Lo dicono i pediatri

Oggi si parte con la fascia 5-11 anni: "Il vaccino per i bambini è sicuro, è l'ora di difendere anche i nostri figli""

All'inizio della pandemia si contagiava il 3% dei più piccoli, ora il 30%: il Covid è diventata una malattia (anche) pediatrica.

Oggi si parte con la fascia 5-11 anni: "Il vaccino per i bambini è sicuro, è l'ora di difendere anche i nostri figli""
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Ieri il Lazio ha fatto da apripista, oggi giovedì 16 dicembre 2021 si parte in tutta Italia con la campagna vaccinale per i bambini dai 5 agli 11 anni. Un passo importante, perché, dopo aver protetto i nostri anziani, ora è il momento di difendere anche i nostri figli da questa insidiosa malattia, anche perché, assunto che le tesi No vax siano panzane, lo sono sia quando parliamo di vaccini per gli adulti che per i più piccoli. E se avete anche il minimo dubbio, affidatevi al vostro pediatra con fiducia.

"Il vaccino per i bambini è sicuro"

Dopo l'ok dell'Ema all'inoculazione del siero anti Covid anche per bimbi dai 5 ai 12 anni, il primo dicembre 2021 è arrivato anche quello della nostrana Aifa.

"I dati disponibili dimostrano un elevato livello di efficacia e non si evidenziano al momento segnali di allerta in termini di sicurezza", ha detto la Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco.

La comunità scientifica, a partire dai pediatri, consiglia la vaccinazione ai più piccoli. Nonostante ciò fra molti genitori, anche fra coloro che non possono certo essere definiti No vax, serpeggia il dubbio. Fondamentali, in tal senso, sono i primi dati - numericamente già sostanziosi - che arrivano dagli Usa, dove ben 3 milioni di under 12 sono già stati vaccinati. Campione che si aggiunge ai 2mila che hanno preso parte al primo trial ufficiale e ai circa 35mila di Israele. Una delle principali reticenze genitoriali, infatti, è data dal campione statistico ritenuto troppo basso: aggiungendo anche i dati statunitensi la musica cambia decisamente. Vediamo quindi cosa dicono gli esperti.

Ecco perché

La partenza delle inoculazioni per i bimbi doveva essere non prima del 23 dicembre, ma il generale Figliuolo ha annunciato che si anticipa: partendo dal 16. I pediatri non hanno dubbi:

"L'unica certezza che abbiamo in questa pandemia tra tante incertezze è che i vaccini funzionano e sono sicuri, anche per i bambini".

Cosi' all'AGI Annamaria Staiano, ordinario di pediatria alla Federico II di Napoli e presidente della Società italiana di Pediatria, che all'indomani del via libera dell'Aifa al vaccino pediatrico fa il punto sfatando le paure che circolano senza controllo in rete e non solo.

La dottoressa inizia proprio sfatando l'obiezione circa il famoso studio su poco più di duemila bambini, al centro delle decisioni delle agenzie regolatorie:

"C'è chi dice che sono pochi ma è uno studio molto completo con 2.268 bambini, da cui è emersa un'efficacia del vaccino del 90,7% e una notevole sicurezza, con davvero pochi effetti collaterali registrati, tutti di minima entità".

A suffragio del fatto che la statistica emersa nel primo studio si sta confermando anche su platee molto più ampie - dove i numeri ci sono eccome, parlando di oltre 3 milioni di bimbi - ci sono i dati provenienti dal mondo reale:

"Negli Stati Uniti, ma anche in Canada, in Israele, hanno già iniziato da tempo a vaccinare i più piccoli, siamo complessivamente a oltre 3 milioni di vaccinati pediatrici, e anche in questa massa molto più numerosa di persone abbiamo riscontrato l'efficacia del vaccino e pochi, pochissimi eventi avversi".

Anche Maria Paola Trotta, coordinatrice Unità di crisi dell’Aifa dedicata al Covid, ha sottolineato:

“Lo studio registrativo che ha portato alla nuova indicazione ha incluso oltre 3.000 bambini vaccinati e i dati hanno mostrato elevati livelli di efficacia intorno al 91%”. A questi dati si aggiungono “quelli inclusi nel database di farmacovigilanza degli Usa, dove si è partiti il 29 ottobre e sono stati vaccinati oltre 3 milioni bambini. Anche qui, seppure il follow-up non sia molto lungo, non si evidenziano particolari problemi di sicurezza”.

E ancora:

“La Commissione Tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del Farmaco si è premurata anche di cercare di avere informazione anche dai dati accessibili di database di farmacoviglianza degli Stati Uniti, che riguardano segnalazioni spontanee. Già ora possiamo dire, che con tre milioni di bambini vaccinati, se ci fossero stati segnali importanti si sarebbero visiti e saputi“.

Patrizia Popoli, presidente della Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa, ha posto l'accento su una questione che terrorizza molti genitori:

“I dati che abbiamo sul vaccino anti Covid ai bambini sono sufficienti per questa estensione pediatrica. Abbiamo uno studio fatto su 3000 bambini, con dose ridotta e cioè 1/3 della dose: il vaccino si mantiene efficace e senza eventi avversi preoccupanti, solo reazioni locali, un pò di febbre e mal di testa. Per ora non ci sono miocarditi".

Sul tema delle miocarditi si è espressa anche Elena Bozzola, segretario nazionale della Società italiana di Pediatria:

"Per quanto riguarda la fascia pediatrica, dai 5 anni in su, sui 2mila bambini che hanno partecipato alla sperimentazione, più i 3 milioni di bambini americani che hanno già ricevuto il vaccino e i 600 bambini in Israele, allo stato attuale non è stato riportato alcun caso di miocardite. Gli effetti collaterali limitati sono dovuti anche al fatto che la dose prevista per i bambini è ridotta, è di 10 microgrammi, e quindi un terzo della dose prevista per adulti e adolescenti. L’obiettivo è infatti dare la massima protezione anticorpale con la minima dose di antigene, ovvero di quella sostanza che stimola la risposta immunitaria".

Covid, malattia diventata "anche pediatrica"

Veniamo ora alla seconda obiezione che pongono molti genitori, proprio in relazione alla questione rischi/benefici.

Se il Covid non colpisce quasi mai in maniera grave i piccoli, per quale motivo far loro correre un rischio (seppure minuscolo)? Anche qui a rispondere sono gli scienziati.

"Il Covid nei bimbi non è sempre blando, c’è ad esempio la sindrome infiammatoria multisistemica e questa può essere grave. Sei bambini su 1000 finiscono in ospedale. C’è un rischio“, chiarisce Maria Paola Trotta.

Sul tema torna anche la presidente Annamaria Staiano:

 "Abbiamo visto in queste settimane un forte aumento dell'incidenza tra i bimbi, specie proprio nella fascia 5-11 anni che finora è stata esclusa dalle vaccinazioni. In questa fascia abbiamo registrato in tutto 180mila casi, non pochi, e purtroppo anche episodi di ospedalizzazione e di morte: sono 36 nel nostro Paese i bambini morti per il Covid e le sue complicanze. Dalle quali il vaccino protegge efficacemente".

Complicanze come la sindrome di insufficienza multiorgano, particolarmente severa con i bambini, "che ha un'incidenza di 3 casi ogni 10.000 e quasi sempre porta in ospedale per molto tempo".  Senza contare i dubbi sul long Covid pediatrico, con l'aumento delle segnalazioni di casi di piccoli pazienti alle prese anche mesi dopo l'infezione con "stanchezza, astenia, dolori muscolari, per un tempo che ancora non sappiamo".

I genitori, insomma, "devono stare tranquilli, fidarsi della scienza - è l'appello di Staiano - e se hanno dubbi parlare con il proprio pediatra, noi siamo qui per far capire che nel rapporto tra i rischi e i benefici del vaccino non c'è partita, perché i rischi del Covid, anche per i bambini, non sono trascurabili. Vaccinarli li proteggerà, e consentirà di garantire la piena ripresa dell'attività scolastica, oltre a ridurre il contagio nella popolazione generale".

Non ha fatto sconti nemmeno il professor Giorgio Palù, presidente dell'Aifa:

"Il Covid è diventata una malattia pediatrica, tra le prime cause di morte a questa età. Mentre nessuna giovane vita è stata interrotta a causa del vaccino".

E ancora:

"Sta diventando una malattia pediatrica, l'incidenza è passata negli Usa dal 3 al 30% e basta guardare i dati dell'Iss. La fascia di età dai 5 a 11 anni è quella che presenta i casi incidenti più frequenti. Non solo, ma c'è il rischio per un bambino su 100 che contrae l'infezione di essere ospedalizzato".

Gli effetti indesiderati più comuni nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni sono simili a quelli nelle persone di età pari o superiore a 12 anni. Includono dolore locale, arrossamento e gonfiore al sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore muscolare e brividi. Questi effetti sono generalmente lievi o moderati e migliorano entro pochi giorni dalla vaccinazione.

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