Contrasto politico

Oggi è la Giornata contro l'omofobia: bufera sulla circolare del Miur nelle scuole

Dopo l'affossamento del Senato del primo Ddl Zan, si torna a parlare di come e in che modo promuovere spazi di dibattito didattico sui temi delle discriminazioni e delle violenze ai danni della comunità Lgbtqia+.

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Oggi, martedì 17 maggio 2022, si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia.


Un momento di fondamentale importanza per tornare con l'attenzione sui temi delle discriminazioni e delle violenze a cui, ancora oggi, sono costantemente soggetti ragazzi e ragazze della comunità Lgbtqia+. A poche ore dalle celebrazioni, tuttavia, è esplosa una forte polemica sulla circolare inviata alle scuole dal Miur che invita le scuole ad approfondire la tematica dell’omofobia: sulla nota del Ministero dell'Istruzione, dopo l'affossamento del Senato del primo Ddl Zan, si è scatenato un forte contrasto politico che vede opposti Fratelli d'Italia e Lega contro Pd e M5s, con quest'ultimi che accusano i primi di essere fautori della discriminazione stessa.

Giornata internazionale contro l'omofobia: la circolare del Miur alle scuole

In occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia (indetta con la risoluzione del Parlamento Europeo del 26/04/07), in programma per oggi, martedì 17 maggio 2022, il Miur (Ministero dell'Istruzione) ha inviato una circolare alle scuole con l'invito di capire come ed eventualmente in che modo promuovere spazi di dibattito didattico e consapevolezza sui temi delle discriminazioni e delle violenze ai danni della comunità Lgbtqia+. Un nota che ha scatenato, a poche ore dalla giornata mondiale, una vera e propria polemica politica che ha visto opporsi Fdi e Lega contro Pd e M5S.

Vediamo però cosa afferma, nello specifico, la circolare del Miur. Il testo messo oggi in discussione è firmato da Maria Assunta Palermo, direttrice della Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico nell’ambito del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione ed è stato inoltrato a partire dal 5 maggio a Uffici Scolastici Regionali e Istituti di ogni ordine e grado. Nella nota si afferma che il ministero dell’Istruzione è da anni impegnato a favorire e costruire una scuola aperta e inclusiva, "che valorizzi le singole individualità e educhi alla cultura del rispetto per prevenire e contrastare ogni forma di violenza e discriminazione" in adesione ai principi e ai diritti fondamentali sanciti a livello internazionale dalla Convenzione europea "per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, e in più articoli dal Trattato sull’Unione europea".

Richiamando così all'Art.3 della Costituzione ("Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (…)"), nel provvedimento attuale si invitano perciò le scuole a organizzare "occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali".

E' polemica aperta sulla circolare del Miur

Il punto del conflitto politico sulla circolare inviata alle scuole risiederebbe nella forte analogia con quanto previsto dal noto Ddl Zan, il disegno di legge naufragato a fine ottobre scorso proprio nel timore della promozione una didattica "del gender" nelle scuole italiane. Sulle parole della nota del Miur, quindi, si è aperta una polemica tra Fdi e Lega, contro Pd e M5S.

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Fratelli d’Italia, in merito alla circolare, ha chiesto il ritiro immediato, facendo sapere che presenterà un’interrogazione parlamentare a riguardo. A questo orientamento si allineano le parole del sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso (Lega), delle deputate Paola Frassinetti, Ella Bucalo e della senatrice Isabella Rauti (Fdi) che, in una nota congiunta, puntano il dito contro Pd e M5s accusandoli di "voler far rientrare dalla finestra il ddl Zan, spalancando di fatto le porte delle scuole all’ideologia gender". Il sottosegretario Sasso scrive su Facebook:

"La circolare del ministero dell’Istruzione con cui si invitano i docenti di ogni grado a trattare il tema delle discriminazioni non deve essere il cavallo di Troia per taluni personaggi ideologizzati affinché si possa fare propaganda gender [...] PD e M5S vogliono fare propaganda gender? La organizzino nelle loro sedi di partito: vedremo quante famiglie ci porteranno i propri bambini!".

Pronta la risposta da parte del Movimento 5 Stelle affidata alla senatrice Alessandra Maiorino, coordinatrice del Comitato per le Politiche di Genere e per i Diritti Civili del Movimento e in prima linea per l’approvazione del Ddl Zan:

"La circolare del ministero dell’Istruzione è la migliore risposta a chi sparge odio e cerca a tutti i costi di tenere l’Italia ostaggio di oscurantismo e arretratezza culturale. Le destre sono insorte, gridando allo scandalo. L’unico vero scandalo è chi vorrebbe insegnare invece la discriminazione ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze. È osceno che protestino verso questa iniziativa del ministero. Se le destre sono contrarie all’uguaglianza di tutti i cittadini e le cittadine ivi sancita, lo dicano chiaramente. Il 17 maggio celebriamo l’orgoglio Lgbtqi+, l’orgoglio di esseri umani, ciascuno diverso, ognuno portatore di dignità e diritti in egual misura".

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