Superbonus: per i lavori sopra i 516mila euro scatta l'obbligo del certificato di qualità per le imprese
Le novità entreranno in vigore dall'1 gennaio del. Ma sul provvedimento le aziende già si dividono.
Superbonus, si cambia ancora: per i lavori sopra i 516mila euro scatta l'obbligo del certificato di qualità per le imprese. Dopo le picconate di Draghi al provvedimento sulle agevolazioni edilizie (con annesse polemiche e tensioni con il Movimento 5 Stelle), ecco il giro di vite del Governo. Le nuove regole partiranno dal prossimo anno.
Superbonus: serve il (super)certificato delle aziende
La novità si presenta non di poco conto soprattutto per interventi di una certa importanza. Per lavorare nei cantieri del Superbonus e degli altri bonus edilizi sarà infatti necessaria la qualificazione Soa (Società organismi di attestazione).
Lo prevede un emendamento al Decreto “Ucraina” che ha avuto semaforo verde nelle Commissioni Finanze e Industria del Senato.
Ma come sempre accade, già è pronto ad accendersi il dibattito e le associazioni del settore già sembrano dividersi. Da una parte ci sono quelli che la vedono come garanzia di legalità, mentre dall'altra c'è chi ritiene che le nuove regole possano finire per escludere molte imprese dal mercato.
Superbonus edilizi, le novità
L'emendamento è stato presentato da Italia Viva attraverso gli interventi dei senatori Davide Faraone e Mauro Maria Marino.
Di fatto, la proposta di modifica approvata prevede un meccanismo di qualificazione delle imprese per i lavori di importo superiore a 516mila euro.
Dunque con l'inizio del nuovo anno e fino al 30 giugno 2023, per poter ottenere il Superbonus e gli altri bonus edilizi, le imprese chiamate ad eseguire i lavori in appalto o in subappalto dovranno:
- essere in possesso della qualificazione Soa, prevista dall’articolo 84 del Codice Appalti, al momento della sottoscrizione del contratto di appalto o subappalto
- essere in possesso, al momento della sottoscrizione del contratto di appalto o subappalto, di un contratto con uno degli organismi di attestazione, finalizzato al rilascio dell’attestazione Soa.
Dal 1° luglio 2023, i lavori incentivati con il Superbonus e gli altri bonus edilizi potranno essere svolti solo da imprese che, al momento della sottoscrizione del contratto di appalto o subappalto, siano in possesso della qualificazione Soa.
Chi sarà interessato dalla novità
L’obbligo di qualificazione riguarderà le imprese coinvolte nei lavori durante l’ultimo anno dell’ecobonus, sismabonus e bonus ristrutturazioni. Le agevolazioni scadranno il 31 dicembre 2024.
Circa il superbonus, saranno interessate dal nuovo onere le imprese chiamate ad eseguire interventi su condomìni, edifici fino a quattro unità immobiliari con unico proprietario, edifici delle ex case popolari o con le stesse finalità, edifici situati nei crateri sismici.
Il superbonus per le altre tipologie di beneficiari scadrà prima dell’introduzione dell’obbligo di qualificazione. Stessa cosa per il bonus facciate in scadenza il 31 dicembre 2022.
Via libera alle novità, dibattito aperto (e contrastante)
La novità è stata accolta favorevolmente da Ance (l'Associazione nazionale costruttori edili) che da tempo chiedeva un provvedimento del genere per garantire la qualità di chi opera sul mercato e scongiurare il pericolo di frodi.
Di parere esattamente opposto Anaepa Confartigianato che ritiene che l'emendamento approvato in Commissione possa rivelarsi a conti fatti solo un intralcio burocratico per chi opera sul mercato.