Le proteste degli studenti fra vip, slogan, lanci di uova e scontri con la Polizia
A Torino e Milano centinaia di giovani hanno manifestato contro l'alternanza scuola-lavoro e la Maturità 2022.
Dopo la tragica morte di Lorenzo Parelli e di Giuseppe Lenoci, studenti di 18 e 16 anni, deceduti durante il percorso di alternanza scuola-lavoro, stamattina, venerdì 18 febbraio 2022, è riesplosa la protesta studentesca. Migliaia di ragazzi in tutta Italia, supportati in alcuni casi da professori e sindacati si sono riversati nelle piazze per far sentire la loro voce.
Le proteste degli studenti
Al centro delle proteste non solo le drammatiche conseguenze dell'alternanza scuola-lavoro, ma anche una più generica manifestazione di dissenso nei confronti di un sistema scolastico che, dopo due lunghi anni di didattica a distanza, viene considerato dagli studenti fin troppo opprimente.
A far scattare la miccia sono stati i tragici decessi di Lorenzo e Giuseppe, che hanno perso la vita mentre svolgevano attività di stage.
"Non si può morire di scuola-lavoro. Diciamo no a una scuola che insegna ai giovani che è normale lavorare gratis, senza diritti e sicurezza. Così non si combatte la disoccupazione, si formano nuovi schiavi".
Non solo alternanza
L'alternanza scuola-lavoro non è però solo l'unico motivo che ha portato gli studenti a scendere in piazza. Dopo due lunghissimi anni di didattica a distanza, a causa delle restrizioni per la pandemia da Covid-19, gli alunni ritengono che non siano state adottate misure adeguate per gestire al meglio la situazione delle scuole. E soprattutto contestano anche la modalità scelta per l'esame di Maturità, che prevedrà quest'anno il doppio scritto.
"Siamo qui a protestare perché abbiamo un sistema scolastico che va avanti da anni e che opprime gli studenti dal punto di vista psicologico. Non abbiamo più tempo di fare altro se non pensare alla scuola. Con questi ultimi anni di Dad si è manifestata ancora di più la difficoltà nel seguire le lezioni, ma nonostante ciò, noi delle classi quinte siamo i più penalizzati perché dovremo fare un maturità con due prove scritte e un sacco di orali che non siamo pronti a sostenere perché senza preparazione valida".
A Torino tensioni e assalto a Confindustria
A Torino centinaia di ragazzi si sono riversati nelle strade, e non sono mancati i momenti di tensione, sfociati anche in un "assalto" alla sede di Confindustria.
IL VIDEO DELL'ASSALTO A CONFINDUSTRIA A TORINO
Nel corso della manifestazione si sono verificati anche scontri con i carabinieri, tra cui lancio di uova, fumogeni e bastoni. Nella zuffa con gli agenti, sono rimasti feriti sei carabinieri e due funzionari del Commissariato Centro, portati poi in ospedale.
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A sorpresa, alla vigilia del corteo, anche un Vip si era unito ai ragazzi. Come racconta Prima Torino, il celebre rapper J-Ax ha incontrato a sorpresa 17 gennaio 2022 gli studenti dell'Istituto Regina Margherita, occupato da alcuni giorni insieme ad altre 45 scuole in segno di protesta contro l'alternanza scuola-lavoro e per la cancellazione della seconda prova di quest'anno alla Maturità.
A Milano in cinquecento in strada, con lanci di uova
Tanti ragazzi anche a Milano, dove erano circa cinquecento gli studenti in piazza. Contestazioni nei confronti di "un Governo che non ha a cuore il futuro dei giovani, un ministro Bianchi che deve dimettersi perché non sa gestire la scuola per le nuove generazioni e un’istituzione scolastica inadatta a formare nuove menti".
Il corteo si è svolto in tranquillità , eccezion fatta per qualche atto dimostrativo e scenico realizzato in alcuni punti strategici della parata: tra questi il blitz “make school not war” per chiedere al Governo di destinare maggiori fondi alla scuola riducendo quelli spesi per la guerra.
La tensione è leggermente salita quando con foga alcuni studenti hanno lanciato uova contro la Polizia, anche se la situazione è sempre rimasta sotto controllo e il gesto di sfida non ha provocato alcuna reazione da parte degli agenti.
IL VIDEO DEL LANCIO DI UOVA CONTRO LA POLIZIA A MILANO:
L’ultimo blitz è stato quello che ha visto una manciata di studenti infilarsi un caschetto rosso da operaio impugnando in mano il cartello “Stop all’alternanza” mentre un altro piccolo gruppetto ha impresso a terra la richiesta con la vernice.
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