Jova Beach Party, "Ri-Party-Amo" prosegue dopo le polemiche Jovanotti-ambientalisti
L'ultimo tour aveva provocato un'insurrezione verde a Fermo e Viareggio. Nonostante le polemiche estive, continua il progetto di Jovanotti col Wwf: otto workshop nelle università italiane, la prossima a Venezia.
Era andata bene, ma non benissimo, l'ultima edizione del Jova Beach Party. Folle entusiaste, trionfo al botteghino, tripudio sui social... Peccato che per quanto riguarda almeno due date era successo il finimondo: contro Jovanotti e il suo tour nelle spiagge s'erano scagliati impietosamente gli ambientalisti.
Cristina Coto, attivista ambientalista, demolisce il "Jova" in questo video:
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In particolare su due tappe, quella di Fermo, nelle Marche, e quella di Viareggio, nella Versilia toscana: col senno di poi, due scelte non propriamente felici per il cantautore, che avevano provocato una vera sollevazione popolare contro l'impatto causato da migliaia di spettatori su altrettante aree considerate da molti ambientalisti delicate dal punto di vista naturalistico.
LA PRIMA POLEMICA NELLE MARCHE: Due anni per ripristinare la spiaggia distrutta da Jovanotti e venerdì il Beach party... ritorna ancora a Fermo
LE SECONDA IN TOSCANA: Anche a Viareggio protesta contro il Jova Beach Party: "No al concerto in spiaggia"
Il progetto "Ri-Party-Amo": otto workshop nelle università italiane
Agli occhi di molti ambientalisti probabilmente Lorenzo Cherubini non riuscirà a prescindere a rifarsi una "verginità ambientale", malgrado abbia promosso un workshop "green" in otto puntate nelle Università, tuttora in corso.
Come precisa anche l'ufficio stampa dell'artista, il progetto Ri-Party-Amo era stato annunciato per la verità molto prima della partenza del Jova Beach Party. La presentazione ufficiale è stata fatta lo scorso 3 maggio, l’annuncio risaliva al 19 novembre 2021.
Quindi il progetto non è stato pensato ora in seguito alle polemiche estive.
Ma il piano “Formiamo i giovani” continua: è stato annunciato il workshop in Ca’ Foscari legato al terzo pillar di Ri-Party-Amo, “Formiamo i Giovani”.
Insomma prosegue il progetto Ri-Party-Amo, il programma ambientale concreto e ambizioso nato dalla collaborazione tra il Jova Beach Party Banca Inesa e niente meno che... Wwf Italia (colpisce in questo senso che a Fermo la sezione locale dell'associazione animalista avesse chiuso i battenti proprio in polemica con la decisione dei vertici nazionali di licenziare il concerto in spiaggia).
Il progetto Ri-Party-Amo è articolato in tre principali pilastri: parte dalla pulizia delle spiagge, passa per progetti di ricostruzione naturale e si completa con attività di educazione, sia nelle università sia nelle scuole.
Ri-Party-Amo ha l’obiettivo di:
- pulire 20 milioni di metri quadri di spiagge, laghi, fiumi e fondali;
- realizzare 8 progetti di ripristino degli habitat;
- organizzare 8 incontri nelle università italiane e numerosi workshop nelle scuole capaci di coinvolgere un totale di 100.ooo studenti e le generazioni più giovani.
Ri-Party-Amo è possibile grazie alla campagna di raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding For Funding di Intesa Sanpaolo (ForFunding.it/Ripartyamo) che ha raccolto più di 3 milioni di euro.
Ri-Party-Amo con “Formiamo i giovani” sviluppa un programma di workshop universitari dedicati agli studenti che saranno coinvolti in seminari multidisciplinari e pratici sulle tematiche ambientali per confrontarsi con gli esperti e i volontari coinvolti nel progetto.
Ogni incontro è pensato con una struttura dinamica, interattiva e coinvolgente: l’autorevole voce di professori universitari ed esperti farà da guida con lezioni teoriche seguite da applicazioni pratiche, al fine di promuovere una discussione attiva e la massima disseminazione delle conoscenze interdisciplinari necessarie per affrontare la complessità del presente.
L’adesione ai workshop assegna agli studenti l’attestato di partecipazione con la possibilità di acquisire i relativi Cfu. La partecipazione è gratuita ed è aperta agli studenti di tutte le facoltà.
Il workshop a Venezia
Giovedì 1 dicembre 2022 presso l’Auditorium Danilo Mainardi, Campus Scientifico, via Torino 155, Mestre, si svolgerà il quarto Workshop dal titolo "Restoring Nature" organizzato con Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia.
Il confronto “Restoring Nature” si occuperà della tutela della biodiversità, l’impegno per la sua diffusione, il ripristino degli ecosistemi e di come favorire i processi naturali affinché guidino l’evoluzione resiliente di un ambiente naturale intervenendo con la rinaturazione. La rinaturazione rappresenta una delle azioni più efficaci di adattamento degli ecosistemi ai cambiamenti climatici.
Il dibattito mette in evidenza come solo attraverso la combinazione di molteplici competenze, trasversali sui diversi ambiti disciplinari, sarà possibile garantire la piena salvaguardia delle risorse naturali in un’ottica di sostenibilità. Inoltre, il tema mette in evidenza la necessità di figure professionali con competenze specifiche che diventa occasione di sviluppo per nuovi sbocchi lavorativi determinanti: i green jobs.
Per promuovere la formazione specifica, il progetto Ri-Party-Amo con WWF mette a disposizione 20 borse di studio per i Certificate Programs online “Il Manager della Biodiversità” e “Il Manager della Transizione Ecologica” per l’anno accademico 2022/2023, erogati dall’Istituto Europeo dell’Innovazione per la Sostenibilità (EIIS).
Maggiori dettagli per potere candidarsi ai percorsi di studio al seguente link: Borse di studio Certificate Programs Application. È bene cogliere l’opportunità iscrivendosi entro il 30 novembre 2022.
I lavori in aula “Restoring Nature” avranno inizio alle ore 9.30. I saluti di benvenuto saranno a cura di Andrea Agapito Ludovici - Responsabile Acque e Progetti sul Territorio WWF Italia.
Il tema sarà sviluppato grazie ai Professori e relatori coinvolti che tratteranno i seguenti interventi:
- LIFE FORESTALL nella Riserva Naturale Statale Oasi WWF Valle Averto
A cura di A. Meggiato, I. Cavalli, F. Scarton, M. Baldin - CORILA - Selc Venezia
- Il progetto Rest-Coast. Recupero ambientale in laguna di Venezia
A cura di C. Dabalà - CORILA
- Ripristino di habitat lagunari di basso fondale. Gli effetti sulla fauna ittica
A cura di P. Franzoi, Università Cà Foscari Venezia - Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica
- LIFE BEWARE A cura di G. Mezzalira, Direttore Direzione Innovazione e Sperimentazione di Veneto Agricoltura
Al termine dei lavori in aula, 40 studenti potranno vivere un’esperienza on field durante la sessione pomeridiana presso l’Oasi WWF Valle Averto in cui avranno la possibilità di sperimentare, tramite attività pratiche sul campo, i temi oggetto del workshop.
L’Oasi WWF Valle Averto è una zona umida di importanza internazionale riconosciuta, dal 1989. L’area, di circa 200 ettari, comprende ampi specchi di acqua salmastra, canneti, prati umidi, boschi igrofili e canali. Si trova nella parte medio-inferiore della Laguna di Venezia. La presenza di acqua dolce e salmastra, tipica delle valli da pesca, garantisce una significativa varietà ambientale, con circa 400 specie di floristiche e numerosi habitat vegetali.
Il workshop on field in Oasi è riservato ai primi 40 studenti che si registreranno tramite form sulla piattaforma Eventbrite al link: https://restoring-nature-ripartyamo-wwf.eventbrite.it accessibile dalla news sul sito One Planet School.
Dopo le polemiche a Fermo e Viareggio
In seguito alle polemiche sul fronte ambientale, per quanto riguarda la data di Viareggio, Arpat, l'agenzia regionale per l'Ambiente della Toscana aveva poi assunto una posizione ufficiale.
Facendo seguito alle segnalazioni inerenti criticità di carattere ambientale ed amministrativa connesse all'allestimento del concerto Jova Bech Party questo Settore comunica quanto segue.
La zona in cui è previsto il concerto è fortemente antropizzata per la presenza di un muro che delimita l'area e che la separa dal Porto di Viareggio e pertanto, pur essendo una zona dunale, non rientra nella classificazione degli habitat naturali dunali riportati nella Direttiva Habitat 92/43/CEE All.I:
2. DUNE MARITTIME E INTERNE
22. Dune marittime delle coste mediterranee
2210 Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae
2220 Dune con presenza di Euphorbia terracina
2230 Dune con prati dei Malcolmietalia
2240 Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua
2250 Dune costiere con Juniperus spp.
2260 Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavenduletalia 2270 Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster
Le specie vegetali individuate nelle segnalazioni non sono specie protette e le dune si trovano "costrette" tra il mare ed il "muraglione" che ne interrompe la naturalità di movimento tipica delle realtà dunali come per esempio, si ritrova nella zona più a sud denominata "Lecciona", oggetto, peraltro, di approfonditi studi."Per quanto riguarda l'aggiunta di sabbia, prevista con la Determina n. 1476 del Comune di Viareggio, si fa presente che a questo Settore non è pervenuta nessuna richiesta di parere. Poiché il procedimento si configura come ripascimento, deve essere autorizzato dalla Regione Toscana, in base alla legge regionale 80/2015.
Preme precisare che la zona in questione non ricade nel perimetro del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli per cui non è soggetta a divieti o ad azioni di protezione particolare.
Pertanto, si concorda con le conclusioni del comitato Forum ambientalista per quanto riguarda le operazioni di ripascimento; per quanto riguarda l'habitat dunale e la vegetazione presente non ci risultano esservi specie e habitat protetti ai sensi della Direttiva Habitat e solo quattro specie vegetali (Eryngium maritimum, Euphorbia paralias, Medicago marina, Ammophila arenaria) riportate nella lettera dell'Associazione ForumAmbientalista ODV, risultano protette dalla Legge Regionale 56/2000. Per queste specie, vista la bassa copertura presente, si può suggerire, eventualmente, forme di segnalazione e sensibilizzazione al pubblico presente.
Si rimette al Comune la valutazione per gli aspetti di competenza.
Per la tappa di Fermo, invece, ad emettere una nota ufficiale è stato WWF Italia.
Ci vediamo costretti a intervenire sulle due tappe del Jova Beach Party di Fermo a causa di una serie di notizie non rispondenti alla realtà che vengono diffuse da alcune settimane, nonostante fossero già state smentite in occasione di un incontro pubblico tenutosi proprio a Fermo lo scorso 28 maggio. Spiace, inoltre, che al solo fine di alimentare le polemiche sia stata strumentalizzata la scelta dell’Organizzazione Aggregata WWF Natura Picena di sciogliersi. Va anche detto, però, che tale organizzazione da anni (ben prima di qualsiasi concerto) non raggiungeva i requisiti di partecipazione e rappresentatività previsti dallo statuto del WWF ed era stata da tempo sollecitata a ristabilire gli elementi minimi per continuare ad operare con il logo del WWF Italia. Il WWF Italia - che non è tra gli organizzatori dei concerti - ha fornito supporto al Jova Beach Party per favorire la trasformazione di un evento che comunque si sarebbe tenuto al fine di ridurne al massimo gli impatti. Un approccio che è stato accettato dagli organizzatori e dall’artista e che ha consentito di aprire un proficuo tavolo di confronto. Tutte le spiagge interessate dai concerti, compresa quella di Fermo, si trovano in aree fortemente antropizzate dove, quindi, l’impatto delle attività antropiche è purtroppo già molto forte. Grazie al lavoro del WWF Italia ogni location è stata sottoposta a screening ambientale, una procedura finalizzata ad evidenziare le caratteristiche ecologiche del sito prescelto in termini di habitat e specie presenti, nonché i possibili impatti. Dalle attività di screening ambientale sono scaturite le prescrizioni per gli organizzatori.
LA SPIAGGIA DI FERMO. A Fermo Jovanotti suonerà sulla stessa spiaggia dove si svolse il suo concerto nel 2019. Si tratta di un arenile in località Casabianca, privo di qualsiasi pianificazione di tutela, delimitato da una strada, una pista ciclabile, un fronte case, un albergo a 4 stelle e vari stabilimenti e soggetto a forte erosione, tant’è che sono stati posti frangiflutti in cemento armato per difenderlo dalle mareggiate (chiunque può verificarlo aprendo Google Maps). Proprio sull’area, inoltre, sono già previste ben due nuove concessioni balneari. Sebbene nel periodo invernale anche quella spiaggia, come tantissime altre, può essere interessata dalla presenza sporadica del Fratino, non vi si registrano nidificazioni dal 2017. Il concerto, in ogni caso e su specifica richiesta del WWF Italia, sia nel 2019 che nel 2022 è stato calendarizzato in una data di “sicurezza” rispetto ad eventuali nidificazioni e ad ulteriore garanzia la spiaggia è stata monitorata costantemente sin dal mese di maggio.
IL PRECEDENTE INTERVENTO. Per favorire la presenza del Fratino, dopo il concerto del 2019, la spiaggia di Casabianca era stata oggetto di un parziale intervento di rinaturazione a basso costo che purtroppo non ha dato i risultati attesi. È vero che sono state messe a dimora alcune piante rare reperite da aree protette, ma è altrettanto vero che alcune soluzioni adottate, anche a causa dell’impossibilità di svolgere adeguate analisi preventive, hanno favorito la presenza di ghiaia più che di sabbia, creando paradossalmente un ambiente meno idoneo ad un piccolo trampoliere qual è il Fratino: l’intervento andava dunque adeguato, se non totalmente rivisto, rispetto alle finalità dichiarate.
LE SOLUZIONI. Anche a Fermo l’approccio del WWF Italia è stato rigoroso e pragmatico. In via preventiva, come per tutte le piagge del Jova Beach Party, è stata fatta un’analisi di contesto considerando un raggio di 3 chilometri dall’area del concerto, sono stati fatti sopralluoghi sin dal mese di gennaio, sono stati censite tutte le problematiche e verificate le possibili soluzioni. Il WWF Italia ha anche avanzato la richiesta della delocalizzazione di almeno una delle due concessioni balneari. Sul punto è stato raggiunto un accordo con il Comune per cui sull’area, delle due previste, potrà sorgere solo una concessione. Dopo mesi di confronto con il Comune è stato stilato un protocollo d’intesa accompagnato da un cronoprogramma e da una fattibilità finanziaria supportata in parte dal progetto RI- PARTY-AMO e in parte da fondi che il Comune si è impegnato a reperire tramite la Regione. La predisposizione della spiaggia per il concerto del 5 e 6 agosto è avvenuta il più tardi possibile su esplicita richiesta del WWF Italia proprio per evitare eventuali problemi alla eventuale nidificazione del Fratino, che comunque non vi è stata, come attestato dal monitoraggio.
LE DUNE. Non vi è stato il livellamento di nessuna duna. Al riguardo è singolare che alcuni di coloro che nel 2019 avevano denunciato il livellamento di presunte dune oggi ripetano la stessa accusa dal momento che queste certamente non si erano ricostituite in questi 3 anni. Prima degli interventi di predisposizione dell’arenile le piante di valore presenti sono state estratte e messe a dimora per poi essere successivamente ricollocate nel nuovo progetto più specifico per il Fratino e che riguarderà lo stesso tratto dell’arenile, mentre un altro sarà destinato a spiaggia libera al posto di una delle concessioni balneari previste in origine.
I FUTURI INTERVENTI. WWF Italia e Comune realizzeranno un intervento naturalistico più a sud su un’area costiera in località Marina Palmense, ben più estesa di quella di Casabianca. L’intervento avrà la funzione di rafforzare la rete ecologica oltre che di favorire attività di didattiche tramite la realizzazione di un percorso natura. Una concessione delocalizzata ed un tratto di spiaggia che viene ripristinato con specifica finalità di tutela del Fratino, un’ampia zona costiera naturalizzata per finalità di tutele e didattiche: il WWF Italia ritiene di avere ottenuto qualcosa di concreto per la tutela della costa di Fermo. Le polemiche più o meno strumentali sono poi altra cosa. Altra ancora, infine, sono alcune affermazioni fortemente diffamatorie che ledono la reputazione dell’Associazione e su cui è già al lavoro l’Ufficio Legale.