Green pass verso la riduzione a 5, 6 o 7 mesi. E gli anestesisti chiedono il lockdown per non vaccinati
Sul tavolo del Governo nuove restrizioni. E dalle Terapie intensive arriva l'allarme: "A breve saremo al collasso".
La variante Omicron corre, il tempo stringe e il Governo pensa a nuove restrizioni. Sul tavolo della cabina di regia convocata dal premier Mario Draghi per giovedì 23 dicembre 2021 c'è tanta carne al fuoco: dall'obbligo vaccinale esteso a nuove categorie (dopo sanitari, scuola e forze dell'ordine) alle mascherine all'aperto, dai tamponi per i vaccinati per partecipare agli eventi sino alla riduzione della validità del Green pass.
Green pass verso la riduzione
L'argomento è fonte di dibattito da tempo e la domanda è legittima: perché se la copertura vaccinale dura all'incirca cinque mesi il Green pass (rafforzato o base) quasi il doppio? Poche settimane fa l'Esecutivo aveva già ridotto la durata del certificato verde da 12 a 9 mesi, ma ora si pensa a un'ulteriore stretta. Numeri "ufficiali" al momento non ce ne sono: si parla di 5, 6 o 7 mesi, ma anche all'interno del Governo non sembra ci sia unità di pensiero sull'argomento. L'ala più "aperturista" spingerebbe infatti per lasciare le cose come stanno, pensando che le altre restrizioni in arrivo - sommate a quelle già esistenti - possano bastare. Sui cinque mesi invece si è espresso il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, mentre la via di mezzo suggerirebbe sei mesi. Una durata che equiparerebbe anche il Green pass da vaccino a quello da guarigione, più breve.
Spinta vaccinale
Di sicuro la riduzione della durata del Green pass darebbe un'ulteriore spinta alla campagna vaccinale, soprattutto per quanto riguarda le terze dosi, considerate fondamentali per fronteggiare l'avanzata della variante Omicron.
L'allarme degli anestesisti
Intanto, a spingere forte per nuove restrizioni arriva anche la voce degli anestesisti, che chiedono con insistenza misure "pesanti" per i non vaccinati. Lo ha detto a chiare lettere Alessandro Vergallo, presidente dell'Associazione anestesisti rianimatori, all'Ansa. Secondo le stime effettuate dall'associazione nelle prossime tre settimane c'è da aspettarsi un aumento del 70% dei posti letto occupati in intensiva da malati Covid, raggiungendo così circa 1.700 pazienti in intensiva.
Considerato che - secondo i numeri degli anestesisti e una rilevazione della Corte dei Conti - i posti in Intensiva in tutta Italia sono poco meno di 5.000, è facile pensare con questo ritmo di arrivare al collasso. Per questo Vergallo non ha escluso azioni di protesta dei medici anestesisti e di Pronto soccorso. E ha chiesto misure stringenti, come un lockdown duro per i non vaccinati.