"Gli darei fuoco come Giovanna D'Arco": professore nella bufera dopo il post shock sugli studenti
Le pesanti esternazioni di un prof valdostano, affidate ai social, diventano un caso nazionale, con tanto di interessamento della Regione
“Se c'è una tipologia di studenti a cui darei volentieri fuoco, come a Giovanna D'Arco, be'...Les”. Le parole al veleno di un professore, pubblicate su Facebook, sono diventate un caso nazionale.
Il prof su Fb: "Darei fuoco a quegli studenti"
LES sta per Liceo Economico Sociale, tra gli indirizzi del Regina Maria Adelaide di Aosta. A scrivere sui social parole di fuoco contro gli studenti che frequentano quell’indirizzo è proprio un professore del plesso.
"Non è cambiato nulla rispetto a otto anni fa, quando ci insegnavo io - commenta il docente, che attualmente presta servizio in uno degli altri rami dell'istituzione scolastica - "Incapaci di star seduti, incapaci di accettare la più elementare norma di comportamento, perché in famiglia non ne hanno mai ricevuta nessuna".
E ancora:
"Spero che trascorrano il 2024 con la broncopolmonite fulminante", è l'invettiva lanciata agli studenti, rei di aver tenuto le finestre spalancate per 50 minuti.
Il post è stato pubblicato il 22 dicembre 2023, ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie. A segnalarlo è stato un ex alunno del Les, che si è sentito offeso. La sovraintendente agli studi, Marina Fey, ha già provveduto a inoltrare la segnalazione al dirigente scolastico, Giovanni Peduto, affinché valuti un'eventuale procedura disciplinare a carico dell'insegnante. Inoltre Fey ha fatto contattare lo stesso docente, chiedendo di rimuovere lo scritto incriminato e pubblicarne uno di scuse. Lo screenshot è arrivato anche agli uffici della Regione Valle d'Aosta.
Il post è scomparso
Il post è stato rimosso, ma lo screen gira sulle chat di classe da giorni. L'iter per un eventuale provvedimento disciplinare spetta però prima al preside Giovanni Peduto, che ha già contattato il professore per un colloquio e chiesto la rimozione dal profilo.
"Avvierò un procedimento disciplinare come previsto dalla normativa e vedremo a seconda della gravità … Dovrò prima sentire il docente, con il quale è fissato un colloquio. Nel frattempo condanno fermamente questo post offensivo sia nei confronti degli alunni che dei docenti del Les. Siamo degli educatori e siamo tenuti ad utilizzare sui social un linguaggio consono e rispettoso del prossimo. Come educatori inoltre siamo chiamati anche ad educare ad un uso consapevole dei social e per questo dobbiamo dare per primi noi l’esempio”, il commento di Peduto.
L'amministrazione regionale ha aggiunto che il professore si scusi per quanto scritto. Contattato tramite un intermediario, lui ha spiegato di aver vissuto un'ora di supplenza molto turbolenta in una delle classi del Liceo Economico Sociale, a ridosso delle vacanze di Natale.
Il nuovo codice di comportamento dei dipendenti pubblici, approvato nel giugno scorso, prevede che, nell’utilizzo dei propri account di social media, il dipendente dovrà usare ogni cautela affinché le proprie opinioni su eventi, cose o persone non siano in alcun modo attribuibili alla Pubblica amministrazione. Non solo. Secondo le nuove norme hanno rilievo disciplinare qualsiasi tipo di intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine di qualunque pubblica amministrazione, oltre che di quella d’appartenenza.
Una scuola "malata"
Incredibilmente, sui social, non tutti stanno dalla parte dei giovani a cui il docente vorrebbe “dare fuoco”. Gran parte dell’opinione pubblica, infatti, lamenta deficienze imperdonabili nei giovani studenti, sotto il fronte disciplinare. E’ possibile che i recenti casi di cronaca: dalla professoressa veneta “impallinata” dai suoi studenti durante l’ora di scienze, al professore modenese finito in ospedale in seguito all’aggressioni di due studenti ai quali aveva detto di non fumare, solo per citarne alcuni, abbiano lasciato segni significativi nei cittadini.
Per dovere di cronaca, però, sebbene – purtroppo aggressioni e mancanze di rispetto verso i professori (anche da parte dei genitori) non manchino – purtroppo vi sono anche casi in cui sono i docenti a mostrare gravissime lacune professionali. Dal docente veneziano che ha picchiato il dirigente scolastico in seguito a una lite per motivi professionali, al prof – finito a processo – per aver preso a bastonate due alunni che avevano sparato petardi nel giardino di casa sua. Rischia il licenziamento anche la professoressa Hanane Hammoud, docente di matematica della scuola superiore di H-Farm di Roncade, in provincia di Treviso, che su Instagram ha inneggiato a Hitler, sproloquiando sul fatto che “avesse ragione sugli ebrei”.
Una cosa è certa, la scuola nostrana ne esce con le ossa rotte.