situazione in peggioramento

La quarta ondata è arrivata anche in Italia: la "classifica" delle regioni e quelle che rischiano la zona gialla

Friuli e Alto Adige le aree messe peggio, ma anche Veneto, Marche, Calabria e Sicilia tremano.

La quarta ondata è arrivata anche in Italia: la "classifica" delle regioni e quelle che rischiano la zona gialla
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Contagi Covid in crescita in tutta Italia, e alcune regioni rischiano il passaggio in zona gialla. Mercoledì 10 novembre 2021, i tamponi positivi sono stati 7.891, con un tasso di positività che si attesta all'1,6%. Sessanta i decessi. Insomma, seppur con meno potenza rispetto ad altre zone d'Europa, la quarta ondata è arrivata anche da noi. E l'Italia intera si domanda se sarà un'ondina o uno tsunami.

Quarta ondata: contagi in crescita (lenta)

Attualmente tutto il Paese è in zona bianca e dovrebbe restarci ancora, ma le soglie che determinano il cambio di colore in alcuni territori non sono così distanti, soprattutto se il trend dei contagi continuerà a confermarsi o - peggio - incrementerà. E il timore è che l'Italia possa iniziare a colorarsi di giallo (e in alcune zone anche a tinte più scure) proprio in prossimità delle feste.

 I parametri da rispettare

La zona bianca prevede un'incidenza di casi inferiore a 50 positivi ogni 100.000 abitanti. Una situazione che molte regioni hanno già superato. Ma una volta passata questa soglia va considerato anche il tasso di ospedalizzazione. Per passare in giallo le terapie intensive devono essere occupate almeno al 10% e i reparti ordinari al 15% (parliamo ovviamente di pazienti Covid).

Le soglie si alzano poi per l'arancione (incidenza a 150 casi, aree mediche occupate al 20% e terapie intensive al 30%) e per il rosso (tassi di occupazione superiori al 30% per le intensive e al 40% per i reparti).

La situazione

Nelle tabelle vi mostriamo la situazione al 10 novembre 2021 sia dal punto di vista dell'incidenza sia da quello dell'occupazione dei reparti.

L'INCIDENZA NELLE REGIONI ITALIANE

Regione Incidenza
Lombardia 53
Veneto 108
Campania 80
Emilia Romagna 81
Lazio 85
Piemonte 56
Sicilia 69
Toscana 68
Puglia 40
Friuli VG 218
Marche 83
Liguria 72
Calabria 63
Abruzzo 73
Bolzano 285
Sardegna 27
Umbria 70
Trento 76
Basilicata 30
Molise 31
Valle d'Aosta 42
Italia 69

LA SITUAZIONE OSPEDALIERA:

Regione % posti occupati reparti % posti occupati TI
Lombardia 6% 3%
Veneto 4% 5%
Campania 8% 4%
Emilia Romagna 4% 5%
Lazio 8% 7%
Piemonte 4% 4%
Sicilia 9% 6%
Toscana 5% 5%
Puglia 6% 4%
Friuli VG 10% 11%
Marche 7% 9%
Liguria 6% 5%
Calabria 11% 5%
Abruzzo 6% 3%
Bolzano 14% 4%
Sardegna 3% 3%
Umbria 5% 8%
Trento 4% 2%
Basilicata 7% 1%
Molise 3% 3%
Valle d'Aosta 7% 0
Italia 6% 5%

Le situazioni più critiche sono quelle dell'Alto Adige e del Friuli, dove il "caso Trieste" (con le manifestazioni no Green pass che hanno creato dei focolai) ha decisamente fatto impennare la curva dei contagi. Qui il tasso di occupazione delle terapie intensive è superiore a quello dei reparti e ha superato  la soglia. Ne è consapevole anche il governatore Massimiliano Fedriga, che ha ammonito:

"Saremo in poco tempo in zona gialla se continuiamo così".

A Bolzano, invece, preoccupa soprattutto la situazione delle Terapie intensive, a un passo dalla soglia di allarme. Altra regione da tenere monitorata sono le Marche, dove l'incremento dei contagi negli ultimi giorni è stato esponenziale.

Altra regione che trema è il Veneto. Lo sa bene il governatore Luca Zaia, che mercoledì 10 novembre 2021 ha lanciato l'allarme: "La zona gialla è dietro l'angolo"E in effetti l'incidenza è alta (108 casi ogni 100.000 abitanti), anche se l'ospedalizzazione rimane contenuta. Il dato che preoccupa però è quello relativo al trend dell'ultima settimana, con le Terapie intensive cresciute del 50% in soli sette giorni.

Da tenere monitorata anche la Calabria e la Sicilia, dove i tassi di occupazione dei reparti ordinari sono in crescita, e alcune città dove si sono verificati focolai da osservare con attenzione.

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