Cosa fare quando si scopre un alunno positivo in classe alle scuole medie
Una parte dei contatti in ambito scolastico può essere considerata a basso rischio: da qui l’introduzione della nuova strategia di “sorveglianza con testing”.
Che cosa succede quando c'è un alunno positivo in classe alle scuole medie? Proviamo a dare una risposta chiara a questa domanda.
AGGIORNAMENTO 30 NOVEMBRE 2011: Scuola, cambia tutto: classi in quarantena con un solo positivo
E cominciamo dai riferimenti normativi, che sono contenuti principalmente in una nota ministeriale del 28 ottobre 2021: "Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico" (cliccare sul link per il documento completo), successivamente spiegato dai “Dipartimenti di prevenzione" (abbreviati in Ddp, vale a dire le Asl, Usl o Ats a seconda della denominazione regionale) con circolari aggiuntive.
Chi decide? L’Asl
Il pallino l’ha in mano proprio il Ddp, cioè l’Asl, che:
“conserva il potere di gestire in maniera autonoma e discrezionale le misure di prevenzione, isolamento-quarantena, tracciamento e date dei test che ritiene maggiormente idonee alla tutela della salute collettiva. Alla scuola non compete alcun tipo di scelta o di valutazione rispetto alle decisioni di prevenzione, isolamento-quarantena, tracciamento e tempistiche test, che rientrano nell’esclusiva competenza dell’Asl”.
Solo nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente o comunque secondo la organizzazione regionale, il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a sospendere temporaneamente le attività didattiche in presenza nella classe/sezione/gruppo e trasmette le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dall'Ats.
Il ruolo della scuola
Il dirigente scolastico o il referente scolastico individuato dal preside per il Covid individua per prima cosa tutti i “contatti scolastici”:
- i compagni di classe del caso positivo (per la scuola primaria e secondaria),
- il personale scolastico (educatori/operatori/insegnanti) che ha svolto attività in presenza per almeno 4 ore nello stesso ambiente del caso positivo.
nb. Sono comunque presi in considerazione i contatti intervenuti nelle 48 ore prima dell'insorgenza dei sintomi del caso oppure nelle 48 ore antecedenti la data dell’esecuzione del test risultato positivo (se il caso è asintomatico).
Cos’è la "sorveglianza con testing"
Poiché nel contesto scolastico è attualmente previsto l’utilizzo di mascherine, secondo le modalità previste dai protocolli di sicurezza vigenti, in combinazione con altre misure di prevenzione, una parte dei contatti in ambito scolastico potrà essere considerata a basso rischio, con l’introduzione di una strategia di “sorveglianza con testing”.
I contatti scolastici sono sottoposti a sorveglianza con testing e devono, dunque, effettuare test diagnostici (test antigenico o molecolare) con le tempistiche indicate nel documento tecnico e predisposte da Ats:
- a. Tempo zero (T0): prima possibile dal momento in cui si è stati informati dal referente scolastico COVID-19/dirigente scolastico/Ats. Se il risultato è negativo si può rientrare a scuola. Se invece è positivo, è necessario informare Ats, medico di base o pediatra, e non si reca a scuola. Il referente scolastico COVID-19/dirigente scolastico sarà informato secondo le procedure adottate localmente per i casi positivi occorsi tra gli studenti e gli operatori scolastici.
- b. Tempo 5 (T5): ulteriore test dopo 5 giorni dal momento T0 (es. il momento della comunicazione). Se il risultato è positivo, è necessario informare Ats, medico di base o pediatra, e non recarsi a scuola. Il referente scolastico COVID-19/dirigente scolastico sarà informato secondo la procedura adottata localmente per i casi positivi occorsi tra gli studenti e gli operatori scolastici
Testing non è un liberi tutti, anzi...
Quindi, ricapitolando: gli alunni nella stessa classe del caso positivo sono sottoposti a sorveglianza con testing. Il rientro a scuola può avvenire solo dopo risultato del test a T0 negativo.
Ma, attenzione:
Ai soggetti in sorveglianza con testing deve essere richiesto, in modo responsabile, di limitare le frequentazioni sociali e le altre attività di comunità (ad esempio attività sportive in gruppo, frequentazione di feste, assembramenti, visite a soggetti fragili) e di mantenere in maniera rigorosa il distanziamento fisico e l’uso della mascherina incontrando altre persone oltre ai familiari.
E se dopo il caso positivo se ne scoprono altri?
L’Ats informa tempestivamente il dirigente in caso di ulteriori casi positivi.
Più in generale, ricordiamo in sintesi le nuove regole per la quarantena nelle scuole:
- se c'è un solo caso positivo, l'alunno va da solo in isolamento e per i compagni vaccinati o guariti negli ultimi 6 mesi, scatta la sorveglianza con testing
- se ci sono due casi:
- studenti e insegnanti non vaccinati dovranno fare dieci giorni di quarantena, al termine dei quali servirà un tampone negativo per rientrare a scuola.
- Per gli altri (compresi i guariti negli ultimi sei mesi) stesso procedimento della sorveglianza con testing.
- se ci sono tre o più casi, la classe va in dad, quarantena per tutti
E il rientro a scuola?
- il rientro a scuola dei soggetti sottoposti a sorveglianza con testing può avvenire solo se questi sono in possesso di attestazione rilasciata dai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica in merito all’effettuazione del tampone e all’avvenuto rilascio del relativo risultato;
- per il rientro a scuola dei soggetti posti in quarantena sono previste misure differenti in funzione dello stato vaccinale o dell’esito del test diagnostico; tali dati non sono nella disponibilità della scuola e quindi non vanno trattati.
AGGIORNAMENTO 30 NOVEMBRE 2011: Scuola, cambia tutto: classi in quarantena con un solo positivo