Situazione allarmante

Siccità: cosa vuol dire che il Governo ha decretato per 5 regioni lo stato d'emergenza

Tra i provvedimenti stabiliti sono previsti l'arrivo un commissario straordinario e di ristori per gli agricoltori.

Siccità: cosa vuol dire che il Governo ha decretato per 5 regioni lo stato d'emergenza
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A distanza di quasi due settimana dalla richiesta ufficiale, il Governo è corso necessariamente ai ripari perché la situazione si è fatta particolarmente pericolosa. E' stato approvato nella serata di ieri, lunedì 4 luglio 2022, durante l'ultima riunione del Consiglio dei Ministri, lo stato d'emergenza per siccità per 5 regioni: un provvedimento adottato per Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte che resterà in vigore fino al prossimo 31 dicembre 2022. Per contrastare i danni della siccità, l'Esecutivo ha deciso di stanziare ben 36,5 milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali.

Siccità: il Governo ha decretato per 5 regioni lo stato d'emergenza

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Lo stato d'emergenza per siccità è ora è cosa reale. Il provvedimento era atteso ormai da tempo, da quando le regioni, considerate le condizioni di estrema difficoltà idrica in cui si erano venute a trovare, avevano fatto richiesta ufficiale per mettere una pezza alla situazione.

L'Esecutivo ha infatti preparato un pacchetto di soluzioni per fronteggiare l'allarme siccità: tra gli obiettivi c'è la riduzione delle perdite idriche. Nello specifico verranno messi in atto venti interventi prioritari da realizzare entro il 2024. All'ordine del giorno, ad esempio, c'è il problema degli acquedotti colabrodo: in Italia oltre il 41,2% dell'acqua potabile viene sprecata prima di entrare nelle case (fonte Arera - 2020), percentuale quasi doppia rispetto agli altri Stati europei.

Complessivamente il Governo ha già messo sul piatto ben 2,7 miliardi di euro nei prossimi anni per la riqualificazione delle infrastrutture idriche: di questi, 1,38 miliardi di euro arrivano dalla cornice del Pnrr e dal programma ReactEu, destinati appunto a tamponare le perdite degli acquedotti.

Stato d'emergenza per siccità: il provvedimento

Dalla serata di ieri, lunedì 4 luglio 2022, tuttavia, il Consiglio dei Ministri ha deciso di approvare all'unanimità lo stato di emergenza per la siccità in Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte fino al prossimo 31 dicembre 2022. Una decisione, quest'ultima, per la quale sono stati stanziati 36,5 milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali.

Nel dettaglio, le risorse economiche sono state così spartite:

  • Emilia-Romagna: 10,9 milioni di euro
  • Friuli Venezia Giulia: 4,2 milioni di euro
  • Lombardia: 9 milioni di euro
  • Piemonte: 7,6 milioni di euro
  • Veneto 4,8 milioni di euro

Queste le parole diramate dal CdM nel comunicato stampa che dichiara lo stato di emergenza per siccità:

"Lo stato di emergenza è volto a fronteggiare con mezzi e poteri straordinari la situazione in atto, con interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche".

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In arrivo un commissario straordinario

Proprio come era accaduto per l'emergenza Covid-19, anche in questo caso il Governo ha intenzione di nominare un commissario straordinario per la gestione della crisi idrica dovuta alla siccità.

Il suo compito sarà quello di coordinare gli interventi di ammodernamento delle infrastrutture idriche: quest'ultimo sarà poi coadiuvato da una struttura ad hoc e potrà contare sia su specifici poteri di spesa, sia su procedure più snelle per affrontare questa sfida problematica. Il commissario verificherà l'adozione da parte delle regioni delle misure per eliminare gli sprechi d'acqua e segnalerà le adempienze dei gestori.

Ristori per gli agricoltori

Sono infine previsti ristori per gli agricoltori alle prese con l'assenza di piogge. Secondo l'ultima analisi della Coldiretti, ad esempio, la siccità sta devastando le risaie italiane con perdite stimate in oltre il 30% del raccolto. Secondo la CIA-agricoltori italiani, i danni complessivi dovuti alla crisi idrica sono destinati a superare il miliardo di euro se non torneranno piogge più consistenti nelle prossime settimane. Si prevede una riduzione tra il 30/40% della produzione di frutta estiva come i meloni e i cocomeri e del 50% di mais e soia.

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