saluti romani e cori estremisti

Matrimonio neonazi nella sede del comune di Varese: a celebrare il leader di Do.Ra

A presenziare al rito c’era tutto il nucleo dell’associazione Do. Ra, una cinquantina di militanti che in una foto hanno posato tutti insieme nel cortile d’onore facendo un saluto romano collettivo

Matrimonio neonazi nella sede del comune di Varese: a celebrare il leader di Do.Ra
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Nostalgia, nostalgia canaglia. Ma anche nostalgia che fa rima con apologia. Ed è con questo sentimento nel cuore che uno sposo varesino, militante dell’associazione di estrema destra Do. Ra., si è recato al proprio matrimonio prodigandosi in saluti romani e cori a tema.

Gli sposi con l'officiante Limido

A celebrare quella che è parsa più una parata di estremisti che un matrimonio, Alessandro Limido, il presidente di “Do.Ra. Comunità Militante dei Dodici Raggi”. L’officiante, in passato, è stato condannato per apologia di fascismo, ma anche per associazione a delinquere finalizzata alla discriminazione razziale, etnica e religiosa.

La sposa, in tutto questo, pareva estremamente a proprio agio al punto che, per mantenere l’equilibrio nelle foto di rito, mentre il neo marito si esibiva in saluti a braccio teso, alzava – a sua volta – il bouquet. Si fa per la buona riuscita dell’album di nozze, ovviamente.

Saluti romani e cori estremisti al matrimonio

Le immagini del matrimonio civile celebrato sabato 3 febbraio 2024, nella sede del Comune di Varese, a Palazzo Estense, stanno facendo il giro del Paese. L’evento è infatti presto trasceso in una sorta di rievocazione nostalgica di stampo fascista: fra saluti romani e cori a tema.

A presenziare al rito c’era tutto il nucleo dell’associazione Do. Ra, una cinquantina di militanti che in una foto hanno posato tutti insieme nel cortile d’onore facendo un saluto romano collettivo.

Saluto romano collettivo

Gesto a cui hanno risposto anche i neo-sposi. Dopo la cerimonia, infatti, i festeggiati sono usciti sul balcone che affaccia sul cortile e hanno alzato entrambi il braccio. Lei sollevando un bouquet di fiori, lui facendo il saluto nazifascista. A un certo punto, tra l’altro, gli invitati hanno improvvisato cori da curva, non solo in omaggio agli sposi, ma anche alla formazione neonazi.

Saluto romano dal balcone

Come accennato, ad officiare il matrimonio è stato Limido che, in un’intervista al Fatto Quotidiano risalente al 2013, aveva raccontato le proprie fonti di ispirazione:

“Noi siamo schierati con la destra radicale, non quella di oggi, ma quella scomparsa. Molti seguono l’esempio di Hitler, altri di Mussolini, altri ancora di Franco. L’ideologia politica è quella”.

Più onesto di così.

Ira dell'Anpi

L'Associazione nazionale dei partigiani chiede quindi "con la massima urgenza che le forze dell'ordine procedano all'identificazione di tutti coloro che si sono esibiti nel saluto romano e alla magistratura di aprire un'indagine per violazione delle leggi Scelba-Mancino. C'è un limite, oltre che alle leggi vigenti, anche alla decenza costituzionale, che pare ampiamente superato".

Anche il sindaco di Varese, Davide Galimberti, esponente del Pd, entra a gamba tesa definendo inaccettabile l'accaduto e invitando "le forze dell'ordine a fare piena chiarezza su quanto avvenuto, individuando al più presto i responsabili e avviando le necessarie azioni penali".

Il Comune, precisa, "è il massimo luogo cittadino dove trovano espressione i valori di antifascismo e libertà e non può assolutamente essere violato da gesti e slogan che non devono più trovare spazio nella nostra società. Sono sicuro che le forze dell'ordine individueranno al più presto i responsabili di questi atti gravissimi che non rappresentano in nessun modo la nostra città".

E ancora:

"Limido per la legge ha i requisiti per celebrare il matrimonio. Anzi, il Comune ha effettuato attività istruttorie ulteriori perché gli uffici comunali non si sono accontentati della semplice autodichiarazione dei requisiti. La celebrazione dunque è avvenuta secondo quanto la legge stabilisce e alla presenza di personale delle forze dell'ordine. Negli ultimi tempi, fenomeni di questo tipo si stanno verificando sempre più spesso, come negli ultimi giorni ad Acca Larentia, ed è quindi fondamentale e urgente che, oltre alle condanne da parte della comunità democratica, delle forze politiche e associative, arrivi un intervento chiaro che porti finalmente a orientamenti univoci in ordine alle condanne di tali fatti".

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