il futuro del lavoro

Smart working, da aprile si cambia: come funzionerà il lavoro da casa

Si potrà organizzare la giornata in funzione degli obiettivi, ma l'orario complessivo deve rimanere quello stabilito dal contratto e non sono previsti straordinari.

Smart working, da aprile si cambia: come funzionerà il lavoro da casa
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Tra le tante cose che la pandemia ci ha "regalato" c'è stata anche la "scoperta" dello smart working. Che rimarrà come "eredità" del Covid anche quando - speriamo presto - ce lo saremo lasciati definitivamente alle spalle, o quantomeno avremo imparato a conviverci. Ma da aprile sarà necessario rimodularne la formula dato che il lavoro nella sua forma agile è uno dei provvedimenti connessi allo stato di emergenza, che come ha spiegato il premier Mario Draghi non verrà rinnovato.

Smart working, si cambia: cosa succede da aprile?

Decadendo lo stato d'emergenza ci sono due strade: la prima è un decreto ad hoc del Governo (come con tutta probabilità capiterà per il Green pass), la seconda un accordo diretto tra aziende e lavoratori. Ed è scontato che la strada scelta sarà la seconda.

Nell’ultimo protocollo aziende e sindacati hanno  auspicato una semplificazione delle comunicazioni obbligatorie relative agli accordi individuali. Cosa che è già avvenuta nella Pubblica amministrazione, anche se lo stato di emergenza è ancora in corso.

Attualmente nel privato la norma lascia la possibilità di stabilire che il lavoro da remoto venga svolto con pc e attrezzatura del lavoratore, mentre non identifica obblighi per luogo di lavoro e orari. In sostanza, si può organizzare la giornata in funzione degli obiettivi, ma l'orario complessivo deve rimanere quello stabilito dal contratto e non sono previsti straordinari.

Interesserà milioni di lavoratori

Gli accordi potrebbero riguardare un notevole numero di lavoratori: si parla di uno strumento che interesserà  tra i 5 e gli 8 milioni di persone. 

L’ipotesi allo studio del Governo è introdurre delle procedure semplificate per le comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro relative all’accordo individuale sullo smart working

Qualche esempio

Giusto per fare qualche esempio, anche alcuni colossi industriali hanno già annunciato che faranno massiccio ricorso allo smart working. Tra questi c'è Stellantis, che manterrà una quota del 70% di lavoratori da remoto

Reale Group invece ha già sottoscritto un’intesa che permetterà fino a 12 giorni di lavoro agile per 2.500 dipendenti. Altri proseguiranno con un'alternanza dei giorni di lavoro da svolgere in ufficio o a casa.

Insomma, sembra proprio che il tempo del cartellino da timbrare all'ingresso e all'uscita dal lavoro per molti diventerà un ricordo...

 

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