Il delitto di Fossò

Giulia Cecchettin uccisa in mezz'ora e zittita con lo scotch per non farle chiedere aiuto

I giudici hanno parlato di manifesta volontà di uccidere

Giulia Cecchettin uccisa in mezz'ora e zittita con lo scotch per non farle chiedere aiuto
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Mano a mano che passano i giorni, emergono nuovi terribili dettagli sulla morte di Giulia Cecchettin. Sembra risolta la dinamica del delitto. La 22enne veneziana sarebbe morta dissanguata in circa 25 minuti, mentre Filippo Turetta l'aveva zittita con lo scotch sulla bocca. Un inferno iniziato alle 23.18 di sabato 11 novembre 2023, con il decesso che sarebbe avvenuto meno di mezz'ora più tardi, "quando Filippo con il cadavere dell'ex fidanzata nel bagagliaio, è già in fuga verso Nord".

Giulia Cecchettin uccisa in mezz'ora e zittita con lo scotch

Sono particolari terribili quelli che emergono dalle prime rilevanze delle indagini, ma che serviranno a fare il quadro completo della situazione in fase processuale.

Secondo quanto scritto nella relazione del giudice per le indagini preliminari di Venezia Benedetta Vitolo, Giulia sarebbe stata zittita con lo scotch per evitare di far sentire le sue grida d'aiuto.

Due le fasi del delitto. La prima sarebbe avvenuta nel parcheggio di Vigonovo, a pochi metri da casa di Giulia, quando sarebbe stata colpita la prima volta con alcune coltellate. Poi, la seconda, oramai tristemente nota, nella zona industriale di Fossò. Qui le telecamere dello stabilimento Dior hanno immortalato l'aggressione:

"la vittima è stata scaraventata a terra con tale violenza all'altezza del marciapiede che non ha dato più segni di vita ed è stata caricata a bordo dell'auto dall'aggressore".

In quel momento probabilmente Giulia non era già più viva.

Ha lottato per 25 minuti

Secondo la ricostruzione dei giudici (che hanno parlato di disumanità e manifesta volontà di uccidere), Giulia avrebbe lottato circa 25 minuti per sopravvivere alla furia di Filippo. Le sue grida (e l'oramai noto "Mi fai male") sono state udite da un vicino di casa alle 23.18. Poi lo stesso testimone ha raccontato di aver visto un uomo calciare "una sagoma che si trovava a terra e poi un'auto allontanarsi".

A quel punto Filippo guida fino a Fossò, dove Giulia riesce a liberarsi e prova a fuggire, venendo però raggiunta e scaraventata a terra. Siamo alle 23.40 e Giulia appare esanime.

Quando tornerà in Italia Filippo Turetta

Tutte queste rilevanze dovranno trovare poi conferma nelle effettive indagini. E eventualmente nelle parole che Filippo vorrà (o meno) rilasciare sull'accaduto. Ma quando tornerà Filippo Turetta in Italia?

Il giovane si trova nel carcere di Halle e l'accusa nei suoi confronti è omicidio volontario e sequestro. Potrebbero volerci una decina di giorni per il suo rientro in Italia. Solo dopo l'estradizione verrà svolta l'autopsia sul corpo della vittima, che avrà il compito di confermare (o modificare) quanto ricostruito sinora.

Le manifestazioni

Intanto, in attesa del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in tutta Italia si moltiplicano le manifestazioni e le prese di posizione.

Dopo la fiaccolata di Vigonovo (a cui hanno partecipato anche i genitori di Filippo Turetta), anche a Padova i compagni di università di Giulia hanno manifestato con "un  minuto di rumore".

Anche a Torino migliaia di persone si sono riunite in ricordo della 22enne veneta e di tutte le altre vittime di femminicidio in Italia.

In Toscana il governatore Eugenio Giani ha chiesto che sia proclamato il lutto nazionale.

La vicenda, poi, ha avuto eco nazionale, scatenando forti polemiche. Tanto da indurre il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi a fare un appello a tutta l'opinione pubblica, affinché le indagini possano proseguire nel miglior modo possibile come previsto dal codice di procedura penale.

L’indagato non si deve sentire condannato prima che i fatti vengano accertati nei modi e nei tempi previsti dalla Costituzione. È un fatto di civiltà a cui tutti dovremmo riferirci.

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