A VERONA

Tre ragazzi inguaiano Luca Morisi, ex social manager di Salvini: "Ci ha dato lui la droga"

Luca Morisi aveva lasciato il ruolo di responsabile della comunicazione digitale della Lega a inizio settembre.

Tre ragazzi inguaiano Luca Morisi, ex social manager di Salvini: "Ci ha dato lui la droga"
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Aveva fatto scalpore la notizia di qualche giorno fa che riguardava Luca Morisi: il noto social media manager di Matteo Salvini e della Lega, capace di creare una macchina comunicativa talmente potente da essere soprannominata "la Bestia", aveva infatti lasciato l'incarico. Ma quanto emerso nelle ultime ore è ancora più sconvolgente. Morisi è infatti indagato a Verona per cessione di droga. 

Morisi indagato per cessione di droga

Luca Morisi aveva lasciato il ruolo di responsabile della comunicazione digitale della Lega di Matteo Salvini il 1 settembre 2021. Le motivazioni? Generiche “questioni familiari”. Come racconta Prima Verona, l’ex guru della strategia social che ha determinato un grande successo alla Lega guidata da Matteo Salvini si scopre ora che è indagato dalla Procura per cessione di stupefacenti.


Cosa è successo il giorno di Ferragosto

L'indagine è venuta a galla solo oggi, lunedì 27 settembre, ma tutto è partito nel giorno di Ferragosto: una pattuglia dei carabinieri ferma un'auto con a bordo tre ragazzi, piuttosto nervosi, nella zona di Belfiore (nella campagna est veronese), dove Morisi - che abita abitualmente a Mantova - ha una casa di campagna in un complesso ristrutturato.

Dopo una rapida perquisizione, dal veicolo spunta un flacone contenente un liquido che secondo i militari è droga.

Quale non si sa, perché il risultato delle analisi dopo più di un mese non è ancora arrivato (potrebbe trattarsi di ecstasy liquida o della cosiddetta droga dello stupro).

Ma uno dei ragazzi parla e dice che a dar loro il flacone era stato Morisi, così i carabinieri vanno a casa sua e trovano solo un modesto quantitativo di cocaina per uso personale.

Tre ragazzi e l'ex social manager di Salvini

Una questione dal non particolare rilievo giudiziario, come ha spiegato all'Ansa il procuratore della Repubblica di Verona Angela Barbaglio, ma che - vista l'esposizione mediatica del personaggio protagonista - fa comunque molto rumore (Morisi non è stato ancora sentito dal pm):

"Si tratta di un fatto banale per quanto riguarda l'autorità giudiziaria. Morisi è iscritto nel registro degli indagati per supposta cessione di sostanza stupefacente, sulla cui natura si attende ancora l'esito delle analisi. Mi risulta che il difensore dell'indagato abbia preso contatto con il pm titolare dell'indagine, immagino per parlare degli atti del procedimento".

 

Luca Morisi con Matteo Salvini (foto Facebook)

“Chiedo scusa per la mia debolezza”

Lo stesso Morisi ha deciso di chiedere scusa. A riferirlo è stata proprio la Lega in una nota dove lo stesso spiega:

"Non ho commesso alcun reato, ma la vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo. Chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori a Matteo Salvini e a tutta la comunità della Lega a cui ho dedicato gli ultimi anni del mio impegno lavorativo, a mio padre e ai miei famigliari, al mio amico di sempre Andrea Paganella a fianco del quale ho avviato la mia attività professionale, a tutte le persone che mi vogliono bene e a me stesso".

Nella nota si legge:

"Ho rassegnato il primo settembre le dimissioni dai miei ruoli all'interno della Lega: è un momento molto doloroso della mia vita, rivela fragilità esistenziali irrisolte a cui ho la necessità di dedicare tutto il tempo possibile nel prossimo futuro, contando sul sostegno e sull'affetto delle persone che mi sono più vicine".

La vicinanza di Salvini...

Oggi, poi, Morisi ha incassato la solidarietà di Matteo Salvini, per il quale ha curato la comunicazione negli ultimi anni (sul suo profilo Twitter c'è ancora la dicitura "mi occupo quasi 24x7 della comunicazione per il Capitano. #goSalvinigo"

"Quando un amico sbaglia e commette un errore che non ti aspetti, e Luca ha fatto male a se stesso più che ad altri, prima ti arrabbi con lui, e di brutto.
Ma poi gli allunghi la mano, per aiutarlo a rialzarsi. Amicizia e lealtà per me sono la Vita. In questa foto avevamo qualche anno e qualche chilo in meno, voglio rivederti presto con quel sorriso. Ti voglio bene amico mio, su di me potrai contare. Sempre".

... e l'ironia di Dadone

Fabiana Dadone, M5s, ministro delle Politiche giovanili, ha invece quasi ironizzato, chiedendosi "chi citofonerà a casa di Salvini?", citando l'episodio in cui il leader leghista suonò al citofono di una famiglia di Bologna dove viveva un presunto spacciatore.

 

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