voto e inchieste

Suor Anna Monia Alfieri: "La politica recuperi i contenuti"

La religiosa, ospite di Nicola Porro, lancia un monito per i giovani.

Suor Anna Monia Alfieri: "La politica recuperi i contenuti"
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Nei giorni che hanno preceduto il voto si è parlato - come spesso accade - di "giustizia a orologeria", inchieste strumentali e processi  (mediatici)  a uso esclusivo della propaganda. Il caso Morisi, la condanna di Mimmo Lucano e l'inchiesta di Fanpage su Fratelli d'Italia hanno monopolizzato le cronache più dei programmi politici. Una situazione affrontata anche da suor Anna Monia Alfieri ospite a Quarta Repubblica di Nicola Porro.

Il voto e le inchieste

Suor Anna Monia Alfieri, religiosa delle Marcelline, laureata in Giurisprudenza nel 2001 e in Economia nel 2007, conseguendo anche il diploma superiore di Scienze Religiose; profonda conoscitrice dell’universo giovanile e in particolare del mondo della scuola è pure legale rappresentante dell’Istituto di Cultura e di Lingue Marcelline, collabora con Altis (Alta Scuola Impresa e Società) dell'Università del Sacro Cuore di Milano, fa parte della Consulta di Pastorale Scolastica e del Consiglio Nazionale Scuola della CEI. E' spesso ospite in televisione da Nicola Porro, dove ha parlato nei giorni scorsi del voto "inquinato" dalle inchieste.

"Colpisce che negli ultimi sette giorni si sia parlato di un ex sindaco (Lucano, ndr) condannato in primo grado, ma mancano ancora il secondo e il terzo, oltre alle motivazioni, che è stato assolto già da una certa classe politica mentre un'altra si affannava a condannarlo. Dall'altra parte di un ex giornalista (Morisi, ndr) indagato per cessione di stupefacenti. E anche qui anche se non c'è ancora un'inchiesta è stato già condannato da una parte politica. Mi colpisce l'uso strumentale della politica per delegittimare l'avversario. Un atteggiamento che delegittima la stessa politica, incapace di confrontarsi sui contenuti ma che preferisce affrontare certi temi".

L'invito ai giovani

Suor Alfieri è poi partita da questa riflessione per rivolgersi ai giovani.

"Credo che i giovani abbiamo bisogno che tre punti di riferimento, in modo responsabile, tornino tali. Penso a una politica che recupera un metodo rigoroso di confronto sui contenuti con competenza nel rispetto dell’avversario; a una  magistratura che difende il proprio ruolo libero e indipendente che ristabilisce l’ordine e conferma il ruolo riabilitativo della pena - contrastando ogni strumentalizzazione terza; e infine a una stampa che riscopre la “libertà di espressione” come un dovere ancor prima che un diritto alla gogna mediatica. Solo così, favoriremo una polis ove i cittadini in modo libero si coinvolgono attivamente".

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