Superbonus, i tormenti di Lega e Movimento Cinque Stelle
Visioni diverse tra Salvini e Giorgetti nel Carroccio. E per i pentastellati è uno degli ultimi baluardi da non far cadere.
Il Superbonus non solo sta facendo dannare gli italiani, con continue modifiche, ma sta mettendo a dura prova anche la tenuta interna alla maggioranza di Governo e pure negli stessi schieramenti politici, con posizioni molto differenti tra loro.
Superbonus: nella Lega nuovo "scontro" Salvini-Giorgetti
Che Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti abbiano idee differenti su molti aspetti politici è cosa assai nota. Il Superbonus diventa nuovo terreno di "scontro" tra le due anime della Lega.
Il primo a esprimersi era stato il ministro dello Sviluppo Economico, che in un'intervista al Corriere non ci era andato giù affatto leggero.
"Così si sta rivelando una sorta di droga: se lo Stato dà ai miliardari i soldi per ristrutturare gratis la quinta casa al mare, mentre non ha risorse per la riconversione dell’automotive c’è qualcosa che non va".
Di parere del tutto differente il leader del Carroccio:
"E' uno strumento assolutamente efficace e stiamo lavorando per aumentare la cessione del credito. In caso contrario, si bloccherebbe il settore edilizio che è in ripresa. È fondamentale andare avanti".
Salvini poi ha però voluto smorzare le polemiche interne:
"Giorgetti dice che non basta il superbonus. Ovvio che non basta, però è fondamentale andare avanti sulla via del superbonus per aiutare gli italiani e un settore come l’edilizia".
Una "toppa" che però non sembra aver coperto del tutto il "buco" che segna la distanza tra i due, per l'ennesima volta.
L'ultimo baluardo dei Cinque Stelle
Anche in casa Movimento Cinque Stelle il Superbonus è argomento di grande discussione. Anche perché rimane - insieme al Reddito di cittadinanza - l'ultimo grande baluardo della politica pentastellata. Ne ha parlato il ministro dell'Agricoltura (e capodelegazione M5S al Governo) Stefano Patuanelli:
"E' molto triste che per colpire il Movimento 5 Stelle si attacchi il mondo dell’impresa, nonostante i dati dell’Agenzia delle entrate dicano chiaramente che il Superbonus è la misura con meno frodi. Mi pare che la strategia sia ormai chiara, tutti contro il movimento. Se è già iniziata la campagna elettorale basta che ce lo dicano".
In realtà in casa Cinque Stelle il problema è un altro, e cioè evitare di far cadere una delle ultime "bandiere". Via via sono caduti il "no" alle alleanze di partito (con il patto di governo prima con la Lega e poi col Pd), il due per mille voluto da Giuseppe Conte, le battaglie su Tav e Tap. E presto potrebbe andare a ramengo anche la regola del "no" al doppio mandato, che vorrebbe dire fine dell'avventura politica tra un anno per esponenti storici, come Luigi Di Maio e Roberto Fico. Dunque soprattutto agli occhi degli elettori, il Superbonus è un argomento da difendere con le unghie e con i denti per non perdere ulteriori voti.