QUIRINALE

Berlusconi rinuncia a candidarsi alla Presidenza della Repubblica

"Per senso di responsabilità”, ha detto il leader di Forza Italia, convinto inoltre che i Draghi stia facendo un ottimo lavoro a Palazzo Chigi e quindi deve andare avanti.

Berlusconi rinuncia a candidarsi alla Presidenza della Repubblica
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A 48 ore dall'inizio del voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, la notizia della giornata è la decisione, annunciata questa sera da Silvio Berlusconi, di rinunciare alla propria candidatura.

Berlusconi rinuncia a candidarsi alla Presidenza della Repubblica

Dopo le ultime intense ore di confronto nel centrodestra, Berlusconi ha sciolto la riserva circa la sua candidatura, annunciando di voler rinunciare alla corsa per il Colle.

“Una decisione presa il nome dell'unità del Paese”.

Ad annunciarlo è un comunicato che è stato letto nel corso del vertice in vdieoconferenza dei leader del centrodestra, tenutosi nel pomeriggio di oggi, sabato 22 gennaio 2022, summit online al quale però Berlusconi, dalla sua villa ad Arcore non ha partecipato.

Il passo indietro di Berlusconi è arrivato a 48 ore dalla prima da votazione per l'elezione del Capo dello Stato e si legge ancora nel comunicato che Silvio Berlusconi ha fatto una verifica circa l'esistenza di numeri sufficienti per la sua elezione, ma ha chiesto agli alleati di rinunciare a fare il suo nome.

“Per senso di responsabilità”, ha detto il leader di Forza Italia, convinto inoltre che i Draghi stia facendo un ottimo lavoro a Palazzo Chigi e quindi deve andare avanti.

Otto giornate di telefonate e contatti diplomatici

Insomma, si chiude la partita a scacchi di Berlusconi sul Quirinale, o almeno la sua prima fase: 8 giorni fa la mossa di apertura con il centrodestra unito che aveva chiesto all'ex premier di sciogliere una riserva che il leader di Forza Italia ha mantenuto fino a stasera, lavorando a quella che pubblicamente è stata definita “operazione scoiattolo", il tentativo cioè di allargare l'area di consenso per la sua salita al Quirinale.

Oltre i numeri del centrodestra, nei giorni scorsi si sono susseguite telefonate per sondare i grandi elettori: Sgarbi in prima linea, ma in tanti attivi per cercare di superare il quorum, al quale nei giorni scorsi hanno guardato tutte le forze politiche con preoccupazione.

Il centrosinistra ha ribadito più volte il no all'ipotesi chiedendo che venisse superata. In un clima di attesa, nel centrodestra Salvini e Meloni hanno intanto anticipato (già alcuni giorni fa) di avere proposte alternative.

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