La Russia esclusa dall'Eurovision 2022: a maggio a Torino non ci sarà
L’EBU, che organizza l'evento, ha cambiato idea, accettando la proposta partita proprio dagli ucraini e poi sostenuta dal web.
Nelle scorse ore l’hashtag #EurovisionwithoutRussia è rimbalzato sui social, dopo che la Tv di Stato dell’Ucraina ha chiesto di escludere la Russia dall'Eurovision 2022. Non soltanto sanzioni economiche, ma anche "artistiche", questo chiedeva il popolo del web in seguito all'invasione russa dei territori ucraini, iniziata nelle giornata di ieri e che già conta un drammatico bilancio in termini di vite umane.
Gli organizzatori, inizialmente, parevano intenzionati a mantenere la politica fuori dal contest. Ma negli ultimi minuti è giunta la conferma che la Russia è fuori dall'evento. Ci sarà invece (si spera) la Kalush Orchestra a rappresentare l'Ucraina.
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Esclusa la Russia dell'Eurovision 2022
La guerra in Ucraina mossa dalla Russia di Putin lambisce anche la musica, precisamente l’Eurovision Song Contest 2022, che si terrà a Torino dal 10 al 14 maggio. Gli internauti hanno sostenuto la proposta ucraina di estromettere dal noto evento i russi, che ancora non hanno indicato il proprio rappresentante alla manifestazione musicale europea.
“Vorremmo sottolineare che l’Eurovision Song Contest è stato creato dopo la Seconda Guerra Mondiale per unire l’Europa. In considerazione di ciò, la partecipazione della Russia come aggressore e violatore del diritto internazionale all’Eurovision di quest’anno mina l’idea stessa della competizione – spiega la nota inviata ai dirigenti dell’organizzazione – L’esclusione della Russia da questo evento canoro su larga scala sarà una potente risposta da parte della comunità internazionale delle emittenti pubbliche alle inaccettabili azioni aggressive e illegali della Federazione Russa e il sostegno alla politica di aggressione ostile delle emittenti statali del Paese”.
Inizialmente l’EBU, che organizza l’Eurovision, ha rimbalzato la richiesta citando il regolamento che indica l’Eurovision come:
“un evento apolitico, dunque estraneo ad alcuna fede o opinione politica dei singoli. Tutte le emittenti partecipanti, inclusa l’emittente ospitante, avranno la responsabilità di garantire che tutte le misure necessarie siano intraprese all’interno delle rispettive delegazioni e squadre per salvaguardare gli interessi e l’integrità dell’ESC e per assicurarsi che l’ESC non venga in nessun caso politicizzato e/o strumentalizzati e/o comunque portati discredito in qualsiasi modo. Le emittenti partecipanti rispetteranno in ogni momento i valori EBU e ESC e garantiranno che nessun concorrente, delegazione o paese sia discriminato e/o ridicolizzato in alcun modo”.
Ma pochi minuti fa è arrivato il dietrofront: la Russia non potrà mandare alcun suo rappresentante a Torino:
"La decisione riflette la preoccupazione che, alla luce della crisi senza precedenti in Ucraina, l'inclusione di una voce russa nel Contest di quest'anno porterebbe discredito sulla manifestazione".
Muro dal mondo dello sport
Anche la musica si allinea dunque all'approccio del mondo dello sport. La Uefa, dopo ore di voci e tentennamenti, ha deciso di spostare la finale di Champions League, originariamente in programma a San Pietroburgo, a Parigi. E la Fia ha annunciato l'annullamento del Gran Premio di Formula Uno di Sochi.