Il delitto che ha scioccato l'Italia

Quando è morta Giulia Cecchettin? Filippo Turetta aveva premeditato tutto? I punti ancora da chiarire

Gli aspetti ancora da chiarire sull'ennesimo femminicidio che ha sconvolto il nostro Paese

Quando è morta Giulia Cecchettin? Filippo Turetta aveva premeditato tutto? I punti ancora da chiarire
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Il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin e l'arresto, poche ore dopo, dell'ex fidanzato Filippo Turetta, rimasto senza soldi e benzina in Germania, non chiudono definitivamente la questione. Anzi. La vicenda passa ora in mano alla Giustizia, che avrà il compito di chiarire alcuni aspetti fondamentali della vicenda.

Giulia Cecchettin, tutti gli aspetti ancora da chiarire

Uno dei primi punti da chiarire è il momento del decesso della giovane veneziana. Quello che si sa è che Filippo l'ha colpita violentemente nella zona industriale di Fossò, come documentato dalle telecamere dello stabilimento Dior, poi l'ha trascinata in auto. Ma Giulia è stata poi colpita ripetutamente con un coltello.

Era già morta e l'ex fidanzato ha infierito sul cadavere oppure è stata successivamente uccisa in auto? E nel caso, dove è avvenuto il delitto? Sembra un dettaglio di poco conto, ma non lo è. Perché se venisse accertato che Giulia è stata uccisa in Friuli Venezia Giulia prima di essere gettata nel dirupo (quando il corpo è stato buttato nella scarpata nei pressi del lago era già morta), allora l'inchiesta passerebbe nelle  mani della Procura di Pordenone.

Su questo aspetto sarà decisivo l'esito dell'autopsia che si svolgerà nei prossimi giorni, dopodiché il corpo della giovane sarà restituito alla famiglia per i funerali.

Il delitto era premeditato?

Un altro aspetto fondamentale dal punto di vista giudiziario è la premeditazione. Si sa che Giulia e Filippo si erano incontrati nel pomeriggio per un giro al centro commerciale, dove lei doveva fare acquisti (forse per la laurea, che era in programma giovedì 16 novembre 2023). Poi hanno mangiato un panino al McDonald's e lei ha inviato un sms alla sorella. La situazione sembrava dunque tranquilla, e nulla avrebbe fatto presagire l'epilogo. Giulia e Filippo poi avrebbero discusso, fino all'aggressione.

Vista così sembrerebbe che il delitto sia nato da un raptus. Ma perché Turetta aveva con sé un coltello? E perché si era documentato su kit di sopravvivenza in montagna e su percorsi in Tirolo?  Questi particolari, invece, farebbero pensare a una premeditazione del delitto. Su questo aspetto sarà la volontà del giovane di collaborare a essere decisiva.

Qual è l'arma del delitto?

Va poi accertato anche quale sia l'arma del delitto. A Fossò, tra i reperti ritrovati nella zona industriale, c'è anche un coltello spezzato. Potrebbe essere quello utilizzato da Filippo per uccidere Giulia. Oppure l'arma potrebbe essere un'altra.

Insomma, sono molti ancora gli aspetti da chiarire. Quello che rimane, invece, al momento è il dolore e lo strazio per l'ennesima vittima di femminicidio. L'ennesima ragazza uccisa da colui che diceva di amarla.

Intanto, in  migliaia si sono ritrovati a Vigonovo per una fiaccolata in memoria di Giulia, ma anche per lanciare un messaggio: stop alle violenze.


Commenti
roberto

fucilazione in piazza!!!!!! se non gli fanno nulla o lo fanno passare per uno che ha problemi psicologici, il fatto che ha comesso è un istigazione alla violenza.

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