"Io non posso entrare": negoziante espone foto dei ladri seriali (che si offendono e lo minacciano di morte)
Il titolare de La Perla di Trento non ha intenzione di fare retromarcia, nonostante le minacce di morte alle commesse
Succede a Trento: esasperato dai continui furti nel suo negozio di moda, il titolare ha deciso di esporre in vetrina le immagini, catturate dalle videocamere di sorveglianza, di alcuni clienti "mano leste".
Ad accompagnare le immagini in vetrina compare anche la scritta: "Io qui non posso entrare perché rubo". I ladri non l'avrebbero presa bene: uno di loro (con precedenti) ha minacciato di morte le commesse.
Negozio espone le immagini dei clienti/ladri seriali
Al negozio "La Perla", non si scherza con i ladri. Il metodo che lo shopping club di via del Brennero, in zona Tridente, ha deciso di adottare già da quattro mesi è voluto dal titolare, Nicola Bonazza, stufo dei continui furti subiti.
Da novembre, periodo dell’ultima denuncia presentata alla Questura, a oggi, sono almeno tre i furti subiti dall’attività che si occupa della vendita privata di accessori, vestiti e scarpe, acquistabili però solo facendo la tessera privata del locale:
"Scegliamo di far pagare con la card perché così possiamo controllare il cliente prendendo la sua mail, per poi mandargli le promozioni commerciali quando ci sono sconti e quant’altro. Per questo, se qualcuno entra e ruba, oltre a venire denunciato alla polizia viene anche ripreso in volto e mostrato a tutti nella nostra vetrina interna del locale", ha spiegato il titolare al Corriere della Sera.
E ancora:
"Le foto affisse poco tempo fa riguardavano tre ladri, due uomini entrati nel locale per rubare uno alcuni giubbotti e l’altro diverse paia di scarpe, e una donna che ha sottratto un misto di cose. Siamo stufi di quanto ci stia capitando".
Le minacce
Un modus operandi che altre attività della zona avrebbero copiato. Da una parte vi sarebbero effettivamente meno furti, dall'altra - però - si registrano continue minacce da parte di entrambi gli uomini "esposti" già noti alle forze dell’ordine per presunte operazioni illegali commesse in altri esercizi della zona.
Uno dei due sarebbe arrivato a minacciare di morte le commesse, in caso non avessero levato la "foto della vergogna". Un altro, invece, ha aspettato una di loro nel parcheggio esterno. Ma Bonazza non ha nessuna intenzione di fare marcia indietro.
Una tecnica già utilizzata
Come accennato, non è la prima volta che un commerciante raggirato passa alla via della "pubblica esposizione". Nel maggio 2024, nell'hinterland milanese, una coppietta ha lasciato il ristorante giapponese senza pagare il conto. titolare del ristorante ha visionato le immagini del sistema di videosorveglianza, pubblicando sui social alcuni frame degli scrocconi di turno. Il tutto con un messaggio:
"Avete 24 ore di tempo per tornare e pagare".
Un vicino di casa della ragazza, che il giorno del pranzo era seduto proprio al tavolo a fianco, ha notato il post del ristoratore, avvisando il padre della ragazzina. E il genitore, accogliendo l’invito dell’esercente, è poi andato al ristorante per pagare, scongiurando così il rischio che la vicenda potesse finire all’attenzione dei Carabinieri e terminare con una denuncia per insolvenza fraudolenta.
Di storie di clienti che scappano dal ristorante senza pagare il conto ne abbiamo viste e sentite tante (la più clamorosa la scorsa estate aveva in qualche modo coinvolto anche la premier Giorgia Meloni).
Uno degli ultimi episodi (lo scorso aprile)è successo a Montichiari, in provincia di Brescia dove oltre alle "furbata" di scroccare la cena, i clienti hanno pure picchiato il titolare del locale. Il titolare del ristorante, di origine cinese, si è avvicinato per chiedere a quattro commensali di tenere un comportamento più consono, ma non solo i quattro avrebbero ignorato la sua richiesta, ma lo avrebbero anche insultato e poi preso a schiaffi e spintonato.
A Torino invece, nel novembre scorso, due giovani, lui e lei, si sono trattati bene: antipasto di pesce, tagliolini ai ricci di mare e una bottiglia di vino. Avevano ordinato anche il dolce e, nell’attesa, giusto il tempo di andare fuori per fumare una sigaretta, hanno pensato bene di scappare, senza saldare il conto. Non hanno però fatto i conti con le videocamere di sorveglianza che li hanno immortalati… targa dell’auto compresa.
Emblematica la vicenda accaduta l'estate scorsa: alcuni ragazzi italiani, tutti giovanissimi, sono fuggiti da un ristorante di Malta senza pagare.
Il papà di uno di loro però ha riconosciuto il figlio nelle immagini diffuse ed è intervenuto non soltanto a saldare i cento euro dovuti, ma per porgere le proprie scuse ai ristoratori maltesi offrendo inoltre la possibilità di far lavorare il ragazzo gratis, presso il loro esercizio, l’estate successiva.