l'annuncio della tregua

Ucraina, aperti sei corridoi umanitari. I russi a dieci chilometri da Kiev. Mosca: "Donbass indipendente"

Nei giorni scorsi i russi non avevano rispettato lo stop agli attacchi annunciati. Sarà la volta buona?

Ucraina, aperti sei corridoi umanitari. I russi a dieci chilometri da Kiev. Mosca: "Donbass indipendente"
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Da qualche giorno dall'Ucraina una delle parole che rimbalza maggiormente è corridoi umanitari. Annunciati quotidianamente dalla Russia, raramente sono poi stati rispettati. E in alcuni casi sono stati anche teatro di bombardamenti e distruzione, come avvenuto ad esempio lunedì 7 marzo a Irpin, alle porte di Kiev, dove ha fatto scalpore l'immagine di una famiglia (madre e due figli) uccisa mentre cerca di fuggire dalla città con in mano un trolley.

Corridoi umanitari, le promesse non rispettate di Mosca

I primi corridoi umanitari erano stati annunciati dopo l'incontro di giovedì 3 marzo per lo scorso fine settimana nella zona di Mariupol, assediata e senza acqua. In realtà per due giorni le operazioni non sono mai iniziate o sono state interrotte rapidamente. E sulle responsabilità - come spesso sta accadendo in questo conflitto - le versioni sono discordanti. Secondo Kiev i russi avrebbero bombardato direttamente sui civili, mentre da Mosca hanno accusato gli ucraini di tenere la popolazione sotto scacco e di usare i civili come scudi umani.

Diretti verso la Russia e la Bielorussia

Il terzo giorno di "cessate il fuoco" annunciato per lunedì 7 marzo è stato nuovo "terreno di scontro". Perché è vero che i russi hanno aperto sei corridoi umanitari, ma lo hanno fatto in direzione della Russia e della Bielorussia (Paese alleato). Uno scenario definito inaccettabile dal presidente ucraino Volodymir Zelensky.

Durante un tentativo di uscita da uno di questi corridoi, poi, si è consumata una tragedia che ha fatto il giro del pianeta: alcuni colpi di mortaio hanno ucciso una famiglia in fuga e le immagini delle vittime in strada con i loro trolley hanno sconvolto il mondo.

IL VIDEO DEL COLPO DI MORTAIO A IRPIN (ATTENZIONE, IMMAGINI FORTI)

 

Nuovo tentativo per oggi

Anche per oggi, mercoledì 9 marzo, è stata annunciata l'attivazione di nuovi corridoi umanitari. Dalle 9 alle 21 è stato annunciato (e confermato anche dal Governo ucraino) il  cessate il fuoco per evacuare i civili.

"Alle 5.30 di stamattina abbiamo ricevuto il messaggio dalla Federazione Russa che conferma i nostri corridoi umanitari", ha annunciato la vicepremier ucraina Iryna Vereschuk.

I corridoi, secondo quanto riporta la Tass, sono: Energodar-Zaporozhzhia, Sumy-Poltava, Mariupol-Zaporozhzhia, Volnovakha-Pokrovsk, Izyum-Lozova, e verso Kiev dagli insediamenti di Vorzel, Bucha, Borodyanka, Irpen e Gostomel.

Cosa sono i corridoi umanitari

Ma cosa sono i corridoi umanitari? Si tratta di zone demilitarizzate che non possono essere oggetto di attacchi per un periodo di tempo concordato dalle parti in guerra. Vengono utilizzati solitamente per evacuare i civili oppure, in caso di impossibilità a lasciare le città sotto assedio, per portare cibo e medicine ai civili.

I russi a dieci chilometri da Kiev

Intanto, l'esercito russo è pronto a cingere d'assedio la capitale ucraina. Il sindaco Vitalii Klitschko ha lanciato l'allerta e chiesto aiuto all'Occidente:

"Siamo pronti a difendere la nostra capitale, ma abbiamo bisogno dei jet ora, aiutateci. Così potremo resistere per una settimana".

Intanto la Russia ha aperto a nuovi colloqui, ribadendo però la condizione indispensabile dell'indipendenza del Donbass: "Donetsk e Lugansk sono  Stati sovrani e indipendenti e l'Ucraina deve riconoscerli come tali". Da questo punto Putin non si sposta.

Confermato l'incontro dei ministri degli Esteri

Intanto si fa un passo avanti nelle trattative tra i due Paesi, che passano a un livello più istituzionale rispetto alle delegazioni diplomatiche. Giovedì è previsto un incontro tra i ministri degli Esteri, l'ucraino Dmitry Kuleba e il suo omologo russo Sergey Lavrov   ad Antalya in Turchia. Lo riferisce l’agenzia Tass che cita la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

“Crediamo che, poiché l’Ucraina lo ha confermato, l’incontro avrà effettivamente luogo”.

Intanto ieri il presidente cinese Xi Jinping ha sentito i leader occidentali. Pechino, pur ribadendo il legame di forte vicinanza con la Russia, si è detta  disposta a "fare le necessarie mediazioni" e "a partecipare alla "mediazione internazionale" sulla guerra in Ucraina.

 

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