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La prof colpita in testa con una pistola ad aria compressa ha denunciato l'intera classe

L'incredibile episodio era avvenuto in un istituto tecnico di Rovigo

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La professoressa Maria Luisa Finatti ha depositato tramite i suoi avvocati al Tribunale dei minori di Venezia una denuncia nei confronti della sua intera classe.

“Lo faccio per la mia dignità, per quella dei miei colleghi e perché è stato oltrepassato un confine”.

L’insegnate di Rovigo a fine ottobre era stata colpita durante una lezione da una pistola ad aria compressa alla professoressa.

Maria Luisa Finatti

Alcuni alunni della classe (teatro del fatto una scuola superiore), avevano filmato l'increscioso episodio per vantarsene e cercare poi visibilità sui social.

Spara  alla prof in classe con una pistola ad aria compressa

L'incredibile episodio era avvenuto in una prima dell'Istituto tecnico Viola Marchesini durante l'ora di scienze. E - come oramai è pessima prassi - era stato filmato e condiviso in numerose chat, diventando virale. Anzi, la ricerca di questo risultato finale è proprio la molla che con tutta probabilità ha innescato il tutto.

Il contesto è l'ora di scienze e la prof sta spiegando quando viene centrata alla testa da due pallini sparati da uno studente con una pistola ad aria compressa.

Per fortuna l'insegnante non ha riportato ferite gravi e non ha avuto neppure bisogno di andare in ospedale, ma nei giorni a seguire è rimasta a casa per un periodo di riposo, del tutto comprensibile dopo un fatto del genere.

Tre i ragazzi più direttamente coinvolti nell'episodio: uno ha portato la pistola, l'altro ha sparato, l'altro ancora ha filmato e diffuso il video. La scuola ha convocato i genitori e li ha sospesi.

Ma anche gli altri compagni non hanno giocato un ruolo affatto passivo, sghignazzando in sottofondo, facendo finta di nulla, avallando di fatto il comportamento dei bulletti.

Per questo probabilmente la prof ha denunciato tutti, sperando che la giurisprudenza aiuti finalmente a dare il buon esempio.

La dirigente in seguito aveva anche deciso di organizzare incontri educativi in collaborazione con la Questura, con l'obiettivo di spiegare ai ragazzi il perché di un comportamento decisamente errato. Che purtroppo non rappresenta un unicum: sono numerosi i casi assurti alle cronache nazionali di professori vittime di abusi da parte di studenti "scalmanati".

Come nei due esempi che seguono.

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