Perché la Corte Costituzionale ha giudicato inammissibile il referendum sull'eutanasia legale
Atteso ora il verdetto su altri sette quesiti, tra cui quelli sulla cannabis e la giustizia.
Non sono bastate oltre un milione di firme per il referendum sull'eutanasia legale. La Corte Costituzionale ha infatti ritenuto inammissibile il quesito per l’abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente) e dunque per l’eutanasia attiva. La Consulta ha bocciato il quesito perché "non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili".
Perché la Corte Costituzionale ha giudicato inammissibile il referendum sull'eutanasia legale
Il quesito, per ottenere la legalizzazione dell'eutanasia, proponeva di depenalizzare parzialmente l'omicidio del consenziente, escludendo però alcuni casi (il consenso dato da minorenni, persone incapaci di intendere e volere, anche per l'abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti, oppure estorto con violenza, minaccia, suggestione o inganno), che sarebbero stato considerati ancora dolosi.
La proposta di referendum, però, non è passata. La Consulta, infatti, ha ritenuto che un'abolizione, seppur parziale, del reato avrebbe potuto dare il la a situazioni inaccettabili. E dunque ha stoppato il percorso.
Amareggiato il presidente dell'Associazione Luca Coscioni Marco Cappato:
"Questa per noi è una brutta notizia, è una brutta notizia per coloro che subiscono e dovranno subire ancora più a lungo. Una brutta notizia per la democrazia. Sull'eutanasia proseguiremo con altri strumenti, abbiamo altri strumenti. Andremo avanti con disobbedienza civile, faremo ricorsi. Eutanasia legale contro eutanasia clandestina".
Le reazioni
Soddisfatta per la bocciatura del quesito la Cei (Conferenza episcopale italiana), che sulla vicenda si è espressa attraverso una nota.
"La Corte Costituzionale ha confermato che l'abrogazione, ancorché parziale, della norma sull'omicidio del consenziente è contraria al principio di 'tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili. In attesa del deposito della sentenza - prosegue la nota -, prendiamo atto con favore di tale pronunciamento. È un invito ben preciso a non marginalizzare mai l'impegno della società, nel suo complesso, a offrire il sostegno necessario per superare o alleviare la situazione di sofferenza o disagio".
Il segretario Pd Enrico Letta ha invece twittato chiedendo un impegno rapido del Parlamento
La bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum sull’ #eutanasialegale deve ora spingere il Parlamento ad approvare la legge sul #suicidioassistito, secondo le indicazioni della Corte stessa.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) February 15, 2022
Matteo Salvini, leader della Lega, si è detto dispiaciuto:
"Sono dispiaciuto, la bocciatura di un referendum non è mai una buona notizia".
Cosa succede in Europa e nel mondo
In Europa, dopo Olanda, Belgio e Lussemburgo, un anno fa la Spagna ha legalizzato la pratica. In Svizzera, invece, a essere normato è solo il suicidio assistito, come in alcuni Stati degli Usa (California, Colorado, Hawaii, Montana, Maine, New Jersey, Nuovo Messico, Oregon, Washington, Vermont e District of Columbia).
Una legge sull'eutanasia è già in vigore in Canada, Colombia e Nuova Zelanda.
Gli altri quesiti
Quello sull'eutanasia è il primo degli otto quesiti referendari sui quali è atteso il pronunciamento della Corte costituzionale. Tra questi ci sono anche quello sulla depenalizzazione della coltivazione della cannabis e quelli sulla giustizia. Se la Consulta ne dichiarasse l'ammissibilità le votazioni si svolgerebbero in primavera, tra aprile e maggio.