Attenzione alle larve nelle alici marinate: prodotto ritirato dalla vendita
Le larve di Anisakis, lunghe tra 1 e 3 cm, possono essere viste a occhio nudo e infettano facilmente alcune specie ittiche.
Il ministero della Salute ha annunciato sul portale del dicastero dedicato agli Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori, l'immediato richiamo dagli scaffali dei negozi delle “Alici marinate in vaschette sott’olio” in vaschette da 200 gr del marchio OPRAMOLLA MARIO EREDI S.R.L. ma prodotte da Artigiana Sud S.R.L. di Scafati in provincia di Salerno.
E' il secondo richiamo alimentare dello stesso tipo in pochi giorni.
Larve nelle alici marinate: prodotto ritirato
Il motivo del ritiro del prodotto dagli scaffali è un possibile rischio chimico per i consumatori, ovvero la presenza di larve di anisakis nella materia prima lavorata (le alici) come comunicato dal fornitore.
I lotti oggetto del richiamo alimentare sono 171022 – 271022 – 071122 – 221122 con scadenze 17/04/23 – 27/04/23 – 07/05/23 – 22/05/23.
Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda a chi dovesse trovarsi una di queste confezioni di alici di non consumarle ma restituirle al punto vendita interessato.
Le larve di Anisakis, lunghe tra 1 e 3 cm, possono essere viste a occhio nudo e infettano facilmente alcune specie ittiche. Le larve del verme anisakis sono facilmente riconoscibili. Sembrano dei piccoli filamenti di circa 3 cm, spesso arrotolati su stessi. Dal colore che può variare dal bianco, al rosa o al giallastro, le larve di anisakis possono essere riconosciute anche a occhio nudo.
Secondo richiamo in pochi giorni
L'11 dicembre avevamo già dato notizia del richiamo delle alici marinate a marchio Corcione Ingross di Cinzia Genovese, prodotto da Panico Filomena nello stabilimento di Somma Vesuviana (Napoli). Si tratta delle confezioni da 200 grammi, con lotto di produzione 261022 e data di scadenza 26 giugno 2023.
Sempre in tema di allerte alimentari, nell'ultimo mese si sono registrati moltissimi casi di infezione da batterio listeria. L'allerta è iniziata qualche mese fa con la contaminazione di alcuni wurstel. Prodotti che avevano portato alla morte di tre persone (un quarto caso era invece poi stato smentito) e al ricovero di una sessantina. Poi era toccato ad altri alimenti, tutti o quasi di largo consumo: tramezzini, gorgonzola, pancakes, prosciutto cotto.