Statua della Madonna a Roma versa lacrime insanguinate: l'Irriverente commento di Simone Di Matteo
Le apparizioni nella Medjugorje in salsa laziale avrebbero fruttato già 120mila euro (di cui solo 400 donati in beneficenza)
Non esistono bellezza e fascino più intriganti nell'ignoto se non quelli che ci vengono trasmessi dal mistero su cui esso si fonda, dal momento che tutto il resto, ossia gli artefatti e le speculazioni in cui negli ultimi tempi, e con una frequenza sempre maggiore, ci capita di imbatterci, non sono altro che opere mistificatorie della nostra sconclusionata generazione di idolatranti. E questo vale, sicuramente, anche per la morte, di cui nessun essere vivente può avere la pretesa o l'arroganza di sapere qualcosa, e per la religione, quell'instrumentum regni, per dirla alla Niccolò Machiavelli, a cui i più si affidano per sincera credenza, per paura dell'inspiegabile oppure per mera astuzia nella speranza di poterne fare uno strumento a proprio vantaggio. Della serie, c'è chi crede, chi lucra, chi inganna e chi ama persino senza un'autentica fede nel trascendente.
Tra verità e mitomania: la Madonna di Trevignano e le sue lacrime di sangue
Non me ne voglia "l'eletto" Paolo Brosio, ma oggigiorno non è cosa rara imbattersi in presunti santoni e sedicenti veggenti che asseriscono di avere un contatto diretto con l'Aldilà o di essere i messaggeri della più recente Parola di Dio. O che ne so, in improbabili guru e improponibili "maghe" (che di magico hanno giusto il coraggio di qualificarsi come tali) che millantano di possedere poteri lenitivi per curare ogni male del mondo grazie all'intercessione del Divino Spirito Santo. O ancora, a quell'infinità di apparizioni nella nostra penisola che farebbero invidia perfino a Fatima e a quei miracoli apparentemente inspiegabili a cui folle di ingenui fedeli danno credito, quello stesso credito (finanziario, s'intende) di persone disoneste che il più delle volte si celano dietro a epifanie del genere e che puntualmente, in tali circostanze, s'innalza!
Basti solamente pensare alla miriade di statue "piangenti" della Beata Vergine Maria, dei Santi e di Gesù, di cui si avrebbero testimonianze oculari e sulla cui fattibilità, sinceramente parlando, io non metterei la mano sul fuoco. La statua di San Francesco nella piccola frazione di Cessaniti (provincia di Vibo Valentia), che secondo la gente del posto avrebbe versato delle lacrime nel 2019, ne è un esempio. Diversamente non potrei pensare della statua del Cristo di Stupinigi, in provincia di Torino, il cui volto, durante l'inverno scorso e guarda caso in prossimità del Natale, sarebbe stato bagnato dal pianto per ben quattro volte. Così come per la Madonna di Pisticci, che avrebbe pianto nel luglio 2021.
E che dire della Madonna di Trevignano Romano, ultima di una lunga lista, ne sono certo, non ancora terminata?!
Stando agli ultimi sviluppi, nelle scorse settimane il suo viso sarebbe stato solcato da gocce di sangue di dubbia natura sulle quali si starebbe al momento indagando. E fin qui, nulla di nuovo rispetto a ciò a cui siamo abituati. Peccato solo, però, che a rincarare la dose ci abbia pensato Gisella Cardia di Patti, in provincia di Messina, all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla, che ha rivelato di parlare con la Madonna proprio a Trevignano, davanti all'ormai tristemente nota statuetta, e che avrebbe curato una bambina grazie alle stigmate nemmeno fosse Padre Pio.
A detta sua, cinque anni fa riportò con sé da Medjugorje questa madonnina in ceramica che lacrimava, per l'appunto, sangue. Da lì a poco, la donna avrebbe cominciato ad avere visioni della Vergine che le avrebbe iniziato a lasciarle addirittura dei messaggi (uno dei quali, almeno secondo lei, sarebbe stato in aramaico antico, sebbene poi sia stato dimostrato che si trattava soltanto di parole sconnesse in greco e in latino). La zona in cui avverrebbero le presunte apparizioni, meta di continui pellegrinaggi, è un'area nientemeno che di sua proprietà, nonostante sia tutelata dall'ente parco di Bracciano e Martignano. Un terreno poco sfruttabile in quanto in zona non edificabile, ma che è diventato, neanche a dirlo, un luogo di culto. Soprattutto ogni 3 del mese, puntuale quasi quanto un orologio svizzero, quando Gisella avrebbe suddetti dialoghi.
Al momento, la Diocesi ha aperto un'inchiesta a riguardo e potrei scommettere su quella che sarà la conclusione finale. Comunque, tra verità e mitomania, quel che è certo è che il pianto della Madonna e il carrozzone di Gisella avrebbero fruttato Romano Ets Onlus ben 120mila euro (di cui solo 400 donati in beneficenza, sulla base svariate rivelazioni fatte durante una puntata di Pomeriggio 5 di Barbara d'Urso) e questo sì che è un prodigio. Che dire, se i risultati sono questi, volevo avvisare che ho anche io una madonnina in casa. Non sia mai che la Vergine voglia fare un salto e concedere pure a me un piccolo miracolo!!!