Termosifoni spenti

Quando bisogna spegnere il riscaldamento: il calendario Comune per Comune

La data è venerdì 7 aprile per la maggior parte degli italiani. Ma ci sono delle deroghe

Quando bisogna spegnere il riscaldamento: il calendario Comune per Comune
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Il clima era più caldo nei giorni scorsi, e anche nei prossimi è previsto un ribasso delle temperature. Che resteranno sì gradevoli, ma nemmeno troppo. E in molti in casa - soprattutto al Nord - tengono ancora accesi i riscaldamenti, almeno per qualche ora al giorno. Ma la situazione sta per finire. Il decreto Cingolani - approvato lo scorso autunno per contrastare il caro energia - ha anticipato lo spegnimento degli impianti nelle abitazioni. In parte del Centro e del Sud Italia i termosifoni sono già spenti, mentre per la maggior parte dello Stivale  l'ora X sta per scattare: l'ultimo giorno è infatti venerdì 7 aprile 2023.

Venerdì 7 aprile 2023 si spengono i riscaldamenti al Nord Italia

A settembre 2022, quando il prezzo del gas volava alle stelle e la guerra in Ucraina imperversava (anche oggi la situazione non è certo rosea...), l'allora ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani con un apposito decreto aveva disposto una riduzione dei tempi di accensione dei riscaldamenti: il via 8 giorni dopo il consueto e lo spegnimento 7 giorni prima.

Poi, visto che l'autunno e l'inverno si sono dimostrati piuttosto clementi, molti Comuni con ordinanze ad hoc avevano addirittura posticipato la data di inizio. Cosa che difficilmente avverrà ora, anche se in questi giorni le temperature si sono abbassate e anche per il fine settimana di Pasqua e Pasquetta in alcune zone d'Italia farà freschino.

L'Italia divisa in zone

Quello che il decreto Cingolani non aveva cambiato era la divisione in zone dell'Italia. Sei fasce climaticamente differenti, a seconda delle quali cambiano le date di accensione e spegnimento dei caloriferi.

  • Zona F: all'interno della Zona F rientrano i Comuni più freddi, tra cui le province di Cuneo, Belluno e Trento. Qui gli impianti di riscaldamento centralizzati possono essere accesi (e spenti) senza alcuna limitazione.
  • Zona E:  rientrano alcuni Comuni di Lombardia e Piemonte, dell'Emilia-Romagna  e tutte le città con Gradi Giorno compresi tra 2.101 e 3.000. Ad esclusione delle province già citate, la Zone E include tra le principali: Alessandria, Aosta, Bergamo, Brescia, Como, Bolzano, Modena, Parma, Padova, Reggio Emilia, Rimini, Trieste, Gorizia, Piacenza, Ravenna, Venezia, Udine, Verona, Perugia, Rieti, Frosinone, Campobasso, L’Aquila e Potenza. Questi Comuni non sono freddi come i precedenti, ma comunque le temperature tendono a  essere molto basse. Proprio per questo motivo, la Legge prevede la possibilità di tenere accesi i riscaldamenti centralizzati dal 22 ottobre al 7 aprile per una durata giornaliera massima di tredici ore.
  • Zona D: include province con Gradi Giorno tra 1.401 e 2.100 per le quali è prevista la possibilità di tenere accesi i riscaldamenti dall'8 novembre al 7 aprile di ogni anno per una durata giornaliera massima di undici ore. Nella Zona D rientrano, tra le principali, le province di: Roma, Ancona, Genova e Firenze, Pescara, La Spezia, Livorno, Grosseto, Lucca, Macerata, Pisa, Pesaro, Viterbo, Avellino, Siena, Chieti, Foggia, Matera, Teramo e Vibo Valentia.
  • Zona C:   contraddistinta da un clima più mite rispetto alle precedenti, include tutte le province con Gradi Giorno tra 901 e 1.400. Il riscaldamento può essere acceso dal 22 novembre al 23 marzo, con una durata massima giornaliera di nove ore. Tra le principali province che rientrano in questa zona ci sono Napoli, Latina, Caserta, Salerno, Bari, Brindisi, Benevento, Catanzaro, Cagliari, Lecce, Ragusa, Cosenza, e Taranto.
  • Zona B:  fascia climatica dal clima piuttosto caldo ed include le province con Gradi Giorno tra 600 e 900. I termosifoni qui possono essere accesi dal 8 dicembre al 23 marzo per un totale di sette ore al giorno. All'interno della zona B rientrano, tra le altre, le province di: Palermo, Siracusa, Trapani, Reggio Calabria, Agrigento Messina, e Catania.
  • Zona A: in questa particolare fascia climatica rientrano  le province italiane più calde, con Gradi Giorno inferiori a 600. La Legge prevede la possibilità di accendere i riscaldamenti solamente dal 8 dicembre al 7 marzo di ogni anno, per cinque ore al giorno. Qui rientrano solo tre Comuni: Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle.

Per essere ancora più precisi, qui potete vedere in quale fascia sta il vostro Comune.

Nell'immagine sottostante, invece, ecco le date di accensione e spegnimento per ciascuna zona. Oltre alla F, che non ha alcuna limitazione e che comprende di fatto solo le zone montane, per la D e la E i caloriferi accesi hanno le ore contate.

Chi può tenere ancora il riscaldamento acceso

Come è giusto che sia, però, ci sono alcune eccezioni. Le date di accensione e spegnimento dei riscaldamenti non si applicano ad alcune strutture dove un clima più caldo è necessario per salvaguardare la salute di soggetti fragili. E dunque case di riposo, ospedali, ma anche di scuole, asili nido, piscine e saune, dove una corretta climatizzazione è fondamentale per il regolare svolgimento delle attività, potranno continuare a tenere i termosifoni accesi anche nei prossimi giorni.

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