5 milioni di euro. Il compenso per il medico, invece, poteva raggiungere anche i 600 euro per una singola prestazione relativa al rilascio di ricette, che in più occasioni superava le 200 unità. Indagati a piede libero anche un altro medico e la segretaria di un terzo.

Ossicodone e tramadolo

L'ossicodone è forte quanto la morfina e provoca gli effetti di una ubriacatura potente con rischi per tutti, negli anni sono stati in molti a morire per avere preso eccessive quantità di quel farmaco. È il caso di due fratelli belgi morti due anni fa in un albergo italiano per overdose proprio da ossicodone ma è stato letale anche per il cantante Prince e il rapper Juice WRLD.

Il tramadolo, invece, diminuisce la fatica permettendo a chi lo assume di essere più forte fisicamente rendendo più frequenti traumi cardiovascolari. Alcuni lo definiscono la nuova frontiera del doping. Durante lo scorso Tour de France, il ciclista colombiano Nairo Quintana è stato squalificato perché nel sangue sono state trovate tracce proprio di tramadolo.

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