CONFERENZA STAMPA

L’ordine d’esibizione della finale di Sanremo 2023. Fratelli d'Italia attacca il Festival

Amadeus leggerà una lettera del presidente ucraino Volodymyr Zelensky accompagnata dalla performance del gruppo musicale ucraino Antytila

L’ordine d’esibizione della finale di Sanremo 2023. Fratelli d'Italia attacca il Festival
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Tutto pronto per la serata finale di Sanremo 2023, oggi, sabato 11 febbraio 2023. A co-condurre con Amadeus e Gianni Morandi tornerà Chiara Ferragni.

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Tra i super-ospiti del quinto e ultimo atto del Festival ci saranno Gino Paoli, Ornella Vanoni e Depeche Mode. Per il segmento fiction, Luisa Ranieri per la fiction "Le indagini di Lolita Lobosco". Nel corso della finale, Amadeus leggerà sul palco dell'Ariston una lettera scritta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky accompagnata dalla performance del gruppo musicale ucraino Antytila (dopo la prima esibizione di tutti i 28 cantanti). Infine Achille Lauro in piazza Colombo e di nuovo Salmo sulla nave, in più ci sarà un omaggio di Morandi a Dalla (slittato da ieri).

L’ordine d’esibizione della finale di Sanremo 2023

ATTENZIONE. La scaletta della serata finale NON PREVEDE che l’ordine d’esibizione sia alfabetico, come qualcuno ha scritto, confondendo le idee ai telespettatori.

Ecco l’ordine d’esibizione della serata finale di Sanremo 2023:

  1. Elodie
  2. Collazio
  3. Mara Sattei
  4. Tananai
  5. Colapesce Dimartino
  6. Giorgia
  7. Modà
  8. Ultimo
  9. Lazza
  10. Mengoni
  11. Rosa Chemical
  12. I Cugini di campagna
  13. Madame
  14. Ariete
  15. Mr. Rain
  16. Paola&Chiara
  17. Levante
  18. LDA
  19. Coma_Cose
  20. Olly
  21. Articolo 31
  22. Will
  23. Leo Gassmann
  24. gIANMARIA
  25. Anna Oxa
  26. Shari
  27. Grignani
  28. Sethu

Il sistema di voto prevede che la prima parte dello spettacolo sia giudicata da casa col televoto. Dopo le 28 esibizioni, i primi 5 classificati si esibiranno di nuovo e a quel punto dovranno esprimersi tutte e tre le componenti: televoto, giuria demoscopica e sala stampa.

Fratelli d'Italia, scontro frontale con Fedez

Nel frattempo riecheggia ancora nell’aria la serata dei duetti e delle cover, vinta anche questa da Marco Mengoni. Un vero pigliatutto, considerando che il suo non è stato neppure un duetto: la pur bellissima interpretazione di Let it Be dei Beatles in versione gospel è stata in ogni caso superata dalla perfezione di Giorgia ed Elisa, protagoniste di un duetto destinato a far storia.

Per quanto riguarda i dati, il 65.5% di share (11 milioni 121mila spettatori) è un altro record per la kermesse.

Stefano Coletta e Amadeus

E poi le polemiche, immancabili. Sono i piccoli particolari a far la differenza, a Sanremo. Per esempio una frase provocatoria inserita in un brano: “Giorgia legalizzala”, pronunciata da Fedez all’indirizzo della premier Giorgia Meloni mentre cantava “Ohi Maria” con gli Articolo 31, brano a favore proprio della legalizzazione della marijuana.

Per Fratelli d’Italia la classica goccia che ha fatto cadere il vaso, dopo il provocatorio freestyle di due giorni prima sulla nave Costa Smeralda in cui il rapper aveva strappato una foto del viceministro Bignami (di FdI) con la svastica (scattata durante un addio al celibato anni prima). E poi c'era stato anche l'intervento della deputata Morgante contro Rosa Chemical e il gender fluid.

Intanto il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi ha già fatto sapere: “Non legalizzeremo mai la cannabis”. Poi il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti ha rincarato la dose chiedendo le dimissioni di chi in Rai sapeva dello show di Fedez sulla nave: “Che i vertici di Viale Mazzini spieghino esattamente le dinamiche della vicenda, altrimenti qualcuno, incapace di garantire la pluralità del servizio pubblico, dovrà lasciare quanto prima il suo incarico”.

Dopo lo”show” la Rai si era già dissociata formalmente da Fedez. Oggi nell’abituale conferenza stampa al Casinò, il direttore del Prime-time Stefano Coletta:

“Abbiamo saputo solo nell’imminenza che Fedez s’era rifiutato di consegnare il testo della performance. Le nostre linee guida agli artisti sono sempre state di non fare riferimenti politici, anche per via della concomitanza con le regionali in Lombardia e Lazio”.

Amadeus invece s'è trincerato dietro un lapidario:

"Con un 65.5% di share oggi non intendo proprio parlare di politica".

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