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Proroga dello stato d'emergenza Covid oltre due anni: per il Parlamento è legittima

Sì al prolungamento sino al 31 marzo. Ma dovrebbe essere l'ultima volta.

Proroga dello stato d'emergenza Covid oltre due anni: per il Parlamento è legittima
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Dopo il Senato anche la Camera ha approvato la proroga dello stato di emergenza (e dei provvedimenti connessi, uno su tutti il Green pass) sino al 31 marzo 2022.

Proroga dello stato d'emergenza (e del Green pass), sì della Camera

Non c'erano in realtà grossi dubbi sull'approvazione del provvedimento, che di fatto certifica quello che già esiste: lo stato d'emergenza in vigore sino al 31 marzo 2022. E per "blindare" ulteriormente il voto, il Governo aveva posto la fiducia sul voto. Alla fine i favorevoli sono stati  331, 43 i contrari3 gli astenuti.

Il Governo era dovuto intervenire sulla questione già a dicembre, dato che lo stato di emergenza sarebbe scaduto con la fine del 2021 e non avrebbe più potuto essere prorogato in automatico, essendo passati già due anni dalla proclamazione, risalente a gennaio 2020 (quando alla guida del Paese c'era l'Esecutivo guidato da Giuseppe Conte). Per questo motivo era necessario che fosse il Parlamento a ratificare la proroga.

Cosa succederà dopo il 31 marzo

Si tratta con ogni probabilità dell'ultimo rinnovo. La situazione attuale, infatti, lascia sperare che a fine marzo la situazione sia in netto miglioramento. Tanto che anche l'immunologo Sergio Abrignani si è unito al coro di coloro che chiedono la fine delle restrizioni e ha auspicato lo scioglimento del Comitato tecnico scientifico (il Cts, "figlio" proprio dello stato di emergenza) con il prossimo aprile.

Con la decadenza dello stato di emergenza, poi, verrebbero a mancare anche i provvedimenti connessi. Per questo si sta già lavorando a una modifica dello smart working a partire da aprile. Ma mentre su questo non dovrebbero esserci problemi, una tematica che ancora divide è quella del Green pass.

Cresce sempre più infatti il fronte di coloro che vorrebbero vedere abolito il certificato verde con aprile, ma l'ipotesi più probabile è quella di un abbandono graduale del provvedimento da qui a giugno.

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La richiesta (bocciata) di Fratelli d'Italia

Proprio per questo motivo, alla vigilia del passaggio in Parlamento, Fratelli d'Italia era tornato all'attacco, chiedendo il mancato rinnovo del  Green pass una volta scaduto lo stato d'emergenza. E l'esito del voto è stato apertamente contestato da Giorgia Meloni, che ha lanciato anche un attacco contro i partiti del centrodestra che stanno però al Governo (Lega su tutti).

“Bocciato dai partiti della maggioranza  l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia per chiedere la revoca del Green Pass con lo scadere dello stato di emergenza del 31 marzo 2022. Incredibile che mentre altri partiti si dichiarano contrari, alla prova dei fatti si comportino esattamente in maniera opposta, lasciandoci soli a lottare contro questa misura insensata che danneggia la nostra economia e  inutile per combattere la pandemia. Continueremo a fare la nostra parte affinché venga abolito: non ci fermeremo".

Stato di emergenza: cosa è e come funziona

Ma cosa è lo stato di emergenza di cui sentiamo parlare da due anni a questa parte? Come spiega il decreto legislativo n.1 del 2 gennaio 2018 (Codice della protezione civile), all'articolo 7 (Tipologia degli eventi emergenziali di protezione civile), lo stato di emergenza viene adottato per tutte le emergenze di rilievo nazionale che devono essere affrontate con prontezza d’intervento e fronteggiate con poteri straordinari:

"Emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall'attività dell'uomo che in ragione della loro intensità o estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo".

QUANDO PUÒ ESSERE EMANATO: in Italia gli eventi calamitosi sono classificati in tre tipi in base a estensione, intensità e capacità di risposta del sistema di protezione civile: il tipo A prevede una direzione degli interventi a livello comunale, il tipo B a livello provinciale e regionale, il tipo C a livello nazionale.

Per gli eventi calamitosi di tipo C, come previsto dalla legge n. 225 del 1992 sulla Protezione civile, il Consiglio dei ministri può deliberare lo stato di emergenza nazionale. Viene dichiarato su proposta del presidente del Consiglio.

Può essere dichiarato dal Consiglio dei ministri anche come misura preventiva, ovvero "al verificarsi o nell'imminenza di calamità naturali o eventi connessi all'attività dell'uomo in Italia". Può inoltre essere dichiarato in caso di "gravi eventi all'estero nei quali la Protezione civile italiana partecipa direttamente".

QUANTO DURA E COME PROROGARLO: lo stato di emergenza di rilievo nazionale ha dei limiti temporali precisi. Il Codice della Protezione civile ne definisce la durata: un massimo di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi in caso di riconosciuta necessità (due anni in totale). Allo scadere dello stato di emergenza viene emanata un’ordinanza “di chiusura”, che disciplina e regola il subentro dell'amministrazione competente in via ordinaria e quindi il ritorno alla normalità. L'attuale stato d'emergenza può essere quindi prorogato fino al 31 gennaio 2022. L’ipotesi per prorogarlo di altri tre mesi è chiudere lo stato d'emergenza per Covid-19 e aprirne un altro con una motivazione differente, che valga fino al 31 marzo 2022. In alternativa, si può ricorrere a un intervento legislativo ad hoc, che vada a modificare il termine ultimo dello stato d'emergenza.

COSA COMPORTA E I DPCM: lo stato d’emergenza attribuisce al governo e alla Protezione civile dei “poteri straordinari” o “speciali”. Si possono attuare interventi speciali con ordinanze in deroga alle disposizioni di legge, rispettando naturalmente certi limiti, a partire dai principi generali dell’ordinamento giuridico.

Dpcm (decreti presidenza Consiglio ministri) possono essere emanati solo in stato di emergenza. Dopo la polemica sull’uso/abuso dei Dpcm, si è inserito un emendamento che li “parlamentarizza”: il premier o un ministro devono illustrare alle Camere il contenuto dei provvedimenti da adottare.

Lo stato di emergenza è stato dichiarato il 31 gennaio 2020 dal governo Conte per la durata di 6 mesi (fino al 31 luglio 2020) a causa “del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili (Covid-19)”. In seguito c’è stata una prima proroga fino al 15 ottobre 2020. Sono poi state emanate varie ordinanze, prima dal governo Conte e poi dal governo Draghi, l’ultima delle quali ha portato la proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022.

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