Idee per una gita

Affrettatevi a visitare il "Castello di Gaudì" in Valtellina (finchè non c'è il biglietto)

Il meraviglioso castello in provincia di Sondrio, Lombardia, ispirato ai mosaici e all'opera del geniale architetto spagnolo

Affrettatevi a visitare il "Castello di Gaudì" in Valtellina (finchè non c'è il biglietto)
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Antoni Gaudì è uno degli esponenti più brillanti, geniali e creativi della storia artistica e architettonica mondiale. Basterebbe citare solo la Sagrada Familia per rendere l'idea della sua grandezza: un'imponente basilica dallo stile sinuoso, eccentrico e colorato che nel tempo è divenuto simbolo principale di Barcellona, cuore della Catalogna. Tra le sue opere più iconiche nella città spagnola si ricordano anche Casa Batllò e Casa Milà.

Casa Batllò dell'architetto Antoni Gaudì a Barcellona

E se vi dicessimo però che per vedere dal vivo il tratto caratteristico dell'architetto catalano non fosse necessario andare in Spagna? Se non sapete cosa fare durante il prossimo fine settimana, vi consigliamo, come meta ideale per una gita nel weekend, di fare un salto in Valtellina. Nascosto tra le montagne della Lombardia, infatti, si trova il meraviglioso "Castello di Gaudì". Vedere per credere.

Il "Castello di Gaudì" nel cuore della Valtellina

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Ebbene sì, non avete letto sbagliato. In Valtellina, più precisamente a Grosio, in provincia di Sondrio (Lombardia), si trova un piccolo scrigno artistico meglio conosciuto col nome di "Castello di Gaudì".

Ma di che cosa si tratta nello specifico? Il nome reale del "Castello di Gaudì" è quello di Giardino Roccioso Nicola Di Cesare e rappresenta un'opera muraria realizzata appunto dall'architetto Nicola Di Cesare che si è lasciato liberamente ispirare al genio di Gaudì.

La struttura è stata costruita a partire dagli anni Ottanta. Il suo realizzatore Nicola Di Cesare, che ora fa da cicerone per le visite, costruttore originario dell'Abruzzo, ma da anni residente in Lombardia, all'epoca aveva voluto coronare il sogno di mettere in piedi il suo personalissimo castello, con tanto di giardino e meravigliosi mosaici. Una volta completata la sua opera, il "castello di Gaudì" è divenuto una vera e propria attrazione turistica, con tantissime persone che arrivano da ogni dove per visitare quell'angolo di Barcellona nel cuore della Valtellina.

Il fiore all'occhiello della sua opera sono ovviamente i mosaici, realizzati da Nicola Di Cesare dando una seconda vita a materiale di recupero trovato nelle piattaforme ecologiche (pezzi di vetro di bottiglie rotte o fanali di macchine presi dalle autorimesse). La struttura, nella sua interezza, comprende però anche sentieri, grotte, arcate, vasi e 207 scalini.

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Anche la natura, però, fa la sua parte: fiori e piante, infatti, sono parte integrante del castello e regalano un fascino molto particolare all’intera costruzione.

Come arrivare al "Castello di Gaudì"

Per raggiungere il "Castello di Gaudì" è necessario recarsi a Grosio in via Rovaschiera che si trova al centro del paese, sulla sponda rocciosa che lo protegge. La struttura è privata ma il proprietario, Nicola di Cesare, permette di visitarlo su richiesta.

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"Finche ci sono io, mai biglietto d'ingresso"

Come raccontato da Prima La Valtellina, il "Castello di Gaudì", divenuto sempre più oggetto di interesse per i turisti, sta creando però grossi grattacapi alla popolazione locale.

Pullman carichi di persone, infatti, giungono apposta da fuori provincia per visitare il Giardino Roccioso di Nicola Di Cesare. Il suo realizzatore ha affermato che fino a quando sarà in vita nessuno predisporrà un biglietto di ingresso. Questo però ovviamente crea problemi di gestione e di logistica.

"Dopo una opportuna messa in sicurezza si potrebbe creare un business con pagamento di ticket ed esonero di responsabilità - ha affermato Alessio Strambini, deciso a candidarsi come sindaco, critico sulla vicenda - oppure che la struttura venga chiusa per sempre e resti privata (perché appunto su area privata sorge). Altrimenti non ci rendiamo ancora conto delle disavventure legali a cui potrebbe andare incontro il proprietario, ma anche il Comune, se qualcuno dovesse disgraziatamente farsi male mentre visita il giardino roccioso. Purtroppo chi doveva vigilare negli anni (l’amministrazione comunale) non ha vigilato ed ora ci troviamo in questa situazione precaria che è vero porta visibilità a Grosio ma fa sorgere, soprattutto andando avanti se crescerà il flusso di persone, diverse problematiche".

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