Fino a quando durerà l'obbligo di indossare la mascherina a scuola? La situazione tra politica, scienza e ricorsi
Cresce il fronte di coloro che chiedono la decadenza dell'obbligo (anche nel Governo), ma Speranza frena...
Le scuole sono rimaste tra gli ultimi luoghi al chiuso dove indossare la mascherina. Ma gli ultimi giorni potrebbero essere diversi. Cresce il pressing sull'eliminazione dell'obbligo almeno per gli ultimi giorni dell'anno. E anche il ministro della Salute Roberto Speranza apre: "Ma deve decidere la scienza".
Obbligo mascherina a scuola: cosa succede
La situazione - ammettiamolo - è paradossale. La mascherina non si deve più indossare (anche se molti lo fanno lo stesso) al supermercato, al ristorante, al bar, ma va tenuta in classe. E anche quando sembrava che l'obbligo decadesse sui posti di lavoro, per le scuole l'ipotesi non è mai stata presa in considerazione. Ma in questi giorni di grande caldo cresce il partito del "liberi tutti".
Il primo a esporsi è stato il presidente della Liguria Giovanni Toti, che ha proposto di portare la questione sul tavolo del confronto Stato-Regioni. A ruota è arrivato Matteo Salvini, che ha definito la norma "una regola inutilmente punitiva" e ha presentato un'interrogazione a Speranza.
Interrogazione urgente al ministro Speranza: quali sono le ragioni scientifiche che costringono studenti e insegnanti italiani, ormai fra i pochi al mondo, a stare ore in classe, al banco e in cattedra con le mascherine su bocca e naso, anche con temperature oltre i 30 gradi?
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 16, 2022
Costa apre, Speranza frena
Sulla questione si è espresso il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ribadendo una proposta che aveva già avanzato nel recente passato: quando i ragazzi sono al loro posto, distanziati tra loro, si potrebbe togliere la mascherina. Considerato anche il fatto che oggi con le finestre quasi sempre aperte il ricircolo dell'aria è garantito pure in aula.
Pensiero sottoscritto dal sottosegretario leghista all’Istruzione, Rossano Sasso:
"Si potrebbe circoscriverlo solo al momento in cui ci si alza dal banco, si entra e si esce da scuola, le occasioni in cui si rischia maggiormente il contagio. La decisione finale spetta al ministro Speranza, che mi auguro si dimostri più in sintonia con il Paese reale".
Speranza, però, con la sua proverbiale prudenza, ha frenato:
"Se ne può parlare, ma decide la scienza non la politica"
Cosa pensa la scienza?
Già, ma cosa ne pensa la scienza? Anche qui ci si divide.
L'infettivologo Matteo Bassetti è per toglierle:
“Il ministro della Salute afferma che è la scienza che decide, mi spiace contraddirlo. Rimaniamo l’unico Paese, o uno dei pochi, con l’obbligo della mascherina a scuola. Non ci sono dati certi sul ruolo che le mascherine hanno avuto nel ridurre la trasmissione del contagio nelle scuole. Vaccinazioni, finestre aperte, lavaggio delle mani, distanziamenti e molti altri fattori potrebbero aver svolto un ruolo anche più importante. Quindi nessuna evidenza scientifica".
Guido Rasi, responsabile scientifico Consulcesi ed ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema, propone una soluzione intermedia: niente mascherina per i bimbi ma obbligo per i docenti.
Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, è più scettico:
"Non bastano le finestre aperte per combattere questo virus serve applicare più misure contemporaneamente. La popolazione scolastica è vaccinata in percentuale inferiore al 40%. Non abbastanza per togliere le mascherine".
Intanto, il Codacons ha presentato un ricorso al Tar del Lazio, in cui si chiede di sospendere gli atti del Governo che impongono agli studenti di utilizzare la mascherina fino al termine dell’anno scolastico