Il reato di apologia di Fascismo c'è ancora: indagati in 22 a Ferrara

Ma l’apologia del fascismo è ancora reato? Pare di sì: ventiquattro perquisizioni sono scattate il 14 febbraio 2024 a Ferrara, nei confronti di altrettanti indagati per apologia di fascismo, istigazione all'odio razziale, minacce e vilipendio delle forze armate.

Ci si chiede dunque come funzioni dopo i recenti casi del matrimonio nel Comune a Varese con trionfo di saluti romani e cori di estremisti di destra, oltre alla vicenda – i cui video hanno fatto il giro del mondo – di Acca Larentia.

Apologia del fascismo: 22perquisizioni a Ferrara

L'indagine che ha portato all'operazione estense 'Bravi ragazzi' è partita da una cena, prima di Natale, durante la quale un gruppo di persone si sarebbe ritrovato, in un ristorante, inneggiando al nazismo e a Hitler. C'erano anche volantini con contenuti simili e con minacce nei confronti delle forze di polizia.

Da qui il provvedimento, emesso dalla Procura di Ferrara che ha agito in maniera ferma. Nelle perquisizioni sono stati trovati manganelli, una katana, coltelli a serramanico, calendari e santini con le immagini di Mussolini, una pistola finta, tute arancioni con numeri sulle spalle.

Fra le squadre coinvolte, anche gli agenti specializzati della polizia postale che dovranno analizzare il materiale informatico contenuto sui dispositivi sequestrati. Gli accertamenti sono necessari anche per verificare se quello segnalato è stato un episodio isolato o se il gruppo è più strutturato.

Indagati anche gli studenti per i fatti di Padova

Pugno duro, con tanto di indagati, anche per i fatti di Padova, risalenti al 2022. La città si era svegliata il 28 ottobre, con numerose scritte inneggianti al fascismo lungo il muro perimetrale della facoltà di Scienze Politiche in via del Santo, e in altre vie del centro storico.

La Digos della Questura, dopo giorni di indagini, aveva eseguito perquisizioni personali e domiciliari a carico di cinque militanti del movimento di estrema destra Casapound, della quale era stata perquisita anche la sede. Come racconta Prima Padova, le persone coinvolte risultano indagate per apologia del fascismo.

Le persone perquisite, tutti giovani di età compresa tra i venti e trenta anni residenti in provincia, sono state indagate per il reato di apologia di fascismo e danneggiamento aggravato.

Il matrimonio neonazi a Varese passa in cavalleria?

Diverso l’approccio utilizzato, invece, in seguito al matrimonio celebrato nel Comune di Varese pochi giorni fa, di un militante della Comunità dei Dodici Raggi e la sua compagna. A officiare il rito civile è stato Alessandro Limido, leader e fondatore della formazione neonazista con sede ad Azzate inquisita dal 2017 per tentata ricostituzione del partito fascista.

Si sono sprecati saluti romani collettivi e cori di estrema destra.

Le foto hanno fatto il giro del Paese. L’Anpi e il sindaco della città, Davide Galimberti, hanno chiesto di andare a fondo alla questione e isolare eventuali responsabilità. Ma, oltre alle voce di sgomento, nessuno sembra aver dovuto rispondere in termini legali della propria "nostalgia canaglia".

I fatti di Acca Larentia

Che dire dei fatti accaduti il 7 gennaio 2024, in occasione della commemorazione dell'omicidio di alcuni giovani appartenenti al Fronte della Gioventù, in via Acca Larenzia, a Roma, per mano di estremisti di sinistra?

Proprio nel quartiere Tuscolano, teatro dei fatti di sangue, si è riunita una folla di circa 200 persone - di estrema destra - che ha ricordato al grido di tre volte “Presente!” e il braccio teso in un saluto romano, le vittime.

Tanto rumore c'è stato, fra video che hanno fatto il giro del mondo e strali di Anpi e opposizione. Ma per nulla verrebbe da dire...

Cosa dice la Legge?

La recente decisione dei giudici a Roma sull'usanza di fare il "saluto romano" sa tanto di "Ponzio Pilato" perché di fatto rimanda all'interpretazione e valutazione di singole occasioni e circostanze. In buona sostanza, il "saluto romano" resta reato, ma lo è solo quando si configurerebbe il pericolo della riproposta e della riorganizzazione fattiva di un movimento o di un partito fascista, mentre rimarrebbe lecito quando si limiterebbe alla commemorazione di persone morte.

Una sentenza che di fatto apre il campo ad altri interrogativi. Perché se è vero che il saluto in un momento di commemorazione è facilmente circostanziabile, rimane invece molto "fumosa" cosa precede, segue o accompagna quei momenti.

Nella fattispecie, la Cassazione, nel gennaio 2024, è stata chiamata a pronunciarsi su quanto era accaduto qualche anno fa a Milano dove secondo i giudici del Tribunale lombardo otto persone, col "saluto romano" si erano rese responsabili della violazione della Legge Mancino, ovvero avevano istigato all'odio e alla discriminazione. Non lo stesso pensiero dei colleghi romani della Cassazione che hanno invece evidenziato il solo aspetto commemorativo del ritrovo e del "saluto" per ricordare l'uccisione di Carlo Ramelli, Enrico Pedenovi e Carlo Borsani.

Ma non solo. I giudici della Capitale hanno detto "no" anche alla violazione della Legge Scielba ("L'apologia fascista è reato") sottolineando che sussistono tale presupposti solo quando "si presenti un pericolo concreto per la Repubblica".

Va da sé che la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione sposterà ora tutta l'attenzione su quanto accaduto ad Acca Larentia. Di quelle tante persone identificate dalla Digos, i giudici si troveranno a valutare la cornice di quel ritrovo e commemorazione. 

Sempre più sfumature, e soggettività, insomma. E - stando alla cronaca - sempre più braccia tese, più o meno in serenità.