Quirinale, prima votazione: come previsto quorum non raggiunto, 672 bianche
Alla fine dello scrutinio, e 49 nulle.
Si è svolta oggi pomeriggio, lunedì 24 gennaio 2022, la prima giornata di elezioni per la designazione del 13° presidente della Repubblica. Tre le sessioni di votazioni: senatori a vita, poi i senatori, i deputati e i delegati delle Regioni. Non più di 50 elettori contemporaneamente in Aula, 200 al momento dello spoglio.
Corsa al Quirinale: LA DIRETTA
21, 09 - Lo spoglio è terminato.
Rispetto ai candidati più papabili, che anche noi abbiamo riassunto nella copertina di questo servizio, non sono mancati voti per Elisabetta Belloni, attuale responsabile dei servizi segreti, per il ministro Marta Cartabia e per il premier Mario Draghi. Ma (con pochissimi voti) sono stati votati anche il centrista Pierferdinando Casini, la presidente del Senato Elisabetta Casellati, l'ex magistrato Carlo Nordio e l'ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato.
Dati tra i favoriti, non hanno preso nemmeno un voto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, l'ex ministro Franco Frattini, Romano Prodi, la vicepresidente della Lombardia Letizia Moratti, e l'ex presidente del Senato Marcello Pera.
E c'è anche qualcuno (non pochi a dirla tutta) che ha votato l'attuale Capo dello Stato, malgrado Sergio Mattarella abbia fatto capire chiaramente di voler terminare qui il suo settennato. Stesso discorso per Silvio Berlusconi, che ha deciso ieri di non correre per il Colle.
E poi, qualche nome plausibile ma pochissimo probabile: il forzista Antonio Tajani, il collega di partito senatore Roberto Cassinelli, Guido De Martini altro senatore ma leghista, il senatùr Umberto Bossi, l'ex premier Pier Luigi Bersani. E anche il docente universitario e vice presidente della Corte Costituzionale Paolo Maddalena (alla fine il più votato, dal gruppo dei fuoriusciti grillini), oltre alla senatrice Liliana Segre.
Ma come sempre, non sono mancati i nomi goliardici "sparati" per sparigliare le carte: tra gli altri ci sono il teledivulgatore Alberto Angela, il conduttore di Sanremo Amadeus, il re del gossip Alfonso Signorini, i giornalisti Claudio Sabelli Fioretti, Bruno Vespa e persino Giuseppe Cruciani, senza farci mancare neppure l'ex campione del mondo Dino Zoff e lo scrittore Mauro Corona, ospite fisso in tv da Bianca Berlinguer.
Tutte le preferenze:
- MADDALENA 36
- S. MATTARELLA 16
- R. CASSINELLI 9
- MARTA CARTABIA 9
- G. DE MARTINI 7
- ANTONIO TASSO 7
- BERLUSCONI 7
- ROSATO 6
- BOSSI 6
- CAPPATO 5
- LANDUCCI 4
- VESPA 4
- RISSO 3
- LAURO 3
- FIORETTI 3
- ALAIA 3
- BALDINI 3
- MOLES 3
- LOTITO 3
- MATTEI 3
- F. RUTELLI 3
- CRAXI 3
- BERSANI 3
- A. MARTINO 3
- ALBERTO ANGELA 2
- ROI 2
- FOLGORI 2
- CHIOCCI 2
- CHIRICHELLA 2
- CONTE 2
- G. DE FAZIO 2
- TANASI 2
- G. GIORGETTI 2
- SIANI 2
- LEO 2
- BELLONI 2
- CASINI 2
- CASELLATI 2
- AMATO 2
CON UN VOTO: S. VOLPE, S. BANDETTI, S. GOZZI, D. ZOFF, STORNAIULO, LEVONI, PESCURA, DESA, NOVELLA, TORROMINO, MAISANO, DE ROSA, MAPEI, CHESSA, GONNELLI, PIANASSO, SEBASTIANI, GORIAN, S. BORSELLINO, V. VILLANI, GRATTERI, ZACCARDI, FINOCCHIARO, GABBUTI, NORDIO, VELTRONI, COSSIGA, CIOCCI, PROSPERETTI, RAZZI, CALZA, FRESU, SEGNI, CORONA, BAZOLI, DE LUCA, CRUCIANI, BARBERO, SIGNORINI, F. ABATE, PASTORINO, PERTICI, AMADEUS, SEGRE, DRAGHI, CASSESE, BINDI.
21.00 - Come ampiamente previsto, tutto rimandato a domani, martedì 25 gennaio 2022, per la seconda votazione. Il primo scrutinio ha decretato che le schede bianche hanno superato il quorum di 672 voti su 1008.
17,11 - Esplode la polemica per quanto concerne la deputata no vax Sara Cunial: è stata bloccata all'ingresso della Camera e successivamente non le è stato consentito nemmeno di votare al parcheggio dove è stato allestito il seggio speciale per i parlamentari positivi al Covid. La parlamentare ex M5S, ora Gruppo Misto ha annunciato di voler denunciare il presidente della Camera Roberto Fico.
17,08 E' iniziato in questo momento alla Camera l'incontro il leader della Lega e l'ex premier Giuseppe Conte. Tra i corridoi di Palazzo sta prendendo corpo un'ipotesi clamorosa: Mario Draghi sarebbe "ridiventato" il candidato numero uno per il Quirinale.
16,59 - Annunciato per domani un nuovo appuntamento tra il leader della Lega, Matteo Salvini e il segretario del Partito democratico Enrico Letta.
16,50 - La prima giornata si chiuderà con una fumata nera dal momento che la maggior parte dei partiti hanno scelto di votare scheda bianca. Ad eccezione di Azione e Più Europa che hanno scelto di indicare il ministro della Giustizia, Marta Cartabia.
16,33 - Le elezioni del presidente ai tempi del Covid. Terminata la prima "chiama" di senatori e senatori a vita, si sta procedendo alla sanificazione dell'Aula. I lavori riprenderanno alle 16,40 con i voti dei deputati della Camera.
16,31 - E' un pomeriggio decisamente di fermento politico: in questo momento si stanno incontrando il leader del Movimento 5 Stelle, l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani.
16,29 - Oltre a Casini, tra i senatori hanno votato regolarmente Matteo Salvini e Matteo Renzi, leader di Italia Viva. Ha invece marcato visita il senatore no vax ex Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone.
16,17 - Si è appena conclusa la prima "chiama" dei senatori. Si viaggia con un "vantaggio" di 15 minuti rispetto alla tabella di marcia preventivata
16,02 - Da fonti Lega l'incontro tra Salvini e Meloni è stato positivo. Un orientamento confermato anche dalla senatrice della Lega Giulia Bongiorno: "Siamo sulla strada giusta".
15,51 - In attesa dell'incontro in contemporanea con Giuseppe Conte ed Enrico Letta, Matteo Salvini, secondo indiscrezioni di corridoio avrebbe avuto un confronto alla Camera con la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
15,40 - Dopo l'incontro di questa mattina con il premier Mario Draghi, è intanto ufficiale che nel proseguo del pomeriggio il leader della Lega Matteo Salvini incontrerà nuovamente il leader del M5S Giuseppe Conte e il segretario del Pd Enrico Letta.
15.33 - Da pochi minuti è entrata nella "cabina elettorale" anche la senatrice a vita Liliana Segre. Poco prima di entrare in Aula ha confidato di non essere convinta di votare scheda bianca: "E' uno strumento che non mi piace, ho diverse idee in testa".
Intanto è giallo circa il voto del senatore a vita Giorgio Napolitano. L'ex presidente della Repubblica non ha risposto alla chiama del primo voto.
15,26 - Una curiosità, ha votato il senatore Pierferdinando Casini, indicato come tra i favoriti per diventare nuovo presidente della Repubblica.
15,12 - Nella cabina elettorale è appena entrato il senatore della Lega, Umberto Bossi. Il fondatore del Carroccio è stato il primo a votare, in carrozzina.
15,05 - Il presidente della Camera Roberto Fico ha aperto i lavori del Parlamento in seduta comune per l'elezione del presidente della Repubblica.
Quirinale: si inizia, il primo voto sarà scheda bianca
Finalmente ci siamo. Alle 15 di oggi pomeriggio, lunedì 24 gennaio 2022, iniziano le votazioni per l'elezione del presidente della Repubblica. Ma chi si aspetta o augura un percorso rapido si sbaglia. Probabilmente ci vorranno almeno quattro sedute.
Dopo il tira e molla su Silvio Berlusconi, con il passo indietro definitivo del Cavaliere arrivato nel tardo pomeriggio di sabato 22 gennaio, di nomi spendibili da subito non sembrano essercene.
L'ipotesi principale è che oggi prevalgano le schede bianche. Lo ha annunciato già il segretario del Pd Enrico Letta, ma anche il centrodestra dovrebbe essere orientato nel medesimo senso: lo stratagemma consentirebbe ai partiti di non scoprirsi più di tanto e di continuare una trattativa sui nomi senza verificare effettivamente i numeri di ciascuno.
Secondo le ultime notizie sarebbero 12 i parlamentari positivi che usufruiranno del Drive trough esterno, si va verso la scheda bianca.
LEGGI ANCHE: Come funziona l'elezione del presidente della Repubblica
I favoriti
Sul tavolo ci sono sempre quelli del premier Mario Draghi e di Pier Ferdinando Casini, che potrebbero rappresentare una scelta condivisa più o meno a larga maggioranza.
Sullo sfondo anche Marta Cartabia, Giuliano Amato e la possibilità di un bis di Sergio Mattarella, sempre escluso dal diretto interessato, che però viene tirato per la giacchetta da questa o quella parte a seconda dei momenti (l'ultimo è stato il segretario Pd Enrico Letta).
L'opzione Belloni (anche per Palazzo Chigi?)
Nelle ultime ore si è fatta largo la candidatura di Elisabetta Belloni. Il nome della direttrice del Dis ed ex segretario generale della Farnesina è una soluzione che riscuote apprezzamenti bipartisan e che potrebbe quindi piacere a tutti.
Ma non solo per il Quirinale. La scelta di Belloni potrebbe aprire anche a un effetto domino, con la nomina di Draghi al Colle e lei al suo posto a Palazzo Chigi, per chiudere la legislatura senza particolari scossoni tra i partiti in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.
Cosa fa il centrodestra
Partita complessa nel centrodestra, dove Forza Italia appare oramai fuori dai giochi e "costretta" suo malgrado a subire la maggiore forza di Lega e Fratelli d'Italia. Che anche in questo contesto si giocano il ruolo di partito leader della coalizione.
Draghi e Casini potrebbero per un motivo o per l'altro rappresentare delle soluzioni "digerite", anche perché in caso di passaggio dell'attuale premier al Quirinale si potrebbe aprire lo scenario di un'elezione anticipata, cosa che piacerebbe soprattutto a Giorgia Meloni.
Matteo Salvini, invece, ha più volte detto che Draghi dovrebbe rimanere a Palazzo Chigi. Per questo potrebbe preferire il fondatore dell'Udc, sul quale però ha già specificato "non è una scelta del centrodestra".
Fratelli d'Italia in tarda mattinata ha messo sul tavolo il nome dell'ex magistrato Carlo Nordio.
Rimangono comunque caldi i nomi di Franco Frattini, fresco di nomina di presidente del Consiglio di Stato e della presidente del Senato Elisabetta Casellati e della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti.
Resta quotata anche la candidatura di Marcello Pera, ex presidente del Senato, uomo di Centrodestra, ma gradito anche nel Centrosinistra.
Pd, Cinque Stelle e il candidato Andrea Riccardi
Il centrosinistra e il Movimento Cinque Stelle, dal canto loro, in questa prima fase della partita sono rimasti sornioni a guardare, più attenti a dire ripetutamente "no" a Berlusconi che a proporre delle alternative.
Anche se dal vertice di questo fine settimana qualche idea è emersa. Il nome è quello di Andrea Riccardi. Romano, classe 1950, è soprattutto il fondatore della Comunità di Sant'Egidio.
Al di là dell'impegno sociale, Riccardi è diventato da giovanissimo professore di Storia contemporanea a Bari, quindi a Roma alla Sapienza e a Roma Tre. In politica, è stato ministro per la Cooperazione internazionale con il Governo di Mario Monti da novembre 2011 ad aprile 2013.
Il suo profilo è stato definito "ideale" e "non di bandiera" da Enrico Letta, segretario Pd. Lo stesso Letta che, preoccupato di qualche "tiro mancino" dei franchi tiratori, ha esortato i grandi elettori dem a "non fare i bambini della scuola materna".
Improbabile, ma qualcuno a sorpresa nel Centrosinistra ha rispolverato il nome Romano Prodi.
E Renzi che fa?
Come oramai ci siamo abituati a vedere, la grande incognita è rappresentata da Matteo Renzi e da Italia Viva, capaci a suo tempo di far saltare il Governo Conte bis e di aprire di fatto l'era Draghi a Palazzo Chigi.
Si inizia e lo scenario è davvero frammentato e poco prevedibile. La scheda bianca sembra davvero l'opzione più probabile, che aprirebbe a nuovi giorni di febbrili trattative.
Scendono i grandi elettori
L'elezione del presidente si apre con un lutto. Con la morte, ieri sera, del deputato di Forza Italia Vincenzo Fasano scendono a 1008 i grandi elettori.
Scende anche a 672 il quorum dei due terzi richiesto nelle prime tre votazioni mentre dalla quarta servirà la maggioranza semplice.
Adesso per tornare al plenum di 1009, va proclamato il primo dei non eletti, che partecipa subito al voto.